Da Creartiva bilancio più che positivo, Pietrasanta sarà candidata a capitale dell’arte contemporana 2027

Un ottimo risultato, non solo in termini numerici ma anche di slancio per il futuro dei borghi d’arte e di cultura. È questo il bilancio che si può fare di Creartiva Pietrasanta, la manifestazione che si è appena conclusa nella cittadina-simbolo dell’arte sotto le Alpi Apuane. sono state infatti circa mille le presenze che hanno preso parte all’evento Creartiva a Pietrasanta: tre giorni di presentazioni, dibattiti e workshop dove si sono succeduti 28 relatori fra economisti, filosofi, manager, neuroscienziati, architetti, giornalisti, registi, ingegneri di robotica, imprenditori, avvocati, magistrati e scrittori.

E, a chiusura dell’evento, il sindaco Alberto Stefano Giovannetti ha appunto dichiarato che nel 2025 la città presenterà la propria candidatura come capitale dell’arte contemporanea per il bando a valere sul 2027; un’importante dichiarazione che ha coronato il progetto di Creartiva, una sfida importante che ha visto non solo le migliori realtà produttive della zona, gli artisti, gli operatori culturali, gli artigiani, i galleristi a confronto, ma anche economisti, ricercatori, docenti universitari, esperti nei settori nell’innovazione.

Un connubio inaspettato, che ha provocato un virtuoso cortocircuito di idee, di contenuti, prospettive, idee per il futuro non solo di Pietrasanta, ma di tutti i piccoli borghi che hanno come motore produttivo l’arte, la cultura, la creatività, la tecnologia. 

Perché Pietrasanta

È stata scelta proprio la città di Pietrasanta come esempio e modello per discutere e riflettere, in maniera plurilaterale e organica, su idee da trasformare poi in azioni concrete per fare dei borghi e delle piccole città modelli di realtà resilienti, innovative e partecipate dalla comunità. 

Gli obiettivi centrali di Creartiva sono stati, da una parte, quello di dimostrare come arte, tecnologia e creatività siano strumenti di innovazione sociale ed economica e di come essi siano tra loro interconnessi, e dall’altra, quello di valorizzare una città come Pietrasanta, andando oltre la sua facciata di mera destinazione estiva di svago e vacanza, con l’intento di scongiurare una disneyficazione dell’esperienza turistica.

Infatti, storicamente parlando, Pietrasanta è molto di più di mare, sole e relax. Durante la seconda metà del XIII secolo, il borgo viene fondato sotto il controllo di Lucca, in una posizione strategica tra costa e montagne, vicino alla cruciale Via Aurelia.

Nel Cinquecento, grazie a Cosimo I de ‘Medici, la città diventa un importante centro militare ma non solo. Questo è un periodo di grande prosperità durante il quale la cittadina si afferma per alcuni importanti aspetti che la caratterizzano ancora oggi: l’apertura delle cave per l’estrazione del marmo ad opera di Michelangelo Buonarroti, e l’apertura di alcune miniere di ferro per volere di Cosimo, che gettano le basi per la nascita di un’importante futura industria del ferro. Nell’Ottocento la città diviene un importante centro economico e culturale incentrato soprattutto sull’estrazione dei marmi delle Apuane, tanto che nel 1842 viene aperta la Scuola per la lavorazione artistica del marmo (tutt’oggi attiva) e in pochi anni fioriscono una miriade di laboratori.

Non è un caso se ancora oggi viene considerata uno tra i centri di artigianato locale più autentici italiani ed è diventata sede di numerose gallerie d’arte. È solo nel corso del secolo scorso che Pietrasanta si è riscoperta anche come meta marittima per turisti.

Dialoghi come incroci di competenze

Proprio partendo dalle radici storiche e locali della cittadina, i vari interlocutori dell’evento hanno discusso e presentato la loro posizione rispetto vari ambiti.

Nel primo dialogo di venerdì 22 l’artista armeno Mikayel Ohanjanyan, l’economista e CEO di NoiTV Andrea Benassi, e il direttore scientifico di Creartiva Nicola Lattanzi, si sono succeduti per affrontare tematiche affini riguardo il rapporto tra arte, nuove tecnologie, identità locali e relazioni umane.

Hanno poi preso parte a un secondo dialogo Mario Cristiani, cofondatore di Galleria Continua a San Gimignano, e Annalisa Bugliani, curatrice, giornalista e titolare della galleria The Project Space a Pietrasanta. È stato discusso di come la valorizzazione del patrimonio locale, attraverso arte e innovazione, possa essere una spinta verso nuove opportunità di crescita sia in ambito economico che sociale.

