“Nuove Visioni” da Quadruslight: una collettiva di opere retroilluminate

Quadruslight continua a ritagliarsi uno spazio originale nel panorama culturale milanese, offrendo opere che mettono in discussione il rapporto tradizionale tra arte, ambiente e spettatore. Qui, la luce non serve solo a illuminare le opere, ma le trasforma.

La galleria di via Angelo della Pergola, dedicata esclusivamente a lavori retroilluminati, dal 5 al 14 giugno propone una nuova collettiva curata da Paola Martino ed Emanuele Beluffi.

Dopo i primi due appuntamenti — il debutto a dicembre e la mostra durante la Milano Art Week — il progetto prosegue nel tracciare una traiettoria personale nel panorama artistico cittadino. Una ricerca che mette al centro la luce non come semplice strumento, ma come protagonista capace di modificare la percezione e il significato stesso delle immagini.

In mostra, undici artisti dalle sensibilità e traiettorie differenti, accomunati dall’esplorazione di questo linguaggio visivo particolare. Fausto Bianchi porta le sue opere visionarie, sospese tra pittura, incisione e digitale, dove il dialogo con la parola scritta si fa materia narrativa. Marianna Bussola mette in scena paesaggi interiori e figure mitologiche che vibrano sotto la retroilluminazione, mentre Walter Capelli sperimenta con la fotografia reinterpretando i tableaux vivants del Sacro Monte di Varese in chiave luminosa e dinamica.

Alberto Calcinai, fotografo eclettico tra reportage e teatro, usa la luce come elemento narrativo, aggiungendo spessore emotivo alle immagini. Giorgio Cecchinato fonde suggestioni barocche e digitale, creando opere dense di simbolismo amplificato dalla retroilluminazione. Vanni Cuoghi trasforma invece le sue narrazioni scenografiche in ambienti immersivi che invitano alla partecipazione visiva.

A completare il gruppo: Giuseppe Di Dio, con i suoi ritratti digitali costruiti attraverso dettagli architettonici e paesaggi urbani; Giuliano Grittini, noto per i collage pop fotografico-pittorici, ravvivati dalla luce vibrante; Cristiana Palandri, che concepisce il proprio lavoro come un unico disegno in divenire, reso ancora più mobile e mutevole dalla retroilluminazione.

Roberto Polillo indaga il movimento fotografico, offrendo immagini sospese e cangianti, mentre Alessandro Russo, pittore attivo dagli anni ’70, propone cicli figurativi che raccontano paesaggi urbani, industriali e ritratti collettivi, attraversati dalla dinamicità luminosa.

La collettiva si inserisce così in una riflessione più ampia sul ruolo della luce nell’arte contemporanea, restituendo al pubblico un’esperienza percettiva che cambia a seconda dell’intensità luminosa e dello sguardo di chi osserva. In questo senso, ogni visita è diversa, ogni incontro con le opere è irripetibile.

L’inaugurazione è prevista per il 5 giugno. La mostra proseguirà fino al 14 giugno, visitabile su appuntamento. A rendere più conviviale l’apertura, un aperitivo offerto da Rossetto Vini.

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