Abbiamo intervistato Alessandro Pasotti e Fabrizio Padovani della Galleria P420 a Bologna. La storia di due ingegneri prestati all’arte sotto le due torri.
P420 viene fondata a Bologna nel 2010 da Alessandro Pasotti e Fabrizio Padovani. P420 si occupa di artisti il cui lavoro possa essere collocato nei filoni dell’Arte Concettuale e Minimale, per lo più già attivi negli anni ’60 e ’70. Più recentemente ha iniziato a presentare anche artisti di generazioni più vicine con l’intenzione di far emergere gli aspetti di attualità tramite il confronto di linguaggi appartenenti a periodi diversi.
ABOUT / La galleria nasce nel 2010: come si è evoluta nel corso di questi sette anni e quali difficoltà avete incontrato nell’inserirvi e affermarvi nel mercato dell’arte?
Guardandoci indietro non possiamo negare che la galleria sia cresciuta molto e che in 7 anni tanta strada è stata fatta, anche se tanti sono gli obiettivi rimasti da raggiungere. Il cambiamento forse più visibile è quello dello spazio espositivo. Nel 2016 ci siamo trasferiti dal piccolo spazio che è stata la nostra prima sede e che era un appartamento al primo piano, ad uno spazio molto più ampio che offre agli artisti delle grandi possibilità per esprimersi e sperimentare. Siamo stati molto fortunati perché il nostro lavoro è stato capito e forse è stato premiato anche l’impegno e la serietà con cui lavoriamo quotidianamente, senza mai tralasciare l’attenzione ai dettagli. E’ stato molto gratificante vedere anche come lo scetticismo nei confronti di due ingegneri prestati all’arte si sia spesso tramutato in stima e rispetto.
ARTISTI / Perché avete iniziato con artisti appartenenti alla Conceptual and Minimal Art degli anni 1960/70? Sono più vendibili? E se sì, per quale motivo?
Ci eravamo accorti che la produzione artistica degli ultimi decenni non era stata investigata alla stessa maniera. Si era detto tantissimo, forse tutto, di quanto fatto fino agli anni ’50 e ’60, Informale compreso, ma dall’epoca del cosiddetto Concettuale in poi, ovvero dagli ultimi anni ’60 in poi, c’erano ancora diverse figure che, nonostante l’altissima qualità del proprio lavoro, non erano ancora state affatto comprese dal pubblico e talvolta nemmeno dalla critica cosicchè erano rimaste più o meno ai margini del mercato dell’arte. Ora vanno molto di moda le riscoperte ma nel 2010 non era ancora cosi diffusa questa tendenza. A dire la verità ci è venuto piuttosto naturale perchè prima di arrivare ad aprire la galleria avevamo avuto qualche anno di esperienza nel mondo dei libri rari e d’artista e il nostro periodo di riferimento era proprio quello degli anni ’60 e ’70, dal Concettuale in poi…. Non direi che sono più vendibili anche se oggi sono molto richiesti e tutto sembra più facile ma all’inizio non lo era affatto.
ARTISTI / Quali canali utilizzate per scegliere quali artisti promuovere? Vi affidate prevalentemente all’online (social media, piattaforme di vendita, etc) o ai risultati d’asta, studio visit o visite in fiera o alle mostre?
La scelta degli artisti è sempre avvenuta a seguito dello studio dei loro lavori attraverso i libri (per quanto riguarda gli artisti che hanno iniziato a lavorare negli anni ’60 e ’70 oppure attraverso l’incontro e studio visit se si tratta di artisti più giovani. Siamo sempre molto attenti ai consigli e pareri di curatori che stimiamo e con cui collaboriamo oramai da anni, guardiamo molto le riviste di settore e ci affidiamo alle nostre emozioni.
STAFF / Come è organizzato lo staff all’interno della galleria? Quanti siete e quali compiti avete?
Il numero delle fiere interazionali e degli impegni con le mostre in giro per il mondo hanno portato l’ampliamento dello staff. Nell’ultimo anno siamo cresciuti. Attualmente siamo in tutto sei persone, cinque in ufficio e una persona che ci segue il magazzino e gli allestimenti.
BOLOGNA/ Come valutate il panorama dell’arte contemporanea a Bologna? A livello di mercato in che posizione si colloca la città nel contesto italiano?
In passato Bologna ha avuto un ruolo importante e strategico poi però molte energie sono venute meno e la città si è un pò spenta. Ora in città si sente da molte direzioni la voglia che Bologna torni a giocare un ruolo importante in un contesto nazionale e internazionale. La città ha grossissime potenzialità che tutti insieme dobbiamo riuscire a convogliare nella stessa direzione. Si è da poco insediato al Mambo anche il nuovo giovanissimo direttore e abbiamo la sensazione che qualcosa possa cambiare…
FIERE / Bologna ospita ARTE FIERA a cui anche voi avete partecipato. Che giudizio date alla fiera e come si colloca a livello di importanza nel circuito fieristico internazionale? Parteciperete alla prossima edizione? Se sì, avete già un’idea di allestimento?
Abbiamo sempre partecipato alla fiera di Bologna e lo faremo anche nell’edizione del 2018. Purtroppo la fiera non sta vivendo un periodo fortunato. Nonostante i Direttori degli ultimi anni siano stati stimati curatori e storici dell’arte evidentemente questo non basta a dirigere una fiera nella giusta direzione. Non è più un segreto per nessuno che Artefiera non sia più una fiera internazionale ormai da un po’, per quanto possa essere sempre interessante visitarla.
FIERE / Che opinione avete delle fiere come canale di vendita e mezzo per accrescere la reputazione di una galleria? Pensate che in futuro continueranno ad avere gioco forza o prenderanno piede altre formule?
Le fiere per noi sono fondamentali sia come strumento di vendita che come strumento per farci conoscere sopratutto in ambito internazionale. Da molti anni si parla della necessità di trovare un’altra formula, più fresca e nuova, ma finchè questo non avverrà le Fiere saranno un momento importante per incontrare collezionisti e curatori e per presentare al mondo i propri artisti.
MERCATO / Quali fonti utilizzate per rimanere aggiornati sul panorama artistico e sul mercato dell’arte contemporanea nel mondo?
Partecipare a cosi tante fiere in un anno sicuramente aiuta a restare aggiornati sperimentando sul campo le personalità di mercati diversi, cogliendo i gusti e le tendenze che caratterizzano le diverse fiere nel mondo. Quando si è in città come Londra, Parigi o New York poi si cerca di visitare musei e gallerie e questo completa notevolmente la visione.
COLLEZIONISMO / Vendete di più opere di artisti italiani o stranieri? E più opere di emergenti o già acclamati?
Siamo molto felici di poter dire che i nostri artisti Italiani sono molto ricercati sia in Italia che all’estero. E’ una grande soddisfazione riuscire a “esportare” il loro lavoro e vedere il grande riscontro che ottengono. Detto questo siamo altrettanto felici di poter dire che anche i lavori degli artisti stranieri con cui collaboriamo hanno un mercato sempre più ampio.
COMUNICAZIONE / Avete un sito molto curato e aggiornato, cosa che non è comune nell’ambito delle gallerie in Italia. Quanta importanza ha la comunicazione nella gestione della galleria?
La comunicazione è fondamentale oramai in ogni settore e nell’arte visiva il sito web, Instagram e i social sono sempre più strumenti importanti e a cui prestare continue attenzioni e cura. Nonostante i tempi sempre un po’ stretti cerchiamo di prestare attenzione alle piccole cose che però fanno la differenza e che speriamo diano l’immagine di una galleria dinamica e attiva.
PROGETTI FUTURI / Quali saranno gli artisti che vedremo esposti nel vostro spazio a Bologna? A quali progetti state lavorando?
In galleria, fino al 20 di gennaio saranno esposti lavori di Rodrigo Hernández e Rita Ponce de León, realizzati qui a Bologna per la mostra Stelo. Per Arte Fiera inaugureremo la mostra Foreign Bodies curata da Joao Laia, che vedrà dialogare le opere del fotografo statunitense John Coplans, mancato nel 2003, e le sculture della giovane artista spagnola June Crespo. June realizzerà tutti i suoi lavori qui a Bologna nelle settimane antecedenti l’inaugurazione. Per il 2018 abbiamo un programma espositivo molto intenso sia in galleria che nelle fiere, per la prima parte dell’anno parteciperemo ad ArteFiera, Bologna; Arco, Madrid; The Armory show, NY; Miart, Milano; Art Montecarlo, Montecarlo; FriezeNY, NY e ArtBasel, Basel. Inoltre stiamo collaborando con diverse istituzioni italiane e straniere per delle mostre personali di alcuni nostri artisti.