PhotoVogue Festival 2025 esplora l’interconnessione tra uomo, natura e animali attraverso la fotografia, l’arte e il documentario, proponendo un’immersione visiva nella bellezza e nella fragilità del nostro pianeta. La nona edizione, curata da Alessia Glaviano, si terrà dal 6 al 9 marzo 2025 a BASE Milano, con cinque grandi mostre, cortometraggi, installazioni video e sedici incontri con artisti, editori e attivisti da tutto il mondo. Il tema scelto, “The Tree of Life: A Love Letter to Nature”, diventa un manifesto di consapevolezza ecologica, un tributo visivo che riflette sul nostro rapporto con l’ambiente, sfidando la narrazione antropocentrica e suggerendo nuove forme di convivenza con il mondo naturale.
L’esposizione principale, “The Tree of Life: A Love Letter to Nature”, raccoglie i lavori di 45 fotografi e 5 videomaker, selezionati attraverso una giuria internazionale. Ispirata al volume Kinship: Belonging in a World of Relations, la mostra invita a riscoprire il legame primordiale tra le specie, esplorando una prospettiva in cui l’essere umano non è padrone, ma parte di un sistema interconnesso. Le opere in mostra rivelano la vulnerabilità degli ecosistemi e al contempo la loro straordinaria resilienza, offrendo uno sguardo che supera i confini della mera documentazione per farsi atto di denuncia e speranza.
La sezione “Panorama dell’America Latina” riunisce il lavoro di 42 artisti latinoamericani, affrontando attraverso immagini potenti le questioni più urgenti della regione: la crisi ambientale, la lotta per i diritti indigeni, la trasformazione delle città e la resistenza delle comunità. La fotografia, tra moda, documentario e reportage, diventa strumento di affermazione culturale e di resistenza, mostrando un continente in continuo mutamento.
“The Tree of Change” è un’indagine visiva sui cambiamenti in atto nel pianeta, un archivio visivo che raccoglie dodici sezioni di immagini, video e installazioni immersive. Tra i progetti esposti spicca “The Nature of Hope” di Vital Impacts, una selezione di 100 fotografie di autori come Nick Brandt e Cristina Mittermeier, che documentano la bellezza e la vulnerabilità della biodiversità mondiale. La videoarte sperimentale dell’Institute for Postnatural Studies esplora invece il rapporto tra natura e cultura, mentre il cortometraggio “The Ghost Rainforest”, diretto da John Davies, racconta la fragile esistenza delle foreste pluviali e la necessità di preservarle. In questa sezione trovano spazio anche il Prix Pictet, il più importante premio fotografico dedicato alla sostenibilità, e “Wild Summon”, un film d’animazione pluripremiato che racconta il ciclