La prima edizione di Art Basel Qatar, in programma dal 5 al 7 febbraio 2026 (con preview il 3 e 4 febbraio) a Doha, annuncia la partecipazione di 87 gallerie provenienti da 31 paesi e territori. Concepita in partnership con Qatar Sports Investments (QSI) e QC+, e realizzata sotto la direzione curatoriale dell’artista egiziano Wael Shawky, la nuova fiera segna la quinta sede globale di Art Basel, aprendo un capitolo inedito per la scena artistica internazionale e regionale.
Per la sua prima edizione, Art Basel Qatar abbandona il modello tradizionale del booth fieristico per dare vita a una mostra aperta e corale, in cui le presentazioni degli artisti si articolano attorno a un tema centrale: “Becoming”, una riflessione sulla trasformazione dell’essere umano e sui sistemi che plasmano i modi in cui viviamo, crediamo e generiamo significato. L’esposizione si svilupperà tra due sedi principali — M7 e il Doha Design District — con progetti diffusi negli spazi pubblici di Msheireb Downtown Doha, cuore creativo e culturale della città.
La fiera, che avrà Visit Qatar come Lead Partner, si propone di evidenziare la vitalità della produzione artistica e l’espansione del panorama delle gallerie in Medio Oriente, Nord Africa e Asia meridionale. Più della metà degli 84 artisti presentati proviene infatti dalla regione, a conferma della volontà di Art Basel di posizionare Doha come nuovo nodo di scambio culturale globale. Tra gli artisti in mostra figurano nomi come Etel Adnan, Ali Banisadr, Simone Fattal, Ali Cherri, Meriem Bennani e Iman Issa, in dialogo con gallerie del Golfo, del Medio Oriente, del Nord Africa e dell’India.
Tra le gallerie regionali che parteciperanno per la prima volta a un evento Art Basel figurano Hafez Gallery (Jeddah, Riyadh), Gallery Misr (Cairo), Le Violon Bleu (Tunisi), Saleh Barakat Gallery (Beirut) e Tabari Artspace (Dubai). A queste si aggiungono al markhiya gallery (Doha), Athr Gallery (Jeddah, Riyadh, AlUla), Green Art Gallery, Lawrie Shabibi, The Third Line (Dubai) e Marfa’ Projects (Beirut). La presenza di gallerie provenienti da Egitto, Tunisia, Libano, Turchia, Marocco e India consolida la visione della fiera come piattaforma dedicata alla pluralità geografica e culturale.
Accanto alle gallerie regionali, Art Basel Qatar accoglierà i grandi protagonisti del mercato internazionale, da Gagosian, David Zwirner, Hauser & Wirth, Pace Gallery e White Cube a Acquavella Galleries, Sprüth Magers, Galleria Continua e Tornabuoni Art. Questi dialoghi tra istituzioni consolidate e realtà emergenti intendono riflettere l’evoluzione del mercato globale e la crescente apertura del mondo arabo verso linguaggi artistici contemporanei.
Il tema “Becoming”, sviluppato da Wael Shawky, è concepito come una meditazione sul cambiamento e sul modo in cui l’umanità ridefinisce costantemente la propria identità. Nelle parole del curatore, il Golfo rappresenta il cuore di questa narrazione, “un luogo dove le tradizioni orali si fondono con le reti digitali e le antiche rotte commerciali tornano a essere vie di scambio culturale”. Le opere in mostra esploreranno quindi le connessioni tra storia e tecnologia, memoria e immaginazione, restituendo all’arte un ruolo attivo nella costruzione di nuove prospettive.
Tra i progetti più attesi figurano le presentazioni di Ali Cherri con Almine Rech, Ahmed Mater con Athr Gallery, Mona Hatoum con Galerie Chantal Crousel, Hassan Sharif con Gallery Isabelle, Sophia Al-Maria con The Third Line e Shirin Neshat con Lia Rumma. Sul fronte internazionale, spiccano Jean-Michel Basquiat con Acquavella Galleries, Christo con Gagosian, Philip Guston con Hauser & Wirth, Lynda Benglis con Pace Gallery, Alighiero Boetti con Tornabuoni Art, Georg Baselitz con White Cube, e Marlene Dumas con David Zwirner.
Per Noah Horowitz, CEO di Art Basel, la nascita della fiera in Qatar rappresenta “una nuova tappa nella missione di promuovere scambio culturale e crescita del mercato, accogliendo nuove voci e rafforzando le connessioni globali della rete Art Basel”. Vincenzo de Bellis, Chief Artistic Officer e Global Director of Fairs, sottolinea come la qualità e l’ampiezza delle partecipazioni dimostrino “la forza e la credibilità del progetto”, mentre la collaborazione con Shawky “ha dato forma a presentazioni capaci di raccontare la trasformazione come processo estetico e umano”.
Con la sua prima edizione, Art Basel Qatar si prepara a ridefinire il ruolo della regione nel panorama artistico mondiale: una piattaforma per il dialogo interculturale, un ponte tra oriente e occidente, e un laboratorio di idee visive e sociali che guarda al futuro dell’arte globale da una nuova prospettiva del Golfo.


