La vera storia di Liam Payne: gli esordi, gli One Direction, la fama, la morte tragica (Pt. 2)

È passato un mese esatto dalla morte violenta di Liam Payne, membro degli One Direction, uno dei gruppi di più influenti e più affermati della scena pop internazionale (c’è chi li ha paragonati addirittura ai Beatles), scomparso il 16 ottobre scorso a Buenos Aires per la caduta dal balcone dell’albergo nel quale alloggiava, in circostanze ancora in parte misteriose. La notizia della tragica ed improvvisa scomparsa di Liam Payne nel frattempo ha fatto il giro del mondo e tantissime persone, da celebrità dell’industria musicale fino a tutti i fans che hanno amato non solo lui ma tutti i membri del gruppo di cui faceva parte, hanno sentito la perdita del cantante come propria. In questa inchiesta ripercorriamo i contorni del tragico incidente costato la vita al cantante, e le tappe della sua carriera. Dopo la prima parte, pubblicata qua (La vera storia di Liam Payne: gli esordi, gli One Direction, la fama, la morte tragica Pt. 1), ecco la seconda e ultima parte:

Un successo inarrestabile, dai concerti ai profumi

Dopo il successo del primo album e con la fine del tour che comprendeva un totale di 54 shows (Il tour ebbe un grande successo commerciale e una registrazione del concerto al Bournemouth International Centre è stata realizzata per Up All Night: The Live Tour, pubblicato in DVD nel maggio 2012), il secondo album di successo Take Me Home uscì nel novembre del 1012, preceduto però dai due singoli Live While We’re Young e Little Things (che contano rispettivamente più di 740milioni di visualizzazioni e 405milioni solo su YouTube). L’album, che comprende 13 tracce nell’edizione standard e 17 nel Yearbook Edition, fu non solo uno dei dischi più attesi ma anche l’album più di successo del 2012 raggiungendo il podio in ben 35 paesi con più di 4milioni di copie vendute. “Quando fai il secondo album, pensi che la cosa fondamentale è superare il primo album. Personalmente, credo che che ci siamo riusciti”, ha dichiarato poi Niall Horan. Tra le canzoni dell’album ricordiamo Kiss You con 560milioni di visualizzazioni.

La copertina dellalbum Take Me Home

Il tour fu un grande successo: i concerti, tenutisi da febbraio del 2013 a novembre, sarebbero dovuti essere eseguiti nelle arene inglesi e irlandesi ma vennero estesi anche in Europa, America del Nord e in Australia. L’Italia ospitò i 1D il 19 maggio all’Arena di Verona ed il giorno successivo al Forum d’Assago (entrambi sold out). Per l’occasione, più di 13mila persone si affollarono in piazza Bra a Verona per incontrare i propri idoli. Nel febbraio del 2013, il gruppo pubblicò nelle piattaforme musicali il singolo One Way or Another (Teenage Kicks) pubblicato a scopo benefico per l’associazione inglese a favore dei bambini poveri Comic relief. La canzone, che conta più di 485milioni di ascolti, è un mash up tra il singolo dei Blondie One Way or Another del 78’ e Teenage Kicks dei The Undertones sempre pubblicato nel 78’. Nel video musicale, che è stato girato in Ghana, New Your, Tokyo e Londra, è presente anche l’allora Primo ministro del Regno Unito David Cameron.

Proprio in quell’anno ci fu anche il lancio del profumo Our Moment in versione da 30, 50 e 100 ml assieme alla crema e un bagnodoccia. Grazie al successo e alle vendite proficue, la fragranza è stata premiata ai Pure Beauty Awards 2013 come miglior profumo femminile. La scalata degli 1D nell’ambito del Pop diffuso è ufficialmente aperta.

Midnight Memories e le profezie di Liam: “Quando morirò…”

Midnight Memories fu il terzo album in studio dei 1D e, rispetto ad Up All Night e Take Me Home, approdava più al genere rock che Pop, ed uscì il 25 novembre del 2013 dopo mesi di attesa da parte dei fan. Il disco fu un successo clamoroso arrivando addirittura primo in oltre novanta paesi tra cui Stati Uniti e Regno Unito e tutti i 18 brani sono apparsi nella classifica Top 100 di iTunes in America il giorno dell’uscita. I singoli di maggior successo furono: Best Song Ever con più di 800milioni di ascolti, You & I con 620milioni, Midnight Memories con 221milioni ed infine Story of My Life superando da poco il miliardo di visualizzazioni. Quest’ultimo è ritornato in tendenza, soprattutto sulle piattaforme social, per la strofa cantata proprio dam Liam, che dice: “She told me in the morning she don’t feel the same about us in her bones/It seems to me that when I die these words will be written on my stone” (La mattina mi ha detto che nelle sue ossa non sente più la stessa cosa fra noi/mi sembra che quando morirò queste parole saranno scritte sulla mia pietra). I dischi uscirono in due versioni: Standard e Delux. Liam Payne dichiarò successivamente che “questo è stato un anno incredibile per noi” aggiungendo di essere “entusiasti di avere l’album più venduto nel Regno Unito, soprattutto con un disco di cui siamo tutti così orgogliosi. Vorremmo ringraziare tutti coloro che hanno acquistato l’album, significa davvero molto per noi”.

