Collezionare è spesso un atto d’amore. Prendersi cura delle proprie opere è necessario e imprescindibile per garantirne la durabilità nel tempo, rinsaldandone il valore economico, culturale e affettivo.
Tutti i collezionisti ben conoscono quella sensazione in cui il cuore inizia a battere forte nel petto e ci si sentite come se si poteste in qualche modo fluttuare da terra. Tutti i collezionisti sanno bene cosa vuol dire acquistare arte.
Come ogni atto d’amore, acquistare un’opera d’arte può essere esaltante, oltre che un semplice investimento monetario e culturale.
Le opere hanno un valore spesso inestimabile, almeno agli occhi del collezionista che le ha fatte proprie. Non dimenticare le misure di tutela delle stesse è dunque fondamentale per evitare sorprese inaspettate e indesiderate, come controversie sull’autenticità, alterazione e degrado dei materiali, polizze assicurative inutili e tanto altro. Proviamo dunque a delineare sette piccoli consigli utili per garantire un’adeguata conservazione della propria collezione. Ricordandosi che per preservare un’opera un paio di guanti bianchi non sempre bastano.
1.Ottenere un certificato di autenticità dell’opera.
Entrare in possesso di un’opera non autentica è uno dei rischi più comuni che caratterizza il mercato dell’arte, nonché una delle paure più diffuse tra i collezionisti. In particolar modo quando si trattano opere di grandi artisti.
Soprattutto se un’opera non è firmata dall’artista, è opportuno ottenere un certificato di autenticità, che attesti in modo autorevole la veridicità dell’opera, attribuendola all’artista sulla base di comprovate evidenze e studi.
Affiancare all’opera il relativo certificato è dunque un fattore che assicura la stessa e il collezionista. Oltre a costituire uno dei principali pilastri nella fissazione del valore (anche economico) dell’opera stessa.
2.Assicurare le opere acquisite.
In molti casi, nel momento in cui un’opera lascia la galleria che ne ha gestito la vendita, decade la copertura assicurativa della stessa.
È dunque fondamentale che i collezionisti, fin dal momento in cui finalizzano l’acquisizione, provvedano ad attivare le adeguate coperture assicurative. Senza dimenticare che i momenti di maggior rischio sono proprio quelli caratterizzati dalla movimentazione delle opere.
Le quotazioni sul mercato dell’arte tendono ad evolversi e modificarsi costantemente, in funzione a numerosi fattori: l’evoluzione delle carriere degli artisti, l’aumento o la diminuzione della richiesta di un particolare lavoro o movimento, e tanto altro ancora. Tutto questo genera una variazione nel valore attribuito alle opere acquistate, anche nel più remoto passato. Impattando quindi sul valore della collezione. È dunque opportuno che ogni collezionista faccia valutare periodicamente la propria collezione, aggiornando di conseguenza le polizze assicurative ad essa correlate.
3.Non rovinare l’installazione.
Maneggiare le opere d’arte non è sempre semplice. Guardando al passato, numerose sono le opere di grandi, spesso enormi, dimensioni. Ma se guardiamo al contemporaneo lo spettro di difficoltà si amplia incredibilmente, considerando: dimensioni talvolta monumentali, opere site specific, tecniche che determinano una fragilità intrinseca dell’opera e fisionomie che rendono realmente complessa la gestione dell’installazione.
Appendere un piccolo acrilico su tela o trattare un cane a palloncino di Jeff Koons, ad esempio, sono operazioni assai differenti. Se nel primo caso basta un minimo di abilità con chiodi e martello, nel secondo la situazione si complica assai.
Se si procede all’acquisto di opere particolarmente difficili da trasportare o installare, è buona pratica affidarsi alla galleria di riferimento o a una delle ormai numerose aziende specializzate nell’offrire un articolato pacchetto di servizi legati alla gestione fisica dell’opera d’arte (dalla conservazione al trasporto).
4.Ricordarsi sempre che la luce naturale può essere un killer silenzioso per le opere.
Acquistata una nuova opera d’arte, la definizione della sua collocazione è certo uno dei primi pensieri che occupa la mente del collezionista. Individuare il giusto posizionamento è fondamentale per aumentarne la grandiosità, per sottolineare la propria lettura dell’opera ma anche per intervenire con efficacia sull’ambiente in cui la stessa è ospitata.
Ma è opportuno non soffermarsi solo su valutazioni di carattere estetico. È infatti necessario, quando si individua il luogo in cui collocare un’opera, considerare anche una serie di condizioni che ne garantiscano la conservazione e la durabilità nel tempo. Evitando danni che comportino una perdita non solo culturale ma anche economica.
In alcuni casi le opere devono essere trattate come dei veri e propri vampiri, evitandone l’esposizione diretta alla luce solare che potrebbe deteriorarle. È utile ricordare che questo agente non opera in modo evidente, ma agisce silenziosamente e i danni appaiono evidenti dopo lungo periodo quando ormai sono irreparabili.
È dunque opportuno: evitare l’esposizione diretta alla luce solare, soprattutto se i materiali usati sono fotosensibili; proteggere le opere usando adeguate cornici e vetri. Alcuni lavori potrebbero anche richiedere ambienti a temperatura controllata. Risulta quindi necessario compiere una serie di attente valutazioni prima di collocare un’opera in un determinato luogo, fosse anche un archivio. Per le opere più fragili è opportuno rifarsi alla consulenza di un esperto.
5.Mantenere un inventario della collezione.
Inventariare la propria collezione non è compito solo di musei, istituzioni o grandi collezionisti. È anzi fondamentale che, fin dalla prima opera acquistata, si rediga un apposito inventario.
Il consiglio degli esperti è quello di redigere anche un semplice foglio di calcolo in cui riportare le seguenti informazioni su ogni opera acquistata: titolo, artista, informazioni sul venditore, costo di acquisto e valutazioni aggiornate, riportandone la relativa data.
Se si acquistano opere da una galleria, inoltre, è opportuno archiviare anche la ricevuta dell’acquisto con la data di vendita e le condizioni di vendita; meglio se corredata da una fotografia ad alta definizione dell’opera per la relativa inventariazione della stessa.
6.Pulire le opere in modo adeguato.
E bene ricordare che anche la pulizia delle opere è un fattore fondamentale per garantirne la corretta conservazione nel tempo, evitandone deterioramenti irreversibili.
Ma ogni intervento fatto sull’opera deve essere il frutto di debite considerazioni. Prima agire sulla stessa o di utilizzare prodotti che potrebbero risultare dannosi, è opportuno richiedere una puntuale consulenza in merito. Così da garantire la conservazione del valore della collezione nel tempo.
7.Preservare l’integrità dell’opera.
Le opere d’arte sono spesso caratterizzate da una innata fragilità, per via della loro fisionomia, dei materiali o delle tecniche usate, degli aventi che hanno costruito la loro storia.
Danni più o meno estesi possono quindi presentarsi nel corso della loro vita. Indipendentemente dalla loro entità, è opportuno rivolgersi alla galleria che rappresenta l’artista o a professionisti nel restauro e nella conservazione.
Mantenere le opere nella migliore condizione è un fattore imprescindibile per garantirne non solo un incremento del loro valore economico nel tempo, ma anche la relativa valenza culturale e storica. Ogni atto compiuto su un’opera deve dunque essere frutto di oculato ragionamento e riflessione.
Header e source via artspace.com