Sara Conte

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Di solito osservo, ascolto, domando, leggo, indago, scrivo e parlo. Nel mio percorso ho incontrato l’arte, poi la moda, poi il design, poi la finanza e poi di nuovo l’arte. A 19 anni scrivevo per le pagine di Design de La Repubblica e a 20 per un giornale di moda lato business. Ho sempre esplorato il mondo con occhi curiosi e una penna, una matita o (ahimè) una tastiera in movimento. Amo le parole perché mi permettono di confrontarmi con l’altro. Il mio artista preferito si chiama Khadre, lo trovate ogni giorno seduto sulla stessa panchina a Parco Sempione, con lui condividiamo l’idea che “l’art n’a pas des regles”.