2024, quali sono state le “tendenze curatoriali” e le previsioni per il 2025

Anche per il 2024 appena concluso, lo sterminato e caotico panorama dell’arte contemporanea ha fatto emergere il consueto desiderio di artisti e curatori di ogni tipologia, età e provenienza di interagire con i temi più scottanti della società attraverso sguardi inediti capaci di decodificare e divulgare i linguaggi del contemporaneo rendendoli accessibili al pubblico. La scena internazionale dell’arte contemporanea sta spingendo sempre di più verso una visione inclusiva, interconnessa e, al contempo, critica nei confronti delle dinamiche politiche, sociali ed ecologiche globali e fra le prime tematiche ad essere affrontate da mostre di diversa natura c’è sicuramente la continuità che si sta dando all’esplorazione del complesso rapporto fra arte e tecnologia che si intensifica, alimentato dall’uso di intelligenza artificiale (IA), realtà virtuale (VR) e realtà aumentata (AR). 

Le pratiche curatoriali si stanno evolvendo in risposta ai progressi tecnologici, portando l’arte a esplorare sempre più a fondo l’interazione tra corpo umano e macchina, affidando all’algoritmo il ruolo di vero e proprio autore e non più solo semplice strumento di consultazione di dati. Le mostre, sempre più interattive, utilizzano il digitale come medium richiedendo sempre più spesso una partecipazione attiva da parte dei visitatori. Si ha infarri la sensazione che l’arte voglia in certo modo sfilarsi dalla responsabilità creativa del contenuto, andando sempre più sul sicuro attraverso l’utilizzo dell’algoritmo, assecondando il pubblico e cercandone approvazione e coinvolgimento. 

Oltre al doveroso sguardo alle principali biennali d’arte e alle fiere internazionali che dettano legge sul mercato e stabiliscono tendenze e priorità, per monitorare l’andamento del sistema artistico globale è interessante fare riferimento all’attività dell’ICI, Independent Curators International, “organizzazione composta da alcuni dei curatori, artisti, rappresentanti istituzionali, operatori artistici e sostenitori più innovativi, appassionati e profondamente premurosi del mondo”. L’ICI sostiene i curatori per contribuire a creare comunità artistiche più forti attraverso la sperimentazione, la collaborazione e l’impegno internazionale, diramando dagli Stati Uniti una rete di contatti in tutto il mondo per condividere contenuti, formazione professionale, scambio di opportunità lavorative, bandi e concorsi, costituendo sicuramente una cartina al tornasole attendibile del panorama contemporaneo internazionale. 

Ne risulta che, dopo il complesso rapporto con l’intelligenza artificiale, nell’anno appena trascorso l’arte si sia concentrata principalmente su Ecologia e Natura per dare una risposta alle sfide ambientali globali. Con l’emergere di crisi climatiche e la crescente consapevolezza della necessità di azioni ecologiche, lo stato dell’ambiente naturale diventa il filo conduttore di numerosi progetti artistici e curatoriali, mettendo in discussione il nostro rapporto con esso e lo sfruttamento delle risorse naturali. Artisti e curatori hanno sviluppato pratiche per stimolare il pubblico a riflettere e agire in modo più sostenibile e consapevole, facendo leva sull’impatto dei recenti disastri ambientali su scala mondiale. 

Installation view, Adler and Adler, South Side Community Art Center, 2024. (Photo: Clay Kerr Studio) 

Fondamentale si dimostra anche il concetto di Comunità e Inclusività, tendenza crescente nel panorama curatoriale del 2024 per sottolineare il potere della collettività come strumento di coesione sociale, in un contesto globale di sempre maggiore polarizzazione in cui le mostre si propongono di stimolare dialoghi e riflessioni collettive.

Arte e politica: L’arte continua a essere uno strumento potente di attivismo politico, una forma di protesta per affrontare tematiche scottanti come il razzismo, le disuguaglianze economiche e sociali, la violazione dei diritti umani, sensibilizzando il pubblico anche su temi come la sicurezza, la sorveglianza, la privacy e l’uso delle tecnologie per il controllo sociale.

Le previsioni per il 2025 vanno, quindi, verso la ricerca di una sempre maggiore sostenibilità culturale, con l’attenzione sempre più rivolta verso i segnali dell’arte post-digitale. Mentre prosegue veloce la digitalizzazione, si continua a riflettere sulle ripercussioni ecologiche, non più solo legate al consumismo globalizzato ma dello stesso mondo digitale, con la crescente preoccupazione per il consumo energetico delle tecnologie legate al metaverso, alle piattaforme online e alle architetture virtuali.

One of the ICI’s Curatorial Forum closed-door session, in partnership with EXPO CHICAGO, Photo: Mitch Cannof

La tensione tra reale e virtuale sembra destinata a prendere sempre più piede, mentre le tecnologie immersive sono ormai una parte integrante della vita quotidiana. Assisteremo al sempre più necessario ritorno alla ricerca di esperienze fisiche e sensoriali nell’arte, con l’idea di recuperare un senso di tangibilità in un mondo sempre più astratto e digitalizzato. Curatori e artisti saranno probabilmente sempre più motivati nell’esplorare nuovi modi di intersecare il digitale con il fisico, superando la semplice fruizione visiva per coinvolgere il pubblico in esperienze sensoriali multidimensionali.

Se quindi nel 2024 l’arte contemporanea si è mossa su più fronti: dalla riflessione sulla tecnologia all’esplorazione della sostenibilità ecologica, dal rafforzamento della comunità alla critica sociale, nel 2025 le curatele si faranno sempre più inclusive, interattive e impegnate politicamente, e la loro sfida sarà quella di integrare le istanze della società contemporanea in una visione culturale pronta a rispondere alle nuove esigenze ambientali, sociali e digitali, guardando a un futuro più equo e consapevole.

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