Accade Oggi, personale di Battino ospitata negli spazi dell’Ex Fornace di Milano dal 14 al 22 ottobre 2025, è un percorso che non si limita a esporre opere, ma che si offre come esperienza sensibile e riflessiva, come attraversamento del nostro tempo interiore.
Le opere pittoriche e scultoree di Battino, intense e vibranti, raccontano le fratture del presente — l’alienazione digitale, la violenza sulle donne, l’integrazione, la religione, l’intelligenza artificiale — senza mai ridursi a denuncia. Sono corpi e luci che cercano un linguaggio comune, una grammatica emotiva capace di restituire senso all’umano.
A curare la mostra è Rachele Willig, con il patrocinio del Municipio 6 del Comune di Milano.
La mostra è promossa dall’Associazione Cultureando, nelle persone di Irsa Milagros Vaillant e Paola Martino, impegnate da anni nella valorizzazione dell’arte come veicolo di coscienza critica e come strumento di incontro con il pubblico.
La mostra — presentata da Emanuele Beluffi, che firma un testo critico di rara profondità — affonda le radici in una riflessione sull’oggi che sa di passato, come se l’artista cercasse nel “mestiere antico” della pittura una via di ritorno alla verità. Scrive Beluffi:
“In fondo, Battino non fa revival, fa resistenza: resistenza in senso rigorosamente non ideologico, non fanatico, non politico. Ma nel senso di opposizione al presente o, meglio, di opposizione a quella cronica incapacità di pensare in profondità che oggi passa per immediatezza.”
Ed è proprio questa la chiave: resistere al presente.
La pittura di Battino non cita, ma metabolizza. Non compiace, ma interroga. In Deposizione, la morte “non uccide ma accompagna”; in Metropoli, la città si fa distopia e redenzione; in Amore, i corpi diventano linguaggio, promessa, possibilità.
Ogni opera è un varco, un esercizio di profondità in un mondo che galleggia in superficie.
L’Ex Fornace, con la sua architettura di memoria e luce, diventa il luogo perfetto per accogliere questo dialogo tra estetica e impegno etico. Qui l’arte non consola, ma accade. E accadendo, ci ricorda che la bellezza, quando è viva, non è ornamento — è testimonianza.
Perché, come suggerisce lo stesso Beluffi, “Accade oggi” non è solo il titolo di un progetto, ma una dichiarazione di fiducia nell’arte come atto vivo, come gesto che ancora può accadere, ancora può smuovere.
In un tempo in cui la velocità divora il senso e l’immagine diventa consumo, Battino restituisce al gesto artistico la sua sacralità laica: quella di chi non cerca applausi, ma verità.
E così, in questo ottobre milanese, la sua mostra si fa spazio interiore, interruzione necessaria, memoria che resiste alla dimenticanza.


