La Galleria Enrico Astuni di Bologna ospita fino al 27 settembre Nulla Due Volte, una mostra collettiva che riunisce sei artisti italiani contemporanei sotto la curatela di Annalisa Biggi e Isabella Falbo. L’esposizione, parte del programma ASTUNIpublicSTUDIO, esplora le nuove tendenze dell’arte contemporanea attraverso linguaggi visivi e installativi diversi, in dialogo con il pensiero poetico di Wisława Szymborska.
Il titolo della mostra è infatti tratto dall’omonima poesia della premio Nobel polacca, che nella sua scrittura essenziale e penetrante riflette sull’irripetibilità di ogni istante vissuto. Allo stesso modo, le opere in mostra — tra pittura, scultura, video, installazioni e cianotipia — raccontano la meraviglia e la fragilità dell’esistenza, alternando concretezza e astrazione.
I protagonisti di questa collettiva sono Thomas Berra, Martina Biolo, Daniele Di Girolamo, Adele Dipasquale, Antonio Fiorentino e Martin Romeo, ognuno portatore di una visione personale e coerente con il tema.
Thomas Berra porta in mostra i suoi dipinti dedicati al mondo vegetale, popolati da piante erranti e resistenti che diventano metafora della resilienza umana. Le sue tele, cariche di colore e materia, si trasformano in paesaggi onirici e mistici dove la figura umana appare come presenza discreta, immersa nella natura.
Martina Biolo presenta installazioni scultoree che indagano il rapporto tra spazio domestico, memoria e tradizione. I suoi lavori, realizzati con materiali e tecniche artigianali, si fanno custodi di storie intime e collettive, evocando frammenti di un passato che si cristallizza poeticamente nel presente.
Daniele Di Girolamo mette in scena installazioni effimere in cui suono, forma e movimento convivono in un equilibrio precario e suggestivo. Partendo da atmosfere impalpabili, l’artista costruisce opere dal respiro museale, capaci di raccontare legami invisibili tra esperienze personali e collettive, tra spiritualità e territorio.
Adele Dipasquale esplora il potenziale comunicativo dell’immaginazione umana, opponendosi all’omologazione culturale contemporanea. Attraverso video-installazioni, film sperimentali e testi, l’artista indaga le infinite possibilità del linguaggio, restituendo visioni alternative e personali del reale.
Antonio Fiorentino lavora tra scultura e cianotipia, utilizzando elementi naturali come il sole e il mare come co-autori delle sue opere. La sua ricerca tende verso l’astrazione, facendo della natura non solo soggetto ma agente diretto del processo creativo, in un dialogo continuo tra tempo, materia e luce.
Chiude il percorso Martin Romeo, artista multimediale il cui lavoro mette in relazione tecnologia, natura e realtà virtuale. Le sue installazioni — caratterizzate da una doppia dimensione, fisica e digitale — riflettono sui fenomeni ambientali e sulle loro mutazioni, offrendo esperienze sensoriali immersive che interrogano il nostro rapporto con l’ambiente e il progresso tecnologico.
Nulla Due Volte vuole intrecciare sensibilità diverse, unite dalla volontà di esplorare i margini della percezione e della memoria, celebrando la bellezza fragile e irripetibile di ogni singolo evento