Lo Strega 2025 tra drammi familiari e scontri istituzionali: Bajani trionfa, ma a litigare è il governo

Al Premio Strega 2025, l’ennesima edizione targata dai conflitti tra gli organizzatori e il Ministero della Cultura, trionfa Andrea Bajani con “L’anniversario” (Feltrinelli). Secondo posto per “Perduto è questo mare” (Rizzoli) di Elisabetta Rasy e terzo posto Nadia Terranova con “Quello che so di te” (Guanda).

Non ha avuto rivali il romanzo del romano Andrea Bajani, che ha vinto il Premio Strega di quest’anno con 194 voti, 61 in più della seconda classificata, Elisabetta Rasy, che ha sorpassato all’ultimo “Quello che so di te” (Guanda) di Nadia Terranova.

“L’anniversario” è un dramma familiare che racconta di come il protagonista, sulla soglia dei quarant’anni, abbandona la famiglia segnata dalla tirannia paterna. Solo lasciandola e celebrando il decimo anno dalla sua decisione, l’eroe della storia trova la forza di raccontare di un padre che fa “lavoretti” di poco conto e sfoga in casa la sua frustrazione, soprattutto sulla moglie, che sopporta e gode di pochi momenti di libertà e autonomia. Si dipinge una vita di violenze psicologiche e manipolazioni, in cui il protagonista non ha il romantico ruolo del salvatore tout court, ma semplicemente di chi si salva da solo, lasciando gli altri al loro destino, o per meglio dire, padroni del proprio.

Secondo le parole della vincitrice del Premio Strega 2024, Donatella Di Pietrantonio, in “L’anniversario” :“Con una lingua inesorabile e raffinata, Andrea Bajani piazza nel racconto della famiglia un ordigno che non lascia scampo, e lo fa brillare nel suo libro più vero.”

Nato a Roma nel 1975, Bajani ha scritto romanzi e poesie, è giornalista e critico, scrive testi per il teatro e traduce sia dal francese che dall’inglese. Correntemente insegna Scrittura Creativa presso la Rice University di Houston, in Texas. Bajani riceve i primi consensi importanti dal mondo dell’editoria nel 2005 con “Cordiali saluti”, anche se è con “Se consideri le colpe” (2007) che il suo nome si impone nel panorama letterario italiano e non solo. Il romanzo racconta del viaggio di Lorenzo, il protagonista, in Romania, alla ricerca di una madre che ha seguito i suoi sogni (e l’uomo sbagliato), abbandonandolo, e che poi è morta, lasciando al figlio solo i luoghi in cui ha vissuto perché possa avere un contatto con lei. 

Successivamente Bajani scrive “Domani niente scuola” (2008), “Ogni promessa” (2010), vincitore del Premio Bagutta 2011, “Mi riconosci” (2013), “La vita non è in ordine alfabetico” (2014), “La pantera sotto il letto”, in collaborazione con M. Cerri (2015), “Un bene al mondo” (2016).

Dopo i ringraziamenti per il Premio, nel suo discorso di accettazione Bajani dichiara: “La letteratura è contestare la versione ufficiale, troppo spesso una versione patriarcale”, quasi a voler accennare all’annosa polemica tra il Ministero della Cultura, capitanato dal Ministro Alessandro Giuli, e la Fondazione Bellonci, che organizza il premio più prestigioso della letteratura italiana. Era cominciata mercoledì scorso, quando Giuli aveva annunciato che non avrebbe presenziato alla serata finale per un impegno istituzionale in Germania, assenza che mascherava un risentimento per non aver ricevuto i libri candidati al Premio. La risposta del direttore della Fondazione, Stefano Petrocchi, era stata immediata: “Spediamo i libri unicamente alla giuria dello Strega, dalla quale il Ministro di è dimesso.

Durante la serata, molti nomi della letteratura (e della politica) si sono espressi sulla diatriba, da Donatella Di Pietrantonio, secondo cui la polemica del Ministro è inutile, giacché i libri gli sarebbero stati spediti comunque, se solo li avesse chiesti, a Giuseppe Laterza, che chiosa ironicamente “Per un editore sentire che un ministro legge libri solo se glieli regalano fa impressione. Vorrei chiedere a Giuli, che porta gli occhiali come me: li metti solo se te li regalano?

Che ci siano troppi incidenti diplomatici tra questo governo e il mondo della cultura era già evidente nel 2023, quando Geppi Cucciari aveva smascherato il precedente Ministro, Sangiuliano, reo di non aveva letto i libri candidati quell’anno, pur facendo parte della giuria. Conduttore della serata di giovedì 3 luglio era Pino Strabioli, non la sempre brava Cucciari, che non ha potuto commentare il nuovo annuncio di Giuli, a poche ore dalla proclamazione di Bajani come vincitore del Premio Strega 2025.

Pare che il Mic voglia cambiare la location della serata finale del Premio Strega, che per 70 anni si è tenuta nella villa rinascimentale di Papa Giulio II e che Giuli desidererebbe spostare negli studi cinematografici di Cinecittà, sulla Tuscolana, forse dimenticando le pur recenti polemiche sorte con gli esponenti del cinema italiano.

Un peccato che i romanzi protagonisti del Premio siano stati offuscati da polemiche sterili e, si permetta a chi scrive di dirlo, puerili, soprattutto considerando l’affanno in cui versa il mercato librario italiano, che nel primo semestre del 2025 ha perso oltre il 4% e che le sovvenzioni per biblioteche e Carte Cultura sono state annunciate, ma non sono mai arrivate.

Famiglie disfunzionali e tiranniche non solo nelle trame dei libri, dunque. Sperando che la realtà abbia un lieto fine.

1 commento

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Artuu Newsletter

Scelti per te

Memoria, natura e visioni future: Bologna accoglie Il Giardino delle Risonanze tra Pinacoteca e MAMbo

Servendosi di quell’incredibile strumento poetico che è l'epifania, la mostra Il Giardino delle Risonanze, che dal 27 giugno al 14 settembre 2025 connette le collezioni della Pinacoteca Nazionale di Bologna e del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, trasformando le due istituzioni in un unico organismo narrativo.

Seguici su Instagram ogni giorno