Le giornate si allungano, il tempo rallenta e il clima si inonda di bellezza: tra quello che sarà il ponte più lungo del 2025 o semplicemente qualche giorno di pausa, le città italiane pullulano di arte ed eventi. Le mostre da non perdere? Rivediamone insieme sette:

A Cabinet of Wonders – Venezia, Palazzo Grimani
Sono gli ultimi giorni per visitare la George Ludon collection, parte del progetto espositivo curatoda Thierry Morel. Un omaggio all’arte del collezionismo e al collezionismo dell’arte. Un piccolo mondo fatto di meraviglia, di stupore per piccoli e grandi gingilli, che non solo eredita i lasciti di Giovanni Grimani, ma che incorpora anche oggetti d’arte provenienti da istituzioni culturali nazionali e internazionali, tra cui, ad esempio, il MAK di Vienna. Una pausa di delicata preziosità in cui rifarsi gli occhi. La mostra sarà visitabile fino all’11 Maggio.

Macchine del Tempo – Torino, OGR
L’universo e ciò che ne consegue, un viaggio interattivo e immersivo pensato proprio per tutti: è la finalità della mostra ideata dall’Istituto Nazionale di Astrofisica all’eccezionale Binario 1 delle Officine Grandi Riparazioni. Il filo conduttore di tutta la narrazione è la Luce, poiché allo stesso modo si viaggerà alla sua velocità attraverso galassie, stelle, pianeti e buchi neri. Le recenti conquiste della scienza e le straordinarie immagini vengono raccontate cos in un’esperienza che è insieme ludica e didattica, alla scoperta del futuro che ci attende tra allestimenti mozzafiato e vibes spaziali.

Alphonse Mucha – Ferrara, Palazzo dei Diamanti
È tempo di immergersi nelle seducenti atmosfere dell’Art Nouveau, insieme ad uno dei suoi più grandi protagonisti: Alphonse Mucha, di cui questa meravigliosa retrospettiva racconta il successo, raggiunto nella Parigi di fine ‘800. Grafiche pubblicitarie, decorazioni, dipinti e packaging: alla poliedricità dell’artista vengono dedicate ben undici sale con circa 150 opere. L “Style Mucha” è tutto da scoprire, fino al 20 Luglio, nella location simbolo dell’architettura e della storia ferrarese, insieme al suo inconfondibile bugnato.
Ai Weiwei. Who am I? – Bologna, Palazzo Fava
Terminerà il prossimo 4 Maggio la personale dell’artista cinese nel Polo Museale Genus Bononiae. In questo viaggio che racconta l’essenza del suo lavoro, l’esposizione attraversa vari momenti del processo creativo di Ai Weiwei: tra distruzione e rigenerazione, in un continuo interrogarsi sull’impegno comunicativo e la potenza dell’arte. Tra le installazioni più significative, “Dropping a Han Dynasty Urn” resta il trittico fotografico più iconico: distruggendo un antichissimo vaso cinese, l’artista pone l’accento sul conservatorismo culturale della sua patria, da cui è stato costretto a fuggire.

Tracey Emin. Sex and Solitude – Firenze, Palazzo Strozzi
Ritorniamo da Tracey Emin perché del dualismo Sex and Solitude non se ne parla mai abbastanza. A Palazzo Strozzi l’incredibile intimità di questa travolgente mostra ci lascia nudi e sopraffatti, alle prese con le scioccanti contraddizioni che emergono quando le sfumature di pensiero si fanno largo nella nostra mente. Accompagnandoci con mano alla ricerca di una intensità poco esplorata e a tratti imbarazzante per quanto crudelmente mostrata senza riserve, l’artista non urla, non aggredisce, ma ci parla, lascia un segno. E resta sempre opportuno aprire un varco per lasciar passare qualcosa di così puro.

Daniel Buren. Fare, Disfare, Rifare – Pistoia, Palazzo Buontalenti
Un titolo che ci ricorda come l’artista mette in discussione il proprio lavoro, in una mostra che adatta e ri-adatta alcune opere pensate per il rapporto di Buren con la Toscana. Ne parlavamo come di un intervento che regala la visione di quella che è l’arte per l’artista francese: un atto in continuo movimento, un processo inarrestabile mai uguale a se stesso. Le inconfondibili bande verticali, divenute un po’ il leitmotiv della cifra stilistica di Buren, creano un inbdissolubile legame tra le installazioni e la bicromia romanica del territorio pistoiese, per un’assonanza visiva tutta da godere.
Napoli Metafisica. Mimmo Jodice e Giorgio de Chirico – Napoli, Maschio Angioino
Una serie di scatti del fotografo napoletano all’interno delle sale medievali del Castel Nuovo. Divise per categorie, le stesse che collimano con alcuni dei più importanti dipinti di Giorgio de Chirico, presenti in mostra: Archi, Presenze, Colonne. Un tributo alle assonanze tra Jodice e la metafisica. Una Napoli silenziosa e non immediatamente visibile, presentata tramite lo sguardo di chi vede il celato e lo mette in pausa, con la possibilità di osservare da vicino l’impatto che l’arte di de Chirico ha avuto sul lavoro di Jodice. La mostra, che ha aperto lo scorso 13 Aprile sarà visitabile fino al 1° Settembre 2025.