Nella suggestiva cornice milanese di Potafiori la cantafiorista, come ama definirsi Rosalba Piccinni, intrattiene i suoi clienti tra fiori profumatissimi, un pianoforte nascosto (ma non troppo), la musica elegante di sottofondo. In questo contesto aperto alle contaminazioni estemporanee, viene presentato alla stampa ORMA. TRACCE D’ARTISTA IN LANGHE MONFERRATO ROERO, un progetto di arte contemporanea diffuso sul territorio come racconta Bruno Bertero, direttore generale dall’Ente del Turismo locale.
Una manifestazione che si svolgerà a partire da maggio fino a novembre, tra le sinuose colline e i piccoli borghi del basso Piemonte, già riconosciute come sito dell’Unesco per le sue attività e le sue eccellenze vinicole. Quattro i soggetti coinvolti Resté, Creativamente Roero, Germinale Monferrato Art Fest e la neonata Olimpia, riuniti dalla visione strategica di istituzioni e privati con l’intento di attivare una promozione culturale del territorio che includa l’arte contemporanea. Una scelta motivata anche dall’interesse e dai risultati provenienti dall’esperienza di Panorama Monferrato, di Italics. Art and Landscapes, svoltasi in queste zone l’anno scorso.
In un momento storico in cui il fenomeno dello spopolamento dei piccoli luoghi è sempre più frequente, il tema che l’Ente del Turismo vuole rafforzare è quello della restanza/ritornanza, attraverso una progettazione partecipata che possa lasciare delle orme e delle tracce (da qui il nome), come spiega Bertero.
Il programma fitto di incontri avrà una serie di appuntamenti che toccheranno diverse località e che includeranno tutti i linguaggi dell’arte con mostre, performance, installazioni e sculture, video e momenti musicali o teatrali, letture e laboratori aperti alla collettività. A integrazione anche il Festival La collina sale sempre nato da un’idea dell’artista argentino Ernesto Morales, cui parteciperanno artisti nazionali e internazionali, curato da Marzia Capannolo e che avrà come tematica la Lettonia.

Restè in piemontese “restare”, interpreta pienamente lo spirito della manifestazione promossa dalla Parrocchia di San Lorenzo di Rodello, e si articola intorno a tre comuni Diano d’Alba, Montelupo e Rodello, e alla figura del Conte Carlo Francesco Rangone (1721-1788) architetto e intellettuale, che ha disegnato e realizzato molte delle architetture della zona. Sono previste delle residenze d’artista che quest’anno vedranno Jacopo Mandich + Martina Gagliardi della GalleriaGART di Neive e Alice Lotti, laboratori con John Blond (ospite dell’edizione precedente), e incursioni teatrali con la Compagnia Magog. È prevista anche la collaborazione con Farm Cultural Park un modello coraggioso e pioniere nelle pratiche artistiche radicate sul territorio, già dal 2010. Un progetto culturale e di riqualificazione del borgo storico di Favara, a pochi chilometri da Agrigento, nato dalla volontà dei coniugi Andrea Bartoli e Florinda Saieva, che per l’occasione parteciperà con l’artista Matteo Ambu.
Olimpia al suo esordio, si propone con una cadenza biennale in Alta Langa, e sarà curata dalla Galleria Lunetta11, generando un dialogo e uno scambio anch’esso con istituzioni e identità al di fuori del territorio. L’edizione zero parte con il titolo Prova d’Orchestra e vedrà la collaborazione della Fondazione Bevilacqua la Masa di Venezia con l’artista Dora Perini, la Fondazione Recotemporary di Torino con Mara Palena, e il Firenze Festival Jazz, che accompagnerà il reading-spettacolo di 1984 di George Orwell con lo scrittore Giuseppe Culicchia e il musicista Giorgio Li Calzi. Gli artisti coinvolgeranno la comunità attraverso linguaggi e modalità diverse. Edoardo Manzoni realizzerà un’opera permanente, Stefano Caimi rievocherà il percorso delle streghe attraverso un’installazione nell’ecomuseo di Cortemilia, mentre le sculture volanti-aquiloni di Oliviero Fiorenzi includeranno anche quelle del pubblico che vorrà portare il proprio. La videoartista Emma Scarafiotti e il musicista Paolo Dellapiana apriranno lo studio nell’oratorio di San Michele a Serravalle Langhe, già oggetto nel 2020 dell’intervento dell’artista inglese David Tremlett (il quarto nella zona, insieme alla cappella del Barolo a La Morra, la chiesetta di Coazzolo, e all’Open space San Maurizio).

Germinale Monferrato Art Fest promosso dalla Quasi Fondazione Carlo Gloria, e a breve anche parte della rete museale diffusa di Fondazione Asti Musei è arrivata alla sua seconda edizione. Tra settembre e ottobre 20 sedi e 19 comuni delle province di Asti e Alessandria, ospiteranno 25 artisti eterogenei per età e esperienze, 5 residenze d’artista destinati agli under 35, e incontri aperti al pubblico.
Il titolo della rassegna curata da Francesca Canfora è Alimurgia. Nutrire lo sguardo e coltivare il pensiero, che rimanda all’arte di raccogliere le erbe selvatiche commestibili. Una necessità e una scelta etica e sostenibile per molti, che vuole essere un monito a guardare l’arte come “cura” ai problemi della contemporaneità. Sono due i premi previsti per quest’anno, quello sostenuto dalla Compagnia dei Caraibi e Dispensa, Selva Art Prize destinato a un artista sotto i 40 anni, cui sarà dedicata una mostra nella Villa La Mercantile, e I’m love with my car dedicato Massimo Cotto per volontà della famiglia, giornalista scomparso nel 2024.

Creativamente Roero programma culturale con Residenze d’Artista arrivato alla sua settima edizione, curato da Patrizia Rossello, è forse la manifestazione più longeva partita nel 2018 a oggi conta 26 artisti ospitati e più di 30 opere prodotte. In agricoltura è il tema di quest’anno intorno cui ruotano i lavori dei quattro artisti invitati, cui si aggiungono una serie di incontri e laboratori aperti a tutti. Fortemente legata alla tradizione locale (anche linguistica) l’installazione luminosa di Laura Ambrosi che verrà collocata sulla facciata della scuola, mentre l’uomo-albero di Bruno Meloni nel parco pubblico del Castello di Cisterna d’Asti non tradisce il legame anche linguistico (humus) tra l’uomo e la terra. Un legame a distanza anche tra il giardino botanico e il murale che verranno realizzati da Carlo Gloria, con i nidi di terracotta e le aiuole di erbe di Marguerite Kahrl.
Tutti le organizzazioni si prefiggono di indagare quel concetto di restanza/ritornanza, attivando pratiche di dialogo con la collettività e i territori, facendo dell’arte un legante tra la storia, tradizioni e il presente, scrivendo un futuro possibile attraverso le orme e le tracce, che siano opere o memorie, lasciate dagli artisti.


