Se noi non andiamo all’Arte, l’Arte viene nei nostri schermi: così in tempo di Coronavirus l’arte risponde alla paura sperimentando nuovi metodi per comunicare a distanza grazie al digitale e a progetti audaci e innovativi.
Che l’arte di arrangiarsi fosse un’abilità tutta italiana non è mai stato un segreto ma in questi giorni siamo stati tutti colpiti dalla tenacia e dal coraggio che hanno dimostrato molte istituzioni museali: davanti all’obbligo di chiusura al pubblico e di sospensione delle proprie normali attività non si sono arrese e, anzi, hanno avanzato nuove proposte espositive online, permettendo così la fruizione dell’arte anche da casa, durante le rigide restrizioni alle quali ci troviamo sottoposti.
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Vorremmo quindi segnalarvi 5 dei progetti presentati finora da alcune istituzioni italiane che secondo noi rappresentano in pieno questo inedito spirito di rinnovamento del Contemporaneo. Molte realtà del mondo dell’arte stanno elaborando nuovi programmi per fronteggiare la chiusura al pubblico, quindi tenete gli occhi aperti e state sul pezzo!
Triennale di Milano: Triennale Decameron, progetto che si ispira alla celebre opera di Giovanni Boccaccio attualizzando la novella in tempi di attuale epidemia. Ogni giorno alle 17:00 sulla pagina Instagram del museo vengono presentati in diretta i racconti di artisti e personaggi della cultura invitati negli spazi della Triennale per realizzare qualcosa di inedito e per raccontare la propria esperienza. Tra i personaggi che ci faranno compagnia con le loro novelle troviamo: Fedez e Luis, Goldschmied e Chiari, Saturnino, Quattrox4, Pierluigi Pardo, Annamaria Ajmone, Invernomuto, Damiano Michieletto, Giovanni Agosti, Victoria Cabello.
Castello di Rivoli: altra iniziativa notevole è quella intrapresa dall’istituzione torinese che chiude le porte della sua sede espositiva per aprire una nuova sede virtuale DIGITAL COSMOS, contenente creazioni artistiche, conferenze in streaming e documentazioni che integrano la fisicità del percorso di visita al Museo offrendosi allo sguardo del visitatore online in una dimensione di esperienza indiretta e aggiuntiva. Presenta il progetto Carolyn Christov-Bakargiev, Direttore del Museo: “La scelta di aprire ora una sede virtuale nasce dalla nostra consapevolezza di come in un momento di emergenza sanitaria che coinvolge l’intero Paese sia oltremodo necessario rendere condivisibili iniziative e contenuti culturali che consentano di oltrepassare i limiti fisici della fruizione culturale contingentata e avvicinino il pubblico all’istituzione”.
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Peggy Guggenheim Collection: inaugura Peggy Talks, una serie di stories presentate sulla pagina Instagram dell’istituzione veneziana in cui professionisti del mondo dell’arte ci raccontano la storia e le attività legate alla Collezione rivelandoci aneddoti e curiosità sulle opere e sulla celebre collezionista Peggy Guggenheim. È anche partito un sondaggio per conoscere le esigenze degli utenti e formulare nuove iniziative e attività online quindi tenete gli occhi aperti, ci aspettiamo novità!
Galleria Mazzoleni: la storica galleria torinese mette a disposizione degli artisti i propri account social come estensione virtuale dello spazio espositivo: per primo l’intervento site-specific Sharing Loosing di Rebecca Moccia (Napoli, 1992) realizzato sul profilo Instagram della galleria Mazzoleni domenica 8 marzo, in occasione della Giornata internazionale dei diritti della Donna. Questo è solo il primo di una serie di appuntamenti artistici “Social” raggruppati in un format intitolato #socialeyes.
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Schermo dell’arte Film Festival, in partnership con MYmovies, mette a disposizione una selezione di film d’artista che saranno disponibili e visibili in streaming gratuitamente sulla piattaforma MYmovies dal 12 marzo al 3 aprile 2020. Intento è portare l’arte e la cultura nella vita quotidiana di tutti per reagire con una proposta attiva di condivisione pubblica all’attuale situazione di emergenza. Fino ad oggi hanno aderito all’iniziativa: Phil Collins, Jordi Colomer, Jeremy Deller, Rä di Martino, Rebecca Digne, Omer Fast, Flatform, Alfredo Jaar, Adrian Paci, Martina Melilli, Luca Trevisani. Spiegano gli organizzatori: «L’arte è sempre frutto di urgenza. Un’urgenza intima espressiva che dà risposte creative in forma di opera alle sollecitazioni del tempo. Attraverso gli strumenti che le sono propri, l’arte genera riflessione e socialità diventando di proprietà collettiva. Oggi tale dimensione ampia e aperta è annullata, sostituita da un nuovo tipo di emergenza collettiva dalle conseguenze sociali potenzialmente devastanti. È a questo che vogliamo reagire».