Alessandro Borghese Kitchen Sound Live ha inaugurato la sua rassegna con l’evento “Ampi Giovani: La pasticceria da mangiare con gli occhi, in viaggio sulle orme di Marco Polo”, tenutosi il 23 maggio presso il ristorante veneziano AB – Il lusso della semplicità. In una serata che ha visto l’arte culinaria fondersi con l’estetica visiva, i giovani talenti dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani, guidati dal Maestro Armando Palmieri, hanno presentato una collezione di monoporzioni ispirate ai temi del viaggio e dell’arte.
Questo primo appuntamento ha confermato l’intento di Alessandro Borghese di trasformare i suoi ristoranti in gallerie d’arte sensoriali, dove ogni piatto diventa un’opera capace di appagare la vista e il palato. Borghese ha espresso il suo entusiasmo per l’incontro tra talento, passione e ricerca, che ha portato alla creazione di dolci unici e inaspettati.
Il Maestro Armando Palmieri ha concepito questo progetto con l’obiettivo di creare un impatto visivo e gustativo. Ha sfidato i giovani pasticceri a reinterpretare dolci classici, arricchendoli con spezie e ingredienti legati ai viaggi di Marco Polo e conferendo loro una forma estetica ispirata a artisti pop, sia storici che contemporanei.
I protagonisti della serata, Luca Bnà, Beatrice Busatta, Dario Guglielmoni, Enrico Lago e Leonardo Sperati, hanno presentato le loro creazioni con grande maestria. Luca Bnà ha proposto “Fatto a mano”, un omaggio al David di Michelangelo, con cremoso al cioccolato fondente e cardamomo, su fondo croccante al sesamo, evocando l’artigianalità e il lavoro manuale dello scultore rinascimentale. Beatrice Busatta, ispirandosi a Claes Oldenburg, ha creato “La battaglia del cono gelato”, con namelaka alla nocciola, mousse allo yogurt e cuore di albicocca arrosto al pepe di Sichuan, un richiamo al concetto di monumenti pop che sfidano il consumismo.

Dario Guglielmoni ha presentato “Geometrie d’Oriente”, un tiramisù innovativo ispirato a Piet Mondrian, con biscuit alla mandorla e caffè, mousse al mascarpone e cannella, e gel al caffè. La sua creazione è un esercizio di semplicità apparente che nasconde una complessità gustativa. Enrico Lago ha ideato “T’U”, ispirato al Balloon Dog di Jeff Koons, con sapori di cardamomo, pepe, cannella e tè, giocando sul doppio senso romantico del nome. Leonardo Sperati ha infine presentato “Attesa”, un’opera delicata ispirata allo scultore Jago, con biancomangiare al pepe di Timut e note agrumate di limone, esprimendo le emozioni femminili legate a diverse situazioni di attesa.
L’evento ha dimostrato come l’arte culinaria possa diventare un’esperienza multisensoriale, capace di evocare emozioni profonde e riflessioni estetiche. In questo incontro tra cucina e arte, i giovani pasticceri dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani hanno dimostrato una straordinaria capacità di innovazione, confermando la vitalità e la creatività della nuova generazione di talenti italiani.


