Land Art al Furlo, un “cammino” per la XV edizione

Nel camminare attraverso un bosco, si percepisce qualcosa che va oltre la semplice esperienza del paesaggio; ogni passo sembra scandire un dialogo intimo tra l’uomo e la natura, tra il presente e ciò che è venuto prima. È proprio questo dialogo che anima la XV edizione della Land Art al Furlo, che prenderà il via oggi 7 settembre 2024 e si inserisce tra gli eventi di “Pesaro 24” Capitale della Cultura. L’edizione di quest’anno non è solo la conclusione di un ciclo artistico, ma anche un nuovo inizio, un invito a fermarsi e riflettere su ciò che si è costruito e ciò che ancora resta da creare.

Il progetto del Cammino di Sant’Anna, un’opera collettiva durata cinque anni e composta da 100 lavori artistici lungo un breve percorso di soli 200 metri, rappresenta una celebrazione della natura e dell’ingegno umano, intrecciati in un dialogo ininterrotto. La diversità delle opere — dai mosaici alle pitture, dalle foto ai graffiti — racconta non solo il paesaggio del Monte Paganuccio, ma anche le storie e le emozioni di coloro che hanno lasciato un segno su quelle pedane. È un cammino che invita a rallentare, a osservare e ad ascoltare, ricordandoci che il viaggio, più che una destinazione, è un’esperienza di scoperta continua, un eterno ritorno fatto di passi e pensieri.

Con la chiusura del Concorso annuale di Land Art, la Land Art al Furlo si appresta a cambiare pelle: dal 2025, gli artisti saranno selezionati dal curatore Andrea Baffoni per creare esclusivamente opere scultoree. Questo passaggio segna la fine di un’era, ma anche l’inizio di una nuova fase, dove la scultura diventerà il linguaggio privilegiato per continuare a esplorare il rapporto tra l’uomo, l’arte e il paesaggio.

Questa edizione, ricca di contributi da parte di artisti come Margherita Burcini, Bernardo Bandinelli, Angelamaria Calderoni, Walter Zuccarini e molti altri, ci ricorda che l’arte è un atto di condivisione e trasformazione, un modo di lasciare tracce durature nel tempo e nello spazio. Mentre il cammino si chiude, l’opera continua a vivere, un loop eterno di storie e significati che si svelano a ogni passo, a ogni sguardo, tra le radici di un bosco e l’orizzonte di un futuro ancora tutto da scoprire.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Nick Brandt: l’eco dell’umanità sommersa vince il premio BNL BNP Paribas. E ci racconta che…

In un periodo in cui l’immagine è spesso istantanea e superficiale le fotografie di Nick Brandt si prendono tutto il tempo di cui hanno bisogno per diventare denuncia, silenzio, elegia e rimanere impresse nei ricordi di chi le ha osservate. 

Artuu Newsletter

Scelti per te

Emergent 2025: al miart nuovi linguaggi e visioni ibride nella sezione curata da Attilia Fattori Franchini

Una scelta che ha consentito al pubblico di entrare direttamente all’interno di una visione più sperimentale con 25 gallerie in totale, tra presenze nazionali e internazionali selezionate da Attilia Fattori Franchini.

Luigi Serafini al Labirinto della Masone: il ritorno visionario di un artista fuori dal tempo

Enciclopedia di un mondo che non esiste. È  così che si potrebbe definire l’arte di Luigi Serafini, artista, architetto e designer di fama internazionale. Celebre per il Codex Seraphinianus, universalmente riconosciuto come il suo capolavoro, Serafini esplora mondi che non esistono popolati da creature dell’assurdo. 

Seguici su Instagram ogni giorno