Dancing with Nature – L’anima che danza tra uomo e animale

La Fabbrica Eos di Milano fino al 6 dicembre 2025 ospita Dancing with Nature. L’artista Ruggero Rosfer, con la grazia di chi conosce il linguaggio della luce e dell’attesa, ci offre ventuno fotografie in bianco e nero che sembrano sospese tra danza e preghiera.

In uno scenario incontaminato del Limpopo, a nord di Johannesburg, un branco di elefanti e due danzatori classici si incontrano, si sfiorano, si riconoscono. Non c’è artificio, non c’è posa: solo un dialogo silenzioso tra corpi che si rispettano e si rispecchiano, in una coreografia che appartiene alla terra prima ancora che all’arte.

Il progetto nasce da ANIMAN, visione filantropica e artistica di Narghes Sorgato, che unisce nel nome la sua essenza: Anima, Animal, Man, Woman. È qui che l’arte incontra la responsabilità, che l’estetica si intreccia con l’etica.
ANIMAN sceglie la fotografia per parlare di empatia, per ricordarci che la bellezza non è un privilegio ma un impegno. Dancing with Nature diventa così una dichiarazione d’amore verso il pianeta, un invito a riconsiderare la posizione dell’uomo nel grande disegno della vita.

Ruggero Rosfer, fotografo di moda e amante della danza, traduce in immagini l’idea di una convivenza possibile. La forza dell’elefante e la fragilità del corpo umano diventano metafore di un equilibrio ritrovato, di una reciproca appartenenza. “Considero la danza – dice Rosfer – un linguaggio universale di grazia e potenza, qualità che appartengono tanto all’uomo quanto all’animale.”

In alcune immagini, Rosfer introduce un gesto simbolico potente: utilizza un colorante minerale rosso sangue, sparso tra la terra e le pieghe della pelle animale. È un segno, una ferita che parla, una memoria di ciò che la violenza umana cancella ogni giorno.
Quel rosso, in contrasto con il bianco e nero dominante, non è denuncia sterile ma rito di purificazione, un richiamo alla responsabilità. In questo modo, l’arte diventa voce per chi non ne ha, corpo per chi viene ferito in silenzio.

La mostra, curata da Maria Vittoria Baravelli, trova il suo cuore nella relazione: tra uomo e natura, tra artista e spettatore, tra gesto creativo e azione solidale. ANIMAN sostiene infatti il lavoro di Sean Hensman e della sua riserva Adventure with Elephants, impegnata nella ricerca di soluzioni di convivenza pacifica tra uomini ed elefanti, e attraverso la Fondazione RHCRU, nel contrasto al bracconaggio e nella tutela dell’ambiente.

Parte dei proventi e delle energie del progetto, inoltre,  confluiscono nella causa umanitaria “Ellie Cares”, che offre assistenza ai bambini sudafricani affetti da patologie oncologiche. L’arte, ancora una volta, si fa atto di cura.

In Dancing with Nature tutto respira insieme: la polvere, la pelle, la luce.
Il bianco e nero non è mancanza di colore, ma scelta di essenzialità. È il modo più puro per dire l’invisibile. Rosfer non fotografa solo la danza: fotografa la possibilità dell’incontro, la fragilità della bellezza, la sacralità del vivente. ANIMAN, con questo primo progetto, ci ricorda che l’arte può e deve tornare a essere gesto politico, spirituale, collettivo. Che la bellezza non è evasione, ma presa di posizione. E che la danza più urgente oggi è quella che ci riconcilia con la natura, con l’altro, con noi stessi.

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