In occasione della Milano Design Week 2025, la Chiquita House torna con una nuova edizione all’interno del progetto “Pop by Nature”, confermandosi come uno degli appuntamenti più riconoscibili della settimana. Dopo la collaborazione con Romero Britto nel 2024, l’edizione di quest’anno vede protagonista Sebastian Curi, artista e illustratore argentino noto per il suo stile grafico e illustrativo fortemente influenzato dal mondo dell’animazione.
Appena entrati nello spazio, ci si ritrova immersi in un universo che è a metà strada tra un cartone animato e un’installazione d’arte contemporanea. La Chiquita House è tutto quello che la Pop Art promette di essere: democratica, accessibile, giocosa e, soprattutto, divertente. È un luogo pensato per coinvolgere le persone, dove l’arte non è solo da osservare, ma da vivere e toccare.

Il cuore pulsante dell’esperienza è senza dubbio lo stile di Sebastian Curi, che con le sue figure oversize, le mani enormi, le espressioni esagerate e una tavolozza cromatica ipersatura, riesce a raccontare con ironia e leggerezza la nostra quotidianità.
La sua formazione da animatore e graphic designer si riflette in tutto quello che crea: ogni elemento è narrativo, dinamico, pensato per raccontare qualcosa. Curi lavora per sottrazione e sintesi: forme essenziali, ma potenti, che sembrano quasi saltare fuori dal muro per abbracciarti o farti ballare. Alla Chiquita House, tutto questo prende forma in un ambiente dove le sue illustrazioni diventano sculture, personaggi a grandezza umana con cui interagire, e persino avatar digitali.

Una delle esperienze più divertenti è l’installazione Kinect®, che permette ai visitatori di trasformarsi in una banana Chiquita animata, seguendo ogni movimento del corpo in tempo reale. Un gioco visivo, che unisce arte, tecnologia e ironia con una naturalezza sorprendente. E poi ancora: giochi interattivi, gadget da collezione, e la possibilità di generare il proprio bollino Chiquita personalizzato con l’AI.
La Chiquita House 2025 è un invito a lasciarsi coinvolgere e a interagire, merito della visione artistica di Curi, che ci insegna che l’arte può (e deve) essere anche questo: accessibile, pop, e profondamente umana.
Bellissimo articolo. Grazie all’autore