A Venezia Josine Dupont e le “Connessioni”

Domani, 4 giugno,  alle ore 17:00, nel prestigioso Palazzo Albrizzi Capello di Venezia, si terrà  una conversazione con Josine Dupont, pittrice milanese di fama globale e membro del The Perceptive Group.

Questa occasione speciale si inserisce nel quadro della Sessantesima Biennale di Arte di Venezia, dove Dupont è tra gli artisti selezionati per rappresentare il Padiglione Nazionale Grenada.

L’opera di Dupont in mostra, intitolata “Connessioni“, è in perfetto accordo con il tema della Biennale.  Dupont, attraverso la sua arte, indaga le complesse connessioni umane, ponendo l’accento sulla comunione emotiva e spirituale che lega indissolubilmente ogni individuo agli altri. La sua tecnica si distingue per un dinamico incrocio tra passato e presente. La Dott.ssa Giulia Rustichelli, critica d’arte, descrive “Connessioni” come un’opera dove caratteristiche classiche, a tratti barocche, si fondono con un’espressione contemporanea di dissoluzione formale. Le figure, con i loro contorni seicenteschi, si sciolgono in un tumulto di colori e sfumature che sfidano continuamente la percezione dello spettatore, suggerendo un’interazione fluida e continua tra le forme e i loro sfondi.

Dupont, quindi, non si limita a dipingere soggetti: crea mondi emotivi pieni di tensione, dove ogni dettaglio è carico di significato. La sua arte invita a riflessioni più ampie sulla natura dell’esistenza umana e sul nostro ruolo all’interno di essa, stimolando una corrispondenza empatica tra l’opera e chi la osserva. L’incontro con Josine Dupont a Venezia rappresenta quindi non solo un’occasione per ammirare da vicino il talento di una grande artista contemporanea, ma anche per andare a fondo, grazie alle sue “Connessioni”, di quelle domande universali che continuiamo a porci sul nostro essere al mondo e sulle nostre interazioni con gli altri. Un appuntamento da non perdere, che promette di lasciare un’impronta duratura nel panorama artistico internazionale. La presenza di Josine Dupont alla Biennale di Venezia arricchisce l’offerta culturale dell’evento, proponendo un’arte che non solo si guarda, ma si vive, invitando a una partecipazione emotiva profonda e autentica. Ci troviamo di fronte a un’artista che, con coraggio e originalità, va a fondo delle potenzialità espressive dell’arte contemporanea, facendone uno strumento di conoscenza e comprensione reciproca.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Mascherada. Dove la memoria diventa volto, allo spazio MU.RO di Milano

Tra maschere che svelano più di quanto nascondano, “Mascherada” inaugura lo Spazio MU.RO di Elisabetta Roncati e Andrea Musto a Milano, un luogo dove la memoria diventa volto e l’arte un ponte tra identità e urgenze contemporanee.

Curategist: la nuova figura del curatore 3.0. Intervista fiume con la pioniera Victoria Lu (pt 1)

Abbiamo scelto di non ridurre l’intervista, proprio perché rappresenta una delle prime conversazioni approfondite con Victoria Lu pubblicate in Italia. In questa prima parte esploreremo il suo percorso professionale e il concetto di curategist

Quando il volto diventa presenza: Ache77 e la sua alchimia tra materia, tempo e spiritualità urbana

A distanza di 10 anni ho avuto modo di parlarne con Ache77 e di farmi raccontare qualche particolare della sua storia artistica mentre lavorava ad un muro nel quartiere Isolotto (guarda caso, pioveva e faceva freddo).

Artuu Newsletter

Scelti per te

Da WhiteSpace Projects Napoli un nuovo capitolo di una fiction sci-fi con Agnes Questionmark e Alessandra Troncone.

La fall season accoglie due tra le figure recentemente segnalate dal Giornale dell’Arte come le cento personalità più influenti in Italia: Alessandra Troncone (1984, Napoli) e Agnes Questionmark (1995, Roma), rispettivamente curatrice e artista, due protagoniste che non necessitano di presentazioni.

La pittura non è morta: Ahmet Öğüt a Venezia sfida l’IA e il mito della riproducibilità

Dal 6 novembre 2025 all’8 febbraio 2026 in mostra presso la galleria A plus A di Venezia neither artificial nor interlligent, una personale di Ahmet Öğüt. Dieci tele a olio stimolano una riflessione sull’interpretazione dell’immagine nell’epoca contemporanea.

Dentro la mente di Matt Mullican: il tappeto cosmologico di “That Person” invade Palazzo della Ragione

La prima cosa che vedo di Matt Mullican, salito lo scalone che porta a Palazzo della Ragione a Bergamo Alta - un luogo da cui si gode una delle più belle viste sul Duomo - è la sua schiena ripiegata a terra: sta fotografando con il cellulare “That Person’s Heaven”, la monumentale installazione che ha pensato per questo spazio.

Un dialogo al femminile (ma non femminista) alla Fondazione Merz, sul ruolo dell’arte in tempi di crisi

Qual è il ruolo della cultura nei momenti di difficoltà globali? Cosa dobbiamo aspettarci e cosa dovrebbe fare? Fondazione Merz prova a interrogarsi sull’argomento con il secondo episodio di un progetto, PUSH THE LIMITS, la cultura si sveste e fa apparire la guerra, riprendendo, per questa occasione, un’affermazione di Mario Merz.

Seguici su Instagram ogni giorno