Asia NOW 2025 torna a Parigi dal 22 al 26 ottobre negli spazi monumentali della Monnaie de Paris, riaffermando la sua natura ibrida e visionaria. Non una semplice fiera, ma una piattaforma curatoriale dove l’arte diventa linguaggio di incontro e strumento di trasformazione. Fondata nel 2015 da Alexandra Fain e oggi diretta da Nour Aslam, Asia NOW è cresciuta fino a diventare un laboratorio internazionale che unisce artisti, curatori e gallerie provenienti da tutto il continente asiatico e dalla sua diaspora.
“It is about drawing the world a little bit closer to each other,” dichiara Aslam, sintetizzando la filosofia dell’edizione 2025. Il tema scelto, “Grow”, invita a riflettere su come la crescita — personale, collettiva e culturale — possa essere un atto poetico e politico. L’arte è vista come un organismo in continuo divenire, capace di intrecciare storie, memorie e geografie diverse. La curatela di Anissa Touati, studiosa delle dinamiche del Sud Globale, si ispira alle teorie della filosofa Leela Gandhi sulle “affective communities”: alleanze basate sull’empatia e sulla condivisione, piccole comunità affettive che diventano terreno fertile per nuove forme di dialogo e collaborazione.
La fiera, giunta al suo decimo anniversario, mette al centro l’Asia occidentale e meridionale, regioni spesso marginalizzate nei circuiti internazionali. Dalla penisola arabica al Subcontinente indiano, fino ai nuovi poli creativi di Tashkent e Lahore, Asia NOW racconta un continente che si ridefinisce attraverso l’arte, superando le tradizionali etichette di “Est” e “Ovest”. L’Asia diventa così non solo un luogo, ma un metodo, una visione del mondo in cui coesistono innovazione e memoria, modernità e ritualità.
Oltre 70 gallerie internazionali parteciperanno all’edizione 2025, con nomi consolidati come Esther Schipper, carlier | gebauer, Tang Contemporary Art, Kaikai Kiki, Yeo Workshop, Nika Project Space e Sabrina Amrani, accanto a nuove realtà come Arario Gallery (Seoul), Capsule (Shanghai), Baik Art (Los Angeles, Jakarta, Seoul) e Regeneration Art Gallery (Tashkent). Una sezione speciale, NOW ON, sarà dedicata alle gallerie nate dopo il 2015, a conferma dell’impegno verso le nuove generazioni di artisti e curatori.
Grande novità dell’edizione 2025 è “The Third Space”, ispirata al pensiero del teorico Homi K. Bhabha, che individua nell’ibridazione culturale un luogo di libertà e invenzione. Qui, le gallerie lavorano insieme in progetti collettivi e transdisciplinari che sfidano i confini tra arte, design e ricerca visiva. Tra le collaborazioni in programma, il progetto We Were Always Neighbors curato da Sahil Arora con Rajiv Menon Contemporary Gallery, il dialogo tra Galerie Bao e Ingahee Gallery, le installazioni sonore e tessili dell’artista iraniana Laila Tara H presentate da HATCH Gallery, e il focus su Nani Wijaya, pittrice autodidatta indonesiana portata da Metis Art.
Il programma pubblico di Asia NOW trasforma la Monnaie de Paris in un palcoscenico di incontri, performance e conversazioni. Tra i protagonisti figurano John Tain, curatore della Lahore Biennale 2024, Natasha Ginwala, direttrice artistica di Colomboscope e curatrice della Sharjah Biennial 16, Hajra Haider, Anissa Touati e Arnaud Morand, Head of Arts di AFALULA. Le loro voci compongono una narrazione corale che esplora le nuove geografie dell’arte contemporanea, dove il locale e il globale si fondono in un’unica prospettiva.
Dopo dieci anni, Asia NOW si conferma come una costellazione di Asie, una rete di affinità culturali che attraversa i confini e propone un nuovo modo di pensare il contemporaneo. L’arte non è più solo oggetto di contemplazione ma strumento di crescita, relazione e cambiamento. In un mondo diviso da barriere e diseguaglianze, Asia NOW mostra come l’arte possa ancora unire, “disegnando il mondo un po’ più vicino a se stesso”.



