A Palazzo reale “Piermarini a Milano. I disegni di Foligno”

Palazzo Reale di Milano dal 30 maggio ha accolto la mostra “Piermarini a Milano. I disegni di Foligno” dedicata alla figura dello storico architetto, figura chiave del neoclassicismo milanese e lombardo. Il progetto sarà visitabile fino al 30 settembre.

Piermarini, abbandonato lo studio della matematica, subisce il fascino di Luigi Vanvitelli e ne  acquisisce il mestiere. Grazie all’esposizione di disegni provenienti dalla Biblioteca comunale di Foligno e plastici architettonici realizzati presso Palazzo Trinci, la mostra offre un viaggio nelle  fasi più significative della carriera di Piermarini.

Il percorso espositivo si articola in due sezioni: la prima, intitolata “Gli anni della formazione“, conferisce uno sguardo approfondito sugli anni romani e napoletani dell’architetto, focalizzandosi sulle  sue esperienze di formazione al fianco di figure preminenti dell’architettura del tempo. In primis l’apprendistato a Napoli presso Vanvitelli, periodo durante il quale Piermarini assorbì le influenze che plasmarono il suo stile. La seconda sezione, “Piermarini in Lombardia”, celebra invece il periodo in cui l’architetto operò come “Imperial Regio Architetto” per la casa d’Asburgo. Qui, le sue opere principali come la trasformazione del Palazzo Ducale in Palazzo Reale e la costruzione del Teatro alla Scala, sono sviscerate nel dettaglio, rivelando il suo indubbio contributo alla genesi urbanistica di Milano.

Profondo è l’esame del metodo progettuale di Piermarini, evidenziato nell’approfondimento “Piermarini e il metodo” grazie a cui scopriamo  come la sua progettazione fosse guidata da un rigoroso approccio matematico e geometrico, fermamente ancorato ai principi del classicismo, ma aperto a quelle nuove soluzioni spaziali e volumetriche, in una parola: il Neoclassicismo.

Non si può non menzionare il capitolo dedicato a “Piermarini ornatista“, dove viene svelato il suo rapporto con il decoro e gli arredi interni, disciplina nella quale collaborò strettamente con Giocondo Albertolli, impegnato, come Piermarini, nella sfera accademica milanese a Brera.

Grazie ad  una ricca narrazione che intreccia aneddoti, analisi architettoniche e contestualizzazioni storiche, la mostra rende omaggio ad una figura di alto spessore artistico, la cui eredità continua a ispirare generazioni di architetti e appassionati di arte. L’esposizione, facente parte delle iniziative dell’ARRE – Association des Résidences Royales Européennes, celebra il contributo di Piermarini al patrimonio culturale e artistico milanese, e italiano più in generale, rendendo vivo e attuale quel dialogo fra tradizione e innovazione che caratterizzò sempre la sua vita e la sua opera.

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