I paesaggi epico-onirici di Ciro Palumbo a Torino

Ciro Palumbo, nato a Torino e celebre per la sua pittura figurativa, esplora con profondità l’anima e l’inconscio umano attraverso opere cariche di simbolismo e introspezione. Dopo anni di esposizioni nazionali e internazionali, Palumbo torna nella sua città natale con una mostra che segna una tappa fondamentale della sua carriera artistica. Dal 7 al 30 giugno 2024, la Promotrice delle Belle Arti di Torino ospiterà la sua nuova esposizione, intitolata “Navigando l’ignoto”, curata da Archeion Archivio Ciro Palumbo e promossa da TAIT Gallery.

La mostra segue la pubblicazione del catalogo ragionato, presentato a maggio presso il Museo Nazionale del Cinema – Mole Antonelliana, che documenta l’apice della poetica di Palumbo. Questo catalogo, curato da Anna Caterina Bellati e Roberto Capitanio e edito da Archeion Edizioni, rappresenta un compendio dell’opera dell’artista.

L’esposizione presenta 130 opere suddivise in sezioni tematiche piuttosto che cronologiche, creando un percorso emozionale che coinvolge i visitatori. Le opere sono disposte in modo da suscitare emozioni e riflessioni, con piccoli salottini tra un’area e l’altra dove è possibile sfogliare il catalogo curato da Alessandra Redaelli, che esplora il “Viaggio del Poeta Visionario”. Questo progetto epico, nato dalla necessità di guardarsi in prospettiva, rappresenta un momento di riflessione e un nuovo inizio per Palumbo.

La mostra mette in luce la pittura onirica, metafisica e surrealista di Palumbo, che esplora i meandri della mente e dell’inconscio. Le opere, definite da Palumbo come “carpite all’empresente”, catturano attimi irripetibili in cui l’occhio percepisce le movenze del cuore e dell’anima. La mostra evidenzia la coerenza e la selvaggia creatività dell’artista, il cui percorso non è mai stato circolare ma sempre diretto verso una meta precisa.

Le opere iniziali rappresentano la tavola come simbolo della monumentalità della cultura racchiusa nei libri, elemento ricorrente nella storia artistica di Palumbo. Successivamente, le sue opere evolvono in prospettive urbane intrise di mistero, con piazze, case e finestre che evocano un altrove non geografico ma immaginario. Negli ultimi anni, il sogno e il mito diventano protagonisti della sua pittura. Palumbo, appassionato di racconti epici, idealizza il sogno nei suoi colori, barche e libri consumati dal tempo. La luce del Mediterraneo, intensa e abbagliante, diventa il palcoscenico ideale per le sue opere.

I personaggi mitologici, come Ulisse, Prometeo ed Ermes, sono collocati nei diversi cicli pittorici, ciascuno con la propria simbologia e significato. Le aree espositive della mostra sono suddivise in tematiche: dalla metafisica al surrealismo classico, dal mito al viaggio, dal sogno all’infinito, con riferimenti a personaggi come Dante, Ulisse e Don Chisciotte. I libri e le barche, simboli ricorrenti nelle sue opere, rappresentano il viaggio verso l’ignoto e l’onirico.

La mostra “Navigando l’ignoto”, curata da Archeion Archivio Ciro Palumbo e progettata da Matteo Scavetta con testi critici di Alessandra Redaelli, è realizzata grazie al supporto di TAIT GROUP, Fondazione ITS Academy per la Mobilità Sostenibile Aerospazio/Meccatronica Piemonte, SpaceVerse, Extralever, Falpa Cornici, Techne Art Service, Agata Home Design, Nicoletti Home, Arazzeria Scassa e Couvage.

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