Classe 1987, origini francesi, Youri Cansell aka MANTRA completa il progetto curato da Justkids Art Consulting sul rooftop piú esclusivo di Miami, il Southeast Financial Center. La cura del dettaglio e la precisione scientifica saltano immediatamente all’occhio davanti all’opera The Miami Collection, un capolavoro di realismo e denuncia ambientale che scuote la città grazie ai suoi colori vibranti e all’allarme che colpisce la coscienza pubblica.
35.000 mq, 400 ore, 6 settimane e 750 litri di pittura sono i numeri di questa produzione, new entry nel portfolio di MANTRA che si occupa da anni di interventi di arte urbana: dal Messico all’Olanda l’ondata di farfalle travolge paesi e metropoli quasi a colmare il vuoto lasciato da quelle reali a causa della noncuranza umana.
La passione per l’entomologia accompagna l’artista dall’infanzia, quando giocando e sperimentando nel suo giardino entra in contatto con l’affascinante mondo degli insetti: pericoli a cui è esposto il mondo animale invitano a riflettere sul ruolo che la specie umana gioca in questo scenario. La scelta di una location così ampia e visibile, come lo skyline di Miami, rappresenta una precisa strategia comunicativa: un palcoscenico simbolico che amplifica il messaggio, attirando l’attenzione di un vasto pubblico e sottolineando l’urgenza della questione ambientale.
L’aumento fuori controllo delle temperature, la riduzione sensibile delle aree verdi porta le farfalle e molte altre creature autoctone a migrare per fuggire dal rischio di estinzione: l’artista osserva il problema cercando di preservare, diffondere e valorizzare la bellezza, nell’accezione piú pura che esista, di questi esseri viventi. Presentate con rigore scientifico, come posizionate sul vetrino di un microscopio, le farfalle di MANTRA richiamano alla mente le opere di Damien Hirst, dove simboleggiano l’effimero che resiste al tempo e l’unicità insostituibile di ogni esemplare.
In un certo senso si possono ricondurre le ricerche dei due artisti, nonostante le diverse scuole e le differenti tecniche artistiche, a un unico grande filone, ovvero l’imprevedibilità del destino, la fragilità di tutto ció che abita il mondo e il delicato meccanismo biologico che regola il sistema.
Le creazioni vengono realizzate grazie al supporto delle piú disparate organizzazioni mondiali: dalla Lavazza che sostiene il programma Toward 2030 e che sponsorizza il murales di Torino The ode of collapse (2019), al festival internazionale di arte urbana ASALTO che ospita a Saragozza Mariposas de Aragón (2017) fino alla decorazione del complesso residenziale ODA di Brooklyn con l’opera The Bushwick Collection (2018), dove gli insetti multicolor appaiono incasellati dalle vetrate esterne popolando i candidi corridoi della struttura.
La fotoreporter Martha Cooper, grande ammiratrice dell’artista, sottolinea come “la sua eccezionale abilità tecnica, unita alla passione per la natura e l’esperienza umana, non solo anima le nostre città, ma ci mette in guardia da questioni globali urgenti”, rimarcando la call to action insita nei murales e principale obiettivo di MANTRA. La bellezza è da sempre indissolubilmente legata alla morte e tutta la storia dell’arte si basa su questo assunto: rendere immortale il bello attraverso la sua rappresentazione, quasi a soddisfare un egoistico bisogno di soddisfazione e piacere.
Anche se le opere di MANTRA non sono scolpite nel marmo e non saranno parte dell’eredità dei prossimi secoli alla popolazione locale, si inseriscono in questa corrente di pensiero proprio grazie al loro essere transitorie, sfuggenti e al contempo cosí iconiche e maestose che non possono che rimanere incise nelle coscienze di tutti.