Nell’ultimo dialogo della giornata, il filosofo e storico medievale Amos Bertolucci e il docente dell’Accademia di Belle Arti di Carrara e curatore Alessandro Romanini si sono confrontati su come arte e cultura possano rivelarsi le chiavi per il superamento dei conflitti politici e religiosi.

La giornata di sabato 23 è stata inaugurata dal dialogo di Adolfo Agolini, titolare della storica Fonderia Mariani a Pietrasanta, Silvia Mascheroni, ricercatrice e docente alla Cattolica di Milano, e Nicola Stagetti, scultore e artigiano del marmo a Pietrasanta. I tre hanno discusso riguardo il binomio artigianato tradizionale e innovazione tecnologica che caratterizza in maniera unica Pietrasanta, e di come esso ne abbia permesso lo sviluppo culturale ed economico.

Si è poi proseguito con il dialogo tra Riccardo Gaddi, direttore del Parco delle Alpi Apuane e Mauro Zavani, economista e consulente aziendale, riguardo al precario equilibrio tra cambiamento climatico e tutela dell’identità dei borghi appartenenti al Parco delle Apuane.

Il successivo dialogo tra Michele Marcucci, proprietario dell’Enoteca Marcucci, e l’architetto toscano Tiziano Lera, ha esplorato le dinamiche di come la crescita dell’enoteca sia stata alimentata e legata a quella del borgo e viceversa.

Il terzo dialogo, tra lo studioso Guerino Nuccio Bovalino e l’archeologa Elisabetta Abela, ha riflettuto sulla possibilità di fare dei borghi delle palestre di innovazione e sperimentazione amministrativa. 

Hanno poi proseguito Nicola Lattanzi e Barbara Mazzolari, biologa ed esperta di robotica, confrontandosi su come la natura possa essere d’ispirazione per la progettazione di tecnologie sostenibili che abbiano un impatto positivo sul futuro dei borghi.

Nel succesivo dialogo i neuroscienziati Zaira Cattaneo ed Emiliano Ricciardi hanno trattato il tema di come viene percepita e creata l’arte a livello individuale secondo i meccanismi del cervello umano.

Il seguente focus dell’imprenditore e consulente strategico Alex Orlowski, con il confronto dello scultore Fabio Viale e di Nicola Lattanzi, si è concentrato intorno a una riflessione su come i giovani possano rivelarsi essenziali per reinterpretare il futuro artistico ed economico, dando vita a nuove forme di imprenditorialità.

Il mondo dell’arte e dell’intelligenza artificiale è stato poi approfondito da Marco Gori e Mirco Tribastone (Creartiva, a Pietrasanta si parlerà anche di Intelligenza Artficiale e big data legati alla cultura).

Domenica 24 si è trattato dell’importanza delle imprese culturali e creative nella promozione e realizzazione delle espressioni artistiche. Hanno preso parte al dialogo Fabrizio Montanari, professore ed esperto in istituzioni culturali, e il giornalista Federico Conti.

Il seguente dialogo è stato poi presenziato da Andrea Bertolini, esperto di diritto, e Riccardo Giani, consigliere giuridico. I due hanno discusso sull’importanza della raccolta e analisi dei dati e sull’impiego di tecnologie intelligenti per avviare la trasformazione di Pietrasanta verso un modello di città intelligente.

Dialogo conclusivo quello di Roberto Pisoni, Direttore dei Contenuti e Canali d’intrattenimento Sky, Nicola Lattanzi e il sindaco di Pietrasanta Alberto Giovannetti, sul ruolo decisivo che ha l’audiovisivo nella promozione e salvaguardia del patrimonio culturale delle singole identità locali. A chiusura dell’evento, come dicevamo in apertura, il sindaco
Alberto Stefano Giovannetti ha anticipato la candidatura come capitale dell’arte contemporanea per il bando a valere sul 2027.

Energia, creatività e strategia

Tutti gli interventi sono stati condotti seguendo un taglio multidisciplinare, in modo da risultare efficienti ed efficaci per una valutazione e analisi completa.

In sintesi, potremmo dire che i punti fondamentali che sono emersi nei dialoghi su arte, economia e futuro sono stati la necessità di dati da raccogliere per generare le informazioni utili per un intervento attivo e mirato; un costante richiamo al tema dell’energia, necessaria per sostenere le scelte di policy locale all’insegna della creazione di una città intelligente; la consapevolezza delle decisioni da applicare secondo un disegno strategico di sviluppo che segue la complessità di un governo che analizza e considera le parti in tutto il loro insieme.

Un ottimo esempio di come da una piccola città con una grande tradizione possa nascere un modello di sviluppo virtuoso per l’Italia di domani.

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