Il più grande museo sull’Antico Egitto apre finalmente a Giza

Il Grand Egyptian Museum (GEM), situato sull’altopiano di Giza, accanto al celebre complesso delle piramidi, si prepara a un’apertura ufficiale fissata per il 1° novembre 2025. Dopo oltre vent’anni di pianificazione, lavori e rinvii, il progetto si avvicina finalmente al completamento, con l’ambizione di diventare il più grande museo al mondo dedicato a una singola civiltà: quella dell’Antico Egitto.

Il museo, il cui costo ha superato il miliardo di dollari, è stato finanziato principalmente dallo Stato egiziano con il supporto di partner internazionali. È costruito su un’area di circa 50 ettari, con oltre 40.000 metri quadrati di spazi espositivi. La posizione è stata scelta strategicamente per offrire una continuità visiva con le piramidi, alle quali è collegato da un asse ottico progettato per valorizzare il paesaggio storico.

La collezione del GEM comprenderà circa 100.000 reperti, tra cui oltre 5.000 oggetti appartenenti al corredo funerario di Tutankhamun, molti dei quali mai esposti prima in modo permanente. Il progetto museografico si articola in gallerie tematiche dedicate alla società, alla regalità, alla religione e alla vita quotidiana nell’antico Egitto, con un percorso che combina esposizione cronologica e approccio narrativo.

Tra i pezzi di maggiore impatto, vi è la statua colossale di Ramses II, che accoglie i visitatori nella grande hall d’ingresso. Il museo ospita inoltre numerosi laboratori di restauro, centri di ricerca, spazi per attività educative, un centro conferenze, aree verdi e strutture di accoglienza per il pubblico.

Il progetto architettonico, affidato allo studio irlandese Heneghan Peng Architects, è caratterizzato da geometrie contemporanee, grandi superfici vetrate e materiali che richiamano la tradizione costruttiva egiziana. L’intero complesso è pensato per offrire un’esperienza museale immersiva e accessibile, con un’infrastruttura moderna che include impianti di climatizzazione avanzati e sistemi di sicurezza di ultima generazione.

L’apertura è stata posticipata più volte: inizialmente prevista per il 2020, poi spostata al 2023, successivamente al luglio 2025 e infine fissata per novembre. Tra le cause principali dei ritardi vi sono state la pandemia da COVID-19, difficoltà logistiche, criticità politiche e instabilità regionale. Tuttavia, dal 2024 il museo è stato accessibile in modalità parziale (“soft opening”) per consentire al pubblico di visitare alcune gallerie e testare i percorsi espositivi.

Il GEM è considerato una risorsa strategica per il rilancio del turismo in Egitto, settore che ha sofferto negli ultimi anni a causa di crisi sanitarie e politiche. Il governo punta a farne una nuova attrazione di rilievo internazionale, con una capacità stimata di fino a 20.000 visitatori al giorno. L’obiettivo è integrare la visita al museo con l’esperienza delle piramidi, creando un polo culturale unico nel suo genere.

Le sfide principali ora riguardano la gestione operativa, la manutenzione a lungo termine e la sostenibilità economica del progetto. Alcuni osservatori hanno espresso preoccupazioni in merito alla conservazione dei reperti più delicati, all’afflusso turistico e alla necessità di aggiornare le infrastrutture locali, inclusi i collegamenti stradali e aeroportuali.

L’apertura del Grand Egyptian Museum rappresenta uno degli eventi culturali più rilevanti del 2025 a livello globale. La sua realizzazione segna una tappa fondamentale nel processo di valorizzazione del patrimonio archeologico egiziano e definisce nuovi standard per la museografia nel contesto del Vicino Oriente.

Con una visione che unisce tradizione e innovazione, il GEM si propone non solo come centro espositivo, ma come polo di ricerca, formazione e diplomazia culturale. Se gestito con continuità e trasparenza, potrà contribuire in modo significativo alla ridefinizione del ruolo culturale dell’Egitto nel mondo contemporaneo.

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