Le “armonie invisibili” sono ovunque: in un gesto, in uno sguardo. Sono connessioni sottili che si percepiscono ma che non si vedono; legami che attraversano persone, luoghi, idee. “Armonie invisibili” evoca un mondo nascosto, fatto di equilibri silenziosi.
È questa la linea scelta per la dodicesima edizione di 5VIE Design Week. Il cuore di Milano si rianima riportando nel centro storico della città, lungo le vie armonicamente annodate dell’area compresa tra C.so Magenta, Sant’Ambrogio e le Colonne di San Lorenzo, il design d’autore e da collezione, l’artigianato d’élite e le nuove combinazioni tra arte e design, creatività e forma.
5VIE Design Week si riconferma un evento imperdibile ed amplia il suo percorso espositivo: oltre agli storici spazi di Palazzo Correnti in via Cesare Correnti 14 e SIAM in via Santa Marta 18, è allestita un’esposizione speciale anche nelle prestigiose Cavallerizze di via Olona 4, presso il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci.
“Armonie invisibili” invita a intraprendere un percorso tra ciò che si vede e ciò che si percepisce, unendo voci e forme eterogenee in un dialogo tra materiali, volumi e proporzioni. L’intento è quello di ricomporre equilibri e offrire uno sguardo ampio, in cui gli oggetti non siano semplici arredi, ma esperienze che coinvolgono i sensi e stimolano la riflessione.
È caratteristico e significativo, come sta accadendo in questi giorni, che accanto ai designer trovino spazio numeri artisti, segno evidente di come arte e design possano intrecciarsi, talvolta unirsi diventando un ponte tra universi differenti, un mezzo per ampliare lo sguardo e cogliere la sottile connessione tra materia e spazio interiore. In questo dialogo, tra arte e design, tra tradizione e contemporaneità, alcuni artisti, tra i tanti, meritano una menzione particolare.
Hiva Alizadeh, artista iraniano presentato dalla galleria The Flat – Massimo Carasi nella sede di Palazzo Correnti, reinterpreta la tradizione dei tappeti persiani con l’uso di estensioni di capelli sintetici, dando vita ad una stratificazione di velatura pittoriche che si svelano allo spettatore durante l’interazione con l’opera. Misha Kahn, all’interno delle Cavallerizze presenta Abject: Inhabit the Poché, con un testo curatoriale scritto da Maria Cristina Didero. Il suo lavoro rappresenta un cortocircuito tra artigianato, tecnologia e improvvisazione materica che attinge da un vasto e disordinato spettro di influenze, dall’esuberanza di Niki de Saint Phalle alla fluidità di Verner Panton.
Al centro della sala sono presentate una selezione di oggetti, sedie che prendono vita alle pareti, danzando in una proiezione fluida e dinamica. Il duo di Honk Kong, Julie & Jesse, con “Metamorphism“, un’installazione dall’allestimento piramidale che evoca sia le architetture rituali archetipiche che le strutture modulari contemporanee, esplora le possibilità della ceramica, dove oggetti mai visti prima prendono forma. Sara Ricciardi riflette sul cambiamento e sulla trasformazione. L’artista presenta The Chrysalis Knows The River’s Song, installazione ispirata al momento di quiete e silenzio e dal gesto poetico che anticipano il volo, evocando la metamorfosi di cui la crisalide diventa simbolo. Jean Yves Lanvin crea le sue opere, a metà tra arte e design, con grande attenzione ai materiali e alla loro lavorazione, come bronzo, ottone e alluminio, e pietre come marmo e onice.
Per 5Vie presenta due delle sue creazioni iconiche: il tavolo “Block Sculpture” e la console “Block Sculpture”, espressione di un’intensa forma d’arte da sperimentare. Pietrachiara torna in con le sue iconiche colonne Anne, oggi presentate in una veste attuale, con una finitura intensamente pigmentata ispirata al celebre blu di Yves Klein, sorprendentemente in armonia con i dettagli storici del prestigioso palazzo di via Cesare Correnti.
Come nel Nouveau Réalisme, questi elementi si ritrovano uniti dalla loro ‘singolarità collettiva’, coesistendo proprio grazie – o nonostante – le loro differenze. “Divine Decadence” di Richard Yasmine celebra la fusione tra arte e feticismo. Attraverso la collezione di creazioni scultoree realizzate in marmo l’architetto e designer propone un’audace esplorazione dell’opulenza, della sensualità e della provocazione giocosa. Una collezione che provoca ma che vuole dichiaratamente farlo per stimolare la conversazione e il pensiero.
Questi sono solo alcuni degli artisti e dei progetti che hanno arricchito l’esperienza della 5VIE Design Week 2025, dando vita a un percorso ricco di suggestioni, innovazione e riflessione. Le loro opere non solo testimoniano l’incontro tra linguaggi diversi, ma contribuiscono attivamente a costruire nuove prospettive.