Athens Democracy Forum. Ripensare la democrazia tra etica, tecnologia e cultura

In un anno segnato da rapide trasformazioni globali, Atene ha riaffermato il suo ruolo di crocevia per il dialogo sulla democrazia. Dal 30 settembre al 3 ottobre 2025, la capitale greca ha ospitato l’Athens Democracy Forum, intitolato “New Visions for Hard Realities”, in collaborazione con The New York Times. La maggior parte del Forum si è svolta al Conservatoire di Atene, un luogo carico di storia che ha accolto leader, esperti e cittadini da tutto il mondo per discutere temi cruciali: intelligenza artificiale, sostenibilità, migrazioni, partecipazione civica.
Quest’anno, il Forum ha allargato i propri confini, aprendo spazio all’innovazione tecnologica e a momenti di confronto che hanno reso visibile un percorso concreto verso una democrazia più inclusiva e partecipativa.

Pochi mesi prima, a maggio, Milano aveva ospitato Art for Tomorrow alla Triennale, un evento in cui arte, cultura e creatività si sono intrecciate con riflessioni sul futuro delle comunità. Il summit ha proposto un programma di altissimo livello con esperti internazionali, visite esclusive a mostre e gallerie, pranzi privati, cene in location suggestive e numerose occasioni di networking. Più di una semplice conferenza, Art for Tomorrow ha mostrato come il dialogo e l’impegno culturale possano diventare strumenti concreti per rafforzare la società e creare opportunità per le nuove generazioni.

Il Ministro greco della Governance Digitale Papastergiou

La Fondazione e la sua visione

Nato nel 2013 su iniziativa dei New York Times con l’approvazione del Segretario Generale delle Nazioni Unite, l’Athens Democracy Forum si è trasformato nel 2019 in una piattaforma indipendente sotto la Democracy & Culture Foundation. Oggi, il Forum rappresenta un punto d’incontro tra politica, cultura, tecnologia e società civile. Tra i suoi pilastri programmatici: intelligenza artificiale, migrazione, clima e governance. La Fondazione è anche promotrice di iniziative come il City of Athens Democracy Award, il Kofi Annan NextGen Democracy   Prize e Teens for Democracy, e di eventi come Art for Tomorrow Talks, che esplorano il ruolo della cultura come motore della libertà e dell’innovazione democratica. Nel 2025, il Forum si è esteso a quattro giornate di lavori, includendo nuove sessioni sull’intelligenza artificiale (in collaborazione con la Worldwide Alliance for A.I. & Democracy) e una vetrina delle NGO co-ospitata dalla Lumina Foundation. L’obiettivo resta lo stesso: mettere in rete esperti, istituzioni e cittadini per trasformare le idee in azioni concrete.

Achilleas Tsaltas, Presidente della Democracy & Culture Foundation, ha aperto il dibattito con una riflessione che tocca il cuore stesso del nostro tempo: “Man mano che l’intelligenza artificiale si evolve, dobbiamo decidere che tipo di esseri umani vogliamo diventare e che tipo di democrazia vogliamo seguire.” Un monito che invita alla consapevolezza: se l’IA diventa uno strumento dialettico, allora la responsabilità non è sua, ma nostra — quella di recuperare l’umanità all’interno di un contesto democratico.

Julian Rodriguez Sastoque winner of the Kofi Annan NextGen Democracy Prize Award designed by Yanni Souvatzoglou

Sulla stessa linea, Axel Dauchez, fondatore di Make.org e cofondatore della Worldwide Alliance for A.I. and Democracy, ha lanciato un avvertimento netto: “Se perdiamo questa battaglia, perdiamo tutto.” La sua voce ha riportato il dibattito sull’urgenza di agire, ricordando che l’IA può essere una forza al servizio della democrazia solo se guidata da principi etici e da una governance responsabile.

A dare un tono ancora più drammatico al confronto è intervenuta Maria Ressa, Premio Nobel per la Pace, che ha sintetizzato la questione con una frase lapidaria: “Se muore il giornalismo, muore la democrazia.” Ressa ha definito i social media “macchine di demolizione democratica”, strumenti che amplificano paura, rabbia, menzogne e odio. Ma la giornalista non si è limitata alla denuncia: ha proposto una via d’uscita, indicando tre punti cruciali — ripensare il giornalismo come servizio pubblico, rendere le piattaforme tecnologiche responsabili e investire in riforme sistemiche.

Nel corso dei lavori, Bjørn Berge, Vice Segretario Generale del Consiglio d’Europa, ha sottolineato l’urgenza di rafforzare la resilienza democratica e di riaffermare il ruolo della diplomazia in tempi di crisi. Un messaggio che ha trovato eco nel riconoscimento consegnato al giornalista israeliano Gideon Levy, vincitore del City of Athens Democracy Award per il suo impegno nella difesa dei diritti umani e della libertà di stampa. Levy ha dedicato il premio ai colleghi di Gaza, trasformando quel momento istituzionale in una testimonianza di solidarietà e coraggio civile.

Achilles Tsaltas President Democracy Culture Foundation

Tra i momenti più intensi, il Case Study PanelBrazil’s Fragile Steps Toward a Green Economy”: qui Antonio Isuperio, architetto, attivista e Country Specialist di Amnesty International USA, ha presentato un breve ma toccante video con un leader indigeno della comunità Xavante. Il messaggio conclusivo è risuonato come un’eco collettiva: la transizione ecologica non è solo una questione ambientale, ma profondamente umana, legata alla giustizia sociale e alla sostenibilità.

Entrambi gli eventi, seppure diversi nella forma, hanno incarnato lo stesso principio: la democrazia non è solo istituzioni o regolamenti, ma un ecosistema vivo che cresce attraverso il confronto, la creatività e la partecipazione attiva dei cittadini.
È stato bellissimo vedere l’entusiasmo dei giovani e la disponibilità al dialogo di figure con carriere di lunga data e ruoli di grande responsabilità. Nonostante il tempo ad Atene non abbia facilitato i trasporti, tutti hanno partecipato con energia e senso di scopo, mossi dal desiderio comune di migliorare il mondo sia nelle piccole che nelle grandi azioni.

Le esperienze raccolte ad Atene e a Milano confermano quanto la cultura possa essere un motore potente per la società: un ponte tra le idee e l’azione, tra la responsabilità individuale e il bene comune.
In un mondo sempre più complesso, questi momenti ricordano che il cambiamento nasce dalla collaborazione tra persone, settori e discipline diverse. È così che si costruisce una democrazia contemporanea, concreta, giusta e aperta a tutti senza perdere lo slancio creativo che rende la società viva e ispirante.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Illustre Feccia e il subvertising: quando la pubblicità diventa medium sociale e artistico

Anni fa ho avuto la fortuna di essere contattato da uno degli esponenti più importanti in Italia quando parliamo di subvertising, Illustre Feccia, grazie ad un mio refuso all’interno di un editoriale

Artuu Newsletter

Scelti per te

Alla Fondazione ICA Milano, un autunno tra oscurità, sogno e memoria: tre mostre per riflettere sulla percezione e sull’identità contemporanea

La Fondazione ICA di Milano, fino all’8 novembre, appare così, accogliendo per la sua programmazione autunnale un trittico espositivo formato rispettivamente da Lewis Hammond, Oliver Osborne e Isabella Costabile, tre artisti che, ognuno con la propria sensibilità, riprendono il passato per riflettere sul presente in cui viviamo.  

Seguici su Instagram ogni giorno