A Palermo è stato restaurato il Carro Trionfale di Santa Rosalia realizzato da Jannis Kounellis

Il Carro Trionfale di Santa Rosalia, realizzato nel 2007 dall’artista Jannis Kounellis, tornerà a sfilare per le vie di Palermo grazie a un progetto di restauro che mira non solo alla conservazione dell’opera, ma anche alla rigenerazione sociale del quartiere Sperone. L’iniziativa, intitolata “Carro Risorto”, si propone come simbolo di rinascita, unendo arte, cultura e intervento etico, e verrà celebrata il 25 ottobre 2024 con un corteo che coinvolgerà 400 bambini e bambine della scuola “Sperone-Pertini”. Questo evento, denominato “Le Rosalie Ribelli”, rappresenta l’occasione per riportare alla luce il potente messaggio dell’opera di Kounellis, coinvolgendo attivamente la comunità in un percorso di crescita collettiva.

Promossa dall’associazione Amici dei Musei Siciliani e sostenuta dal Comune di Palermo, questa iniziativa di restauro si inserisce tra le attività collaterali del 400° Festino di Santa Rosalia, patrona della città. Figura centrale nella cultura palermitana, Santa Rosalia è storicamente ricordata per aver liberato la città dalla peste. In questo contesto, il ritorno del Carro Trionfale assume una valenza simbolica ancora più forte, non solo come omaggio alla santa, ma come un ponte tra passato e presente, con la speranza che l’arte possa fungere da motore di trasformazione sociale.

Il carro, una grande imbarcazione austera e semplice, riflette il linguaggio caratteristico di Kounellis, esponente dell’Arte povera. La sua visione, però, è arricchita da un forte simbolismo: la vela del carro, ricoperta di cristalli Swarovski, evoca la luce come simbolo di speranza. Kounellis dedicò questa barca alla memoria di chi ha sacrificato la vita per Palermo, sottolineando il valore della luce come forza capace di sconfiggere le tenebre del nostro tempo. Dopo la conclusione del Festino del 2007, il carro fu abbandonato all’interno di Villa Giulia, lasciato in uno stato di degrado per ben 17 anni. Questo restauro rappresenta dunque non solo il recupero di un’opera d’arte, ma un atto di resurrezione culturale per la città.

Il cantiere del restauro è ospitato presso l’EcoMuseo Mare Memoria Viva, dove la complessa ricerca delle parti mancanti, come l’albero maestro, le vele e la statua, ha riportato alla luce la grande opera nella sua interezza. Secondo Bernardo Tortorici, presidente degli Amici dei Musei Siciliani, il restauro del carro rappresenta un atto di profondo significato: “Riportare in vita il carro di Kounellis e affidarlo al quartiere dello Sperone è un’azione di profondo valore etico, culturale e sociale. Etico, perché restituisce al carro il suo valore devozionale; culturale, perché si tratta di un’opera unica di un grande maestro dell’arte contemporanea; sociale, perché sarà affidato alla cura dei bambini della scuola Sperone-Pertini, con la speranza che possa alimentare una ribellione positiva”. Il gesto sottolinea la sinergia tra arte e partecipazione comunitaria, nella speranza di liberare il quartiere dalle difficoltà che lo attanagliano.

Lo Sperone, una delle aree più problematiche di Palermo, è spesso associato a dinamiche di degrado e criminalità. La sua storia di marginalizzazione si riflette in quella del carro abbandonato. Eppure, entrambi condividono una qualità speciale: la luce. Antonella Di Bartolo, preside della scuola “Sperone-Pertini”, ha sottolineato questo parallelo: “Cosa hanno in comune lo Sperone e il carro di Kounellis? Entrambi condividono una storia di incuria, ma soprattutto una qualità meravigliosa: la luce. Da un lato, la luce del sole che riflette sul mare e sulle pareti delle palazzine popolari; dall’altro, il bagliore dei cristalli sulla vela del carro. Luce che rappresenta risveglio, orizzonte e possibilità, per entrambi”. Questa luce diventa quindi simbolo di speranza, con il desiderio che anche lo Sperone possa trovare un riscatto, proprio come il carro.

Santa Rosalia, ancora una volta, torna a essere il faro di speranza per Palermo e per le sue zone più dimenticate. Il restauro del carro, donato simbolicamente alla comunità, diventa un segno di auspicio per la liberazione del quartiere dai mali moderni. Come nel 1624 la santa liberò Palermo dalla peste, oggi si auspica che lo Sperone possa essere liberato dalla piaga della droga e della criminalità, restituendo dignità e prospettive alle nuove generazioni.

L’assessore alla cultura Giampiero Cannella ha evidenziato l’importanza di questa iniziativa: “Il recupero del Carro Trionfale e il suo affidamento al quartiere dello Sperone sono un gesto simbolico che punta i riflettori su una realtà di frontiera che necessita di attenzione e speranza. Affidiamo alla nostra ‘Santuzza’ il compito di illuminare le menti dei cittadini, guidandoci verso un cammino di crescita civile e sociale”.

L’evento del 25 ottobre sarà preceduto dall’inaugurazione del murale “Le Rosalie Ribelli”, opera dell’artista Giulio Rosk, il cui messaggio di speranza si collega idealmente al progetto del carro restaurato, che rimarrà esposto stabilmente nel quartiere, a testimonianza di un rinnovato impegno sociale e culturale.

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