Dalla Nigeria arriva la prima piattaforma che propone una soluzione digitale ai conflitti sulla restituzione di opere d’arte
Chidirim Nwaubani, designer nigeriano, ha offerto una soluzione inaspettata alle dispute sulla restituzione di opere d’arte africana: Looty, una piattaforma NFT su cui sono presenti le versioni digitali dei capolavori sottratti.
Ci sono paesi, come la Nigeria, che da anni lottano per vedere rientrare in patria opere di inestimabile valore, sottratte durante la stagione coloniale e ora in possesso di istituzioni museali occidentali.
Nwaubani ha voluto sostenere la causa di restituzione dei Bronzi del Benin, tra le piú celebri. Queste opere di enorme valore culturale e artistico sono state sottratte nel 1987 a seguito di una violenta invasione coloniale inglese e sono tuttora conservate al British Museum e in altri musei occidentali.
I Bronzi del Benin diventano NFT
Lo Stato Nigeriano chiede la restituzione dei Bronzi del Benin da decenni e oggi sta collaborando con il British Museum alla creazione di un museo a Benin City che possa ospitare le opere.
La questione è molto complessa. Da una parte, i musei occidentali giustificano la loro posizione argomentando che in Nigeria scarseggiano i mezzi e le istituzioni indispensabili per conservare le opere al meglio. Tuttavia, dal punto di vista dei nigeriani, le istituzioni museali stanno portando avanti il lascito del loro passato coloniale, trattenendo qualcosa che non gli appartiene di diritto e privando la Nigeria del suo patrimonio culturale.
E se la Nigeria potesse diventare un centro di riferimento della cultura africana con una realtà museale di valore?
Ha provato a dare una risposta Chidirim Nwaubani, creando le riproduzioni digitali dei capolavori sottratti e coniando in formato 1/1 NFT. Questo formato garantisce l’unicità del token così che a nessuna copia possa essere associato il valore dell’originale.
A partire da Maggio 2022 gli NFT di Looty sono acquistabili su Rarible e parte del ricavato viene destinato al Looty Fund, fondo che supporta le carriere di giovani artisti africani.
Nonostante la piattaforma di Nwaubani non possa garantire la restituzione fisica dei Bronzi, può comunque permettere ai giovani africani di beneficiare in qualche modo del loro stesso patrimonio culturale. Una riappropriazione morale che prima dei recenti progressi del mercato digitale sarebbe stato impossibile immaginare.
Chidirim Nwaubani crede che il suo progetto possa avere un impatto anche sulla trattativa di restituzione fisica, in quanto stimola il pubblico a riflettere sul concetto di giusto possesso del patrimonio culturale e mette in discussione l’esclusività d’uso che alcune istituzioni vantano sulle opere.