“Naked, Behind the Mirror”: Silvia Rastelli tra arte e introspezione

Dal 21 febbraio al 16 marzo 2025, la Fondazione Banca Popolare di Lodi ospita Naked, Behind the Mirror, la nuova mostra di Silvia Rastelli, curata da Fortunato D’Amico e Luciano Bolzoni, con la collaborazione musicale di Denny Cavalloni. Un viaggio sensoriale e autobiografico che trasforma lo spazio espositivo Bipielle Arte in un luogo di riflessione sull’identità, la memoria e la collettività.

Silvia Rastelli, artista piacentina cresciuta tra le sculture del padre, ha intrecciato la sua formazione tra pittura, arti visive e danza, fino alla laurea all’Accademia di Brera. La sua ricerca artistica nasce da una fusione tra linguaggi espressivi diversi: il segno nella pittura e il gesto nella danza si incontrano per documentare le relazioni umane e il tessuto sociale.

La sua predilezione per il legno – materiale simbolico che richiama il mestiere paterno – si manifesta attraverso la trasformazione di venature, truccioli e carte in tracce di un racconto personale e collettivo. Come osserva il curatore Fortunato D’Amico,“Silvia interpreta i volti come mappe geografiche emerse dall’inconscio, trasformandoli in luoghi simbolici, contenitori di culture e stili di vita differenti. I suoi ritratti diventano icone di una liberazione dai canoni dell’intolleranza razziale.”  I suoi ritratti sono muse silenziose che raccontano un mondo desideroso di liberarsi da barriere e intolleranze.

Il titolo della mostra, Naked, Behind the Mirror, richiama la necessità dell’artista di mettersi a nudo, di attraversare uno specchio non come strumento di metamorfosi irreversibile, ma come soglia di consapevolezza. Come sottolinea Luciano Bolzoni, “il tempo degli altri diventa il tempo dell’artista, in un continuo gioco di riflessi tra il sé e il noi.l’arte per Silvia è un viaggio, uno strumento per manifestarsi e raccontare gli altri senza perdere sé stessa. I suoi volti non sono maschere, ma anime che indagano e ci interrogano a loro volta.”

Questa esplorazione si traduce in un’esperienza multisensoriale: le opere dialogano con installazioni musicali e elementi tattili, olfattivi e visivi, guidando il pubblico in un percorso che stimola percezioni spesso dimenticate. Attraverso il coinvolgimento dei sensi – dal tatto all’olfatto, fino alla propriocezione e all’equilibrio – la mostra invita a riscoprire il qui e ora, immergendosi in una dimensione in cui l’identità si riflette nell’altro.

La propriocezione, ovvero la capacità del corpo di percepire sé stesso nello spazio senza bisogno della vista, è un elemento chiave nell’esperienza proposta. È il senso che ci permette di sentire il movimento di un arto senza guardarlo, di mantenere l’equilibrio senza un riferimento visivo, di essere consapevoli della nostra posizione nel mondo. Ed è proprio questo sentire interiore, questa percezione di sé attraverso il corpo e lo spazio, che emerge nelle opere di Rastelli, dove la fisicità della danza e la profondità della pittura si fondono in una riflessione sulla presenza e sull’assenza. Per Silvia Rastelli, l’arte èun racconto corale, un tentativo di comprendere e raccontare il mondo attraverso i volti, gli sguardi e le emozioni di chi lo abita.

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