Infatti, nell’agosto 2014, la British Phonographic Industry (BPI) ha annunciato che Midnight Memories è stato l’album più venduto del 2013, totalizzando più di 4 milioni di copie vendute in sole 5 settimane, battendo Eminem e Justin Timberlake in cima alla classifica. Alla fine dell’anno, uscì il film diretto da Morgan Spurlock intitolato This Is Us (distribuito da TriStar Pictures e pubblicato da Sony Pictures/Columbia Pictures). Il lungometraggio, disponibile su Netflix, racconta la storia della boyband da X Factor fino al successo mondiale: parti del film mostrano non solo i vari concerti della band (compreso l’iconica performance all’O2 di Londra), ma anche le curiosità, la vita privata e le origini di ogni singolo membro. Il tour, invece, intitolato Where We Are (titolo preso dall’omonima canzone presente nel disco), fu un successo così clamoroso che si posizionò al dodicesimo posto come tour di concerti con i maggiori incassi di tutti i tempi raggiungendo un fatturato di ben più di 290milioni di vendite in 96 tappe. In Italia, i One Direction si esibirono il 28 e 29 giugno del 2014 all’interno dello stadio di San Siro a Milano, ed entrambe le volte i biglietti furono sold out.

Il successo di Four, l’uscita di Zayn dal gruppo

La copertina dellalbum Four

Four, invece fu il quarto album in studio della band uscito il 17 novembre del 2014 diventando così, dopo il debutto al primo posto negli negli States, il primo gruppo in assoluto ad avere tutti e quattro gli album al primo posto. Quell’anno il disco vendette più di 3,2 milioni di copie nel mondo (solo negli Stati Uniti 1milione di copie) conquistando orgogliosamente due dischi di platino. I singoli che inaurarono l’album furono Steal My Girl, che conta più di 443milioni di ascolti, e Night Changhes con 865milioni di ascolti. Anche quest’ultimo, per le parole presenti el testo della canzone, è ritornato in tendenza. Ma ricordiamo anche le canzoni Fireproof e Where Do Broken Hearts Go: quest’ultima eseguita assieme al chitarrista dei Rolling Stones, Ronnie Wood ad X Factor: negli ultimi giorni Wood ha postato sui social, non solo il video della performance, ma anche una nota che recita: “Sono scioccato e rattristato dalla notizia della morte di Liam Payne. È stato un piacere lavorare con lui nella nostra performance a X Factor. Dio benedica Liam, pensando a tutti i suoi cari. Ci mancherà moltissimo”.

Foto di Zayn Malik

Uscto successivamente l’11 e il 12 ottobre dello stesso anno, nelle sale cinematografiche di tutto il mondo, il secondo docufilm intitolato One Direction: Where We Are – Il film concerto. Girato durante il Where We Are nello stadio di San Siro a Milano, il film è stato diretto da Paul Dugdale ed è diventato il film-evento più visto di sempre in Italia incassando oltre 1milione e 200mila euro in soli due giorni di programmazione, ma non si può dire lo stesso in altri paesi, dove gli incassi sono stati ben al di sotto delle aspettative. Il tour, invece, chiamato On The Road Again (allusione al romanzo cult On The Road di Jack Kerouac), fu l’ultimo tour in cui tutti e cinque i membri erano presenti: infatti, poco dopo l’inizio dei concerti a febbraio, il membro Zayn Malik decise di intraprendere la strada da solista (avendo firmato un contratto discografico con la RCA) lasciando così la band. “Vorrei scusarmi con i fan se ho deluso qualcuno, ma devo fare ciò che sento giusto nel mio cuore”, ha spiegato l’ex membro aggiungendo che avrebbe voluto sentirsi come un “normale ventiduenne in grado di rilassarsi e di trascorrere del tempo privato lontano dai riflettori. So di avere quattro amici per la vita in Louis, Liam, Harry e Niall. So che continueranno a essere la migliore band del mondo”. Così il setup del tour cambiò drasticamente dopo l’uscita di Zayn: il gruppo modificò più volte la formazione durante i concerti e Liam prese il posto dove solitamente l’ex membro. La notizia si propagò immediatamente dopo la rottura: per i fan, increduli, fu un vero e proprio shock.

