Augusto Palermo presenta l’associazione “Le Gallerie d’Arte di Pietrasanta – Collector’s Night”: una stagione intera per il collezionismo

Non è solo una firma in calce a uno statuto: è un cambio di paradigma. A Pietrasanta, città-simbolo dell’arte contemporanea in Toscana, le gallerie private scelgono di unire le forze e dar vita a un’associazione riconosciuta, strutturata, proiettata al futuro. Si chiama “Le Gallerie d’Arte di Pietrasanta – Collector’s Night” e non è solo un’alleanza operativa, ma un nuovo spazio civico per l’arte, un laboratorio di dialogo tra pubblico e privato, tra cultura indipendente e istituzioni.

L’obiettivo? Rendere l’arte un bene comune, condividere progettualità, rilanciare la scena culturale con uno sguardo più lungo e una voce più forte. Un passaggio epocale per la città, che guarda già alla candidatura per “Pietrasanta Città dell’Arte Contemporanea 2027”.

Abbiamo intervistato Augusto Palermo, presidente dell’associazione, per capire come è nata la rete, cosa si prepara per la decima edizione della Collector’s Night, quali saranno le future collaborazioni con le istituzioni e quali visioni guideranno il lavoro dei prossimi anni.


Presidente, ci spiega la novità di questa nuova associazione?

Questa associazione è veramente qualcosa di nuovo, di collettivo e di strutturato, perché per la prima volta tutte le gallerie si uniscono sotto un’unica voce in un progetto comune all’interno di una struttura giuridicamente riconosciuta. Questo non è per noi solo un gesto simbolico, ma un’azione concreta per costruire insieme una nuova fase per l’arte a Pietrasanta. Oggi nasce non solo un’associazione nuova, ma una comunità, quindi l’arte a Pietrasanta diventa un fatto civile, un progetto condiviso, un bene comune e un mezzo di dialogo tra il pubblico e il privato.

L’obiettivo è promuovere e di valorizzare l’arte contemporanea Pietrasanta in modo coordinato, rafforzando il dialogo tra il pubblico e il privato e sperando di convivere e sostenere l’assessorato alla cultura.


“Collector’s Night” è ormai un must dell’estate pietrasantina: che tipo di eventi o iniziative avete in programma per quest’anno?

La Collector’s Night è stato un grande must delle gallerie di Pietrasanta, quest’anno peraltro arriverà alla decima edizione e noi puntiamo molto su questo evento, tanto da aver identificato la nostra associazione con il nome di “Le Gallerie d’Arte di Pietrasanta – Collector’s Night”. Non perché la nostra associazione sia legata solamente a quell’evento, ma perché quello è stato il più importante e più identificativo del nostro lavoro. Quest’anno, per dare più corpo all’evento, abbiamo pensato di destagionalizzarlo lievemente, cioè di spostarlo dall’estate.

Perché destagionalizzarlo? Proprio per selezionare il pubblico che possa essere quello davvero interessato al prodotto arte. Sostanzialmente d’estate Pietrasanta è sempre una “Collector’s Night”, ogni galleria ha i suoi vernissage, le sue mostre che si alternano e quindi fare una Collector’s Night estiva voleva dire forse fare una copia di qualcosa che succede sempre.

Non abbiamo fatto un nuovo progetto per il 2025 perché aspettavamo la nascita dell’Associazione, che per noi ha un grande significato, cioè quello di contribuire alla cultura, al progetto della realizzazione del dossier per il concorso prestigioso di Pietrasanta Città dell’Arte Contemporanea per il 2027 e all’interno di questo progetto abbiamo pensato che l’Associazione dovesse avere il ruolo di collaborare in modo più stretto con le istituzioni, quindi facendo diventare la Collector’s Night come un evento davvero istituzionale, non soltanto marchiato dal patrocinio ma accorpato negli eventi del Comune.


In che modo l’associazione intende collaborare con le istituzioni pubbliche e le altre realtà culturali del territorio per generare un impatto duraturo sulla scena artistica di Pietrasanta?

Noi pensiamo che il modo migliore per collaborare con le istituzioni è contribuire alla realizzazione del dossier per il concorso di Pietrasanta Città per l’Arte Contemporanea 2027, dopodiché proporre al comune eventi istituzionalizzati che possano essere educativi nei confronti delle scuole, dei ragazzi, anche a livello internazionale, oppure altri tipi di eventi estesi a un intero weekend o addirittura una Collector’s Season. Questo dovrebbe essere quello che probabilmente verrà sviluppato nelle prime riunioni del nostro Consiglio.

Installation view Chris Soal Vestige foto Stefano Maniero courtesy the Artist and Secci Gallery

Guardando al medio termine, quali sono gli obiettivi strategici della neonata associazione per i prossimi due anni? Esiste già un piano triennale o un’agenda condivisa?

Non c’è ancora un progetto a lungo termine condiviso, ma sicuramente nelle nostre corde ci sarà l’intenzione di collaborare in modo stretto non solo con il comune, ma anche con le fondazioni, soprattutto la Versiliana e la Fondazione del Museo Mitoraj, affinché si possa stringere il rapporto tra pubblico e privato, cioè che i progetti fatti dalle gallerie private possano aiutare a coordinare in modo sinergico quello che il comune porterà in termini di proposta artistica.

Le gallerie cercheranno di essere consigliere dell’assessorato alla cultura per nuove proposte artistiche, proposte culturali che impegnino e che occupino non soltanto i loro spazi privati, ma anche spazi pubblici, quindi la piazza di Pietrasanta, Sant’Agostino, il teatro, il Giardino Barsanti e addirittura anche le zone temporanee della Fondazione del Museo Mitoraj.

Rimane il fatto che per noi è fondamentale la collaborazione con il direttore appunto del Museo Mitoraj che è Frank Boehm, con la presidente della Versiliana Paola Rovellini. La nostra associazione vuole dialogare e diventare un trade union tra il comune, gli spazi pubblici, gli spazi privati e queste fondazioni.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Artuu Newsletter

Scelti per te

Memoria, natura e visioni future: Bologna accoglie Il Giardino delle Risonanze tra Pinacoteca e MAMbo

Servendosi di quell’incredibile strumento poetico che è l'epifania, la mostra Il Giardino delle Risonanze, che dal 27 giugno al 14 settembre 2025 connette le collezioni della Pinacoteca Nazionale di Bologna e del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, trasformando le due istituzioni in un unico organismo narrativo.

Seguici su Instagram ogni giorno