KAWS a Palazzo Strozzi: il Rinascimento incontra la cultura pop in un’Annunciazione del nostro tempo

Palazzo Strozzi si apre al linguaggio di uno dei più iconici artisti contemporanei, KAWS (USA, 1974), con THE MESSAGE, una monumentale installazione site-specific che trasforma il cortile rinascimentale del palazzo in uno spazio di dialogo tra arte antica e visione pop del presente. Promosso dalla Fondazione Palazzo Strozzi e dalla Fondazione Hillary Merkus Recordati, il progetto — a cura di Arturo Galansino — segna un nuovo capitolo nel percorso di apertura della storica istituzione fiorentina al linguaggio del contemporaneo.

Artista tra i più riconosciuti a livello globale, KAWS ha costruito un immaginario capace di unire arte, cultura visiva e industria del consumo, reinterpretando i codici della comunicazione pop e della pubblicità. Dalle origini come writer fino alla creazione dei celebri personaggi dagli occhi a X, la sua ricerca si fonda su una tensione costante tra ironia e malinconia, tra gioco e critica sociale. Le sue figure, spesso antropomorfe e familiari, incarnano emozioni universali — vulnerabilità, empatia, solitudine — e parlano tanto al mondo dell’arte quanto al pubblico più ampio.

Con THE MESSAGE, KAWS si misura con la tradizione figurativa rinascimentale, e in particolare con il tema dell’Annunciazione, protagonista della grande mostra Beato Angelico. Luce e visione in corso al piano nobile del palazzo. L’artista trasforma la scena sacra in un’icona contemporanea, sostituendo l’angelo e la Vergine con due delle sue emblematiche figure pop e introducendo nella composizione un oggetto-simbolo della nostra epoca: lo smartphone. Il telefono, strumento onnipresente della comunicazione quotidiana, diventa un nuovo tramite di messaggi e rivelazioni, un dispositivo “sacro” attraverso cui il mondo moderno costruisce le proprie mitologie visive.

L’opera gioca con l’architettura di Palazzo Strozzi creando un cortocircuito visivo e semantico: la monumentalità classica del cortile si confronta con la plasticità colorata delle sculture, mentre la sacralità dello spazio rinascimentale è attraversata da una riflessione sulla spiritualità contemporanea. KAWS trasforma così la relazione tra umano e divino in una metafora dell’iperconnessione, della continua ricezione di messaggi — materiali, digitali, spirituali — che definiscono la nostra esistenza.

In linea con la poetica dell’artista, THE MESSAGE si configura come un intervento pubblico e accessibile, aperto gratuitamente a tutti i visitatori. La collocazione nel cortile, cuore pulsante del palazzo, amplifica il dialogo tra arte e vita quotidiana, tra chi guarda e ciò che è guardato. L’opera si inserisce nel programma Palazzo Strozzi Future Art, che promuove progetti capaci di generare nuove prospettive tra passato e futuro, mettendo in relazione la tradizione del patrimonio storico con le urgenze e le estetiche del contemporaneo.

Nella Firenze che custodisce l’eredità di Beato Angelico, Brunelleschi e Donatello, KAWS propone una riflessione sull’evoluzione del linguaggio dell’immagine: come l’arte del Quattrocento era veicolo di fede e conoscenza, così oggi la cultura visuale e digitale plasma il nostro immaginario collettivo. La sua installazione diventa un’Annunciazione laica, dove il messaggio non è rivelazione divina ma consapevolezza del presente — un invito a osservare con nuovi occhi la realtà iperconnessa che abitiamo.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Illustre Feccia e il subvertising: quando la pubblicità diventa medium sociale e artistico

Anni fa ho avuto la fortuna di essere contattato da uno degli esponenti più importanti in Italia quando parliamo di subvertising, Illustre Feccia, grazie ad un mio refuso all’interno di un editoriale

Artuu Newsletter

Scelti per te

Alla Fondazione ICA Milano, un autunno tra oscurità, sogno e memoria: tre mostre per riflettere sulla percezione e sull’identità contemporanea

La Fondazione ICA di Milano, fino all’8 novembre, appare così, accogliendo per la sua programmazione autunnale un trittico espositivo formato rispettivamente da Lewis Hammond, Oliver Osborne e Isabella Costabile, tre artisti che, ognuno con la propria sensibilità, riprendono il passato per riflettere sul presente in cui viviamo.  

Seguici su Instagram ogni giorno