Infine uscì Made in the A.M., il quinto ed ultimo album in studio (almeno per ora) degli One Direction (ovviamente il primo senza Zayn), che divenne il sesto album più venduto del 2015. Anticipato dai singoli Drag Me Down, che conta più di 1miliardo di visual, e Perfect con 595milioni, il disco ebbe anch’esso un grande successo; d’altronde, come i primi quattro, si mise in vetta alle classifiche in molti stati tra cui gli USA, ma per la prima volta nella storia del gruppo non raggiunse il primo posto nella Billboard 200 (si posizionò secondo che, come possiamo dire, è comunque una vittoria). Purtroppo non ci fu il tour dopo l’album e gli 1D annunciarono l’intenzione di interrompere la propria attività per consentire ai membri di portare avanti progetti individuali. Ovviamente non fecero più un tour insieme: Liam, in una dichiarazione a MTV nel 2020 spiegò di come “penso che siamo all’altezza dell’entusiasmo di ognuno di noi. Quando ci siamo lasciati con la band, avevamo appena finito un album e non siamo riusciti a portarlo in tour, quindi c’è sempre stata quella piccola cosa che ci è mancata” aggiungendo che “con tutti quelli con cui ho parlato, prima o poi si parla sempre della reunion, non è che qualcuno cerchi di evitarla, è solo questione di capire quando”.

La carriera da solista, il figlio, la solitudine del successo

Scena del video musicale Strip That Down

Nel giugno del 2016, Liam Payne annuncia su Twitter di aver firmato un contratto con Capitol Records, un’etichetta discografica americana, affermando di essere “felice di aver firmato con Capitol Records. Hanno una storia incredibile di artisti, spero di poter seguire le loro orme”. Il primo singolo pubblicato dal cantante come solista fu il celebre tormentone estivo Strip That Down, uscito l’anno successivo e che vanta più di 838milioni di ascolti. Sempre nel 2017, ebbe il primo ed unico figlio, Bear Grey, con la cantante inglese ed ex giudice di X Factor Cheryl Cole (la stessa cantante che lo aveva accolto sia nell’edizione di X Factor del 2008 che del 2010), che annuncia la nascita del figlio su Instagram pochi giorni dopo, con una polaroid di Payne che culla il figlio.

Liam con il braccio il figlioletto appena nato

La coppia però, dopo una relazione durata soli tre anni, nel 2018 si separa, quando il piccolo aveva appena dodici mesi. “Ho avuto mio figlio in giovane età e pensi che sia una cosa magica, che un giorno crescerai e sarai la persona che avresti sempre dovuto essere”, ha raccontato Liam in un’intervista, “ma mi ci è voluto molto per trovare il mio equilibrio”. Mentre cercava di lanciare una carriera da solista, la mancanza di stabilità nella sua vita personale ha continuato a mettere a rischio il suo successo. Il suo unico album in studio, LP1 del 2019, è stato accolto da recensioni per lo più tiepide. Payne ha poi parlato dei suoi demoni in un documentario: “ci sono dei momenti”, ha detto, “in cui quel livello di solitudine è tale che rischia di ucciderti”, ha confessato. “Per fortuna ho avuto intorno a me persone fantastiche. Quando le cose iniziano ad accumularsi dentro di te, possono colpirti, e fai fatica a controllare solo te stesso. Devi solo andare avanti”. I problemi, le difficoltà, le debolezze di un ragazzo sbalzato al centro del successo quando era ancora giovanissimo, e non aveva ancora sviluppato gli anticorpi alla solitudine di chi si trova sempre sotto i riflettori, cominciavano a farsi sempre più stringenti.

Nel 2021, Payne ha rivelato di aver pensato addirittura al suicidio. “Ero preoccupato di quanto abissale sarebbe stato il mio fondo”, ha detto nel podcast Diary of a CEO, “dov’è il fondo per me? Non penso che lo vedrete mai. Sono molto bravo a nasconderlo. Nessuno, nessuno l’avrebbe mai scoperto”. Purtroppo, il fondo è tornato a galla, con i suoi problemi irrisolti, i suoi demoni mai scacciati del tutto, le sue fragilità e debolezze. Ed è tornato a chiedere il conto a Liam, lasciando tutti quelli che hanno amato lui e la sua musica senza conforto, senza respiro, senza parole. Senza più nuova musica da ascoltare, da Liam Payne, l’enfant prodige della musica inglese che ha bruciato così velocemente le sue tappe.

2 – Fine

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