Dal 12 febbraio al 30 aprile 2025, la Porta di Milano dell’Aeroporto di Milano Malpensa ospita Panorama di Giovanni Frangi, nuova tappa del ciclo espositivo “Orizzonte degli Eventi”, ideato da Matteo Pacini e promosso da SEA Aeroporti di Milano e Comune di Milano. Dopo i marmi tatuati di Fabio Viale e le città visionarie di Matteo Mezzadri, il ciclo espositivo porta ora lo sguardo verso il cielo, con le monumentali opere pittoriche di Frangi, che trasformano la Soglia Magica in un luogo di sospensione tra reale e immaginario.
Il cielo di Giovanni Frangi non è solo un soggetto pittorico, ma una condizione mentale, un orizzonte interiore in cui si intrecciano tempo, luce, stati d’animo e memoria. Frangi esplora la mutevolezza atmosferica attraverso pennellate rapide e una vibrante intensità cromatica, catturando il continuo dialogo tra luce e ombra, presenza e dissolvenza. Le sue tele non si limitano a rappresentare il cielo, ma lo trasformano in una dimensione simbolica, dove l’esperienza visiva si traduce in riflessione interiore. Come afferma l’artista: “La natura si ciba di noi solo quando siamo bambini; e noi ci tuffiamo dentro di lei ignari. Senza saperlo, da grandi, un giorno a caso, ci accorgiamo che ne abbiamo fatto indigestione: infatti non la vediamo più. Lei ci abita, ci ha portato via. Ormai è la nostra irrealtà che ha rubato il mondo”.
Le sei grandi tele esposte alla Porta di Milano appartengono al ciclo pittorico dei cieli, un tema ricorrente nella ricerca dell’artista, e si inseriscono in una tradizione pittorica che va dai cieli ariosi di Tiepolo e Veronese alle atmosfere intime di Constable, fino alle tensioni cromatiche di Mark Rothko e alla drammaticità espressionista di Emil Nolde. Le nubi che si dissolvono e si ricompongono, i blu profondi e i bianchi luminosi creano una tensione continua tra immobilità e movimento, tra l’etereo e il concreto, tra l’infinito e il presente. Il cielo di Frangi non è mai semplicemente descritto, ma è vissuto come spazio interiore, capace di evocare emozioni e memorie universali.
Il progetto espositivo si estende oltre le tele, integrandosi con l’architettura aeroportuale attraverso due lavori inediti. “Gotthard Pass”, un progetto grafico digitale basato su scatti fotografici, presenta 18 ampie vedute montane del Passo del San Gottardo, allestite nei tunnel di accesso alla Porta di Milano. Qui, la natura si manifesta nella sua dimensione monumentale e silenziosa, accompagnando il viaggiatore in un percorso visivo in cui il paesaggio diventa un’idea di transito e attraversamento. A completare la mostra è la video installazione “Soleil levant”, un’opera di 120 secondi in cui l’apparente immobilità di un’alba milanese si trasforma in un lento mutare di colori e forme, un omaggio alla lentezza e all’osservazione del tempo che scorre, un invito a fermarsi e guardare oltre la frenesia quotidiana.
La Porta di Milano, punto di passaggio tra l’esterno e l’interno dell’aeroporto, diventa in Panorama una soglia simbolica tra la realtà tangibile e l’altrove, un luogo di sospensione in cui l’esperienza del viaggio si trasforma in uno spazio di riflessione e scoperta. Come sottolinea il curatore Matteo Pacini, “Ogni mostra di questo ciclo è uno stimolo alla riflessione. Con Panorama, l’invito è a riscoprire il nostro rapporto con il cielo, troppo spesso dimenticato nella frenesia quotidiana. Le opere di Frangi non sono solo una rappresentazione della natura, ma un veicolo per riflettere sull’interiorità e sul nostro posto nel mondo”.
In un’epoca in cui la velocità domina ogni aspetto dell’esperienza umana, l’arte di Giovanni Frangi restituisce al tempo una dimensione sospesa e contemplativa. Il cielo, nella sua costante mutevolezza, diventa un simbolo della condizione umana, un luogo di transito tra passato e futuro, tra memoria e attesa. Panorama si inserisce così perfettamente nel contesto dell’aeroporto: in uno spazio di partenze e arrivi, l’arte si fa punto d’incontro tra il movimento e la pausa, tra il viaggio esteriore e quello interiore.


