L’arte può giocare un ruolo importante nella sensibilizzazione su tematiche attuali ed importanti. Come la salvaguardia dell’ambiente.
Ha speso oltre un anno vivendo nella foresta di La Colle Sur Loup in Provenza, nel sud della Francia, per dar vita al suo progetto più ambizioso: realizzare nel profondo del bosco un parco di sculture vegetali fatte solo di materiali recuperati sul posto. Spencer Byles, che oggi si definisce Wild Forest Sculptor (scultore della foresta selvaggia), ha dato vita a qualcosa di eccezionale: un vero “museo a cielo aperto” nascosto nelle profondità della foresta, destinato ad essere inglobato nuovamente dalla natura. Il nome del progetto? A Year in French Forest.
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Secondo Spencer Byles le gallerie e i luoghi istituzionali dell’arte sono posti freddi e sterili. Mentre un bosco, difficile da raggiungere e da esplorare, ricco di vita e di biodiversità, è il luogo perfetto per ospitare un progetto che unisca arte, uomo e natura. Tuttavia, un risvolto triste in questa iniziativa c’è: Byles, dopo un anno speso nella natura, ha fatto presente quanto essa sia terribilmente compromessa dall’uomo, e di come il bosco sia da molta gente del luogo considerato una sorta di discarica a cielo aperto. E se questo progetto resta poco chiaro sotto alcuni punti di vista (come dovremmo interpretare le opere di Byles? Lui non le ha mai spiegate…) una cosa è chiara: l’arte può giocare un ruolo importante nella sensibilizzazione su tematiche attuali ed importanti. Come la salvaguardia dell’ambiente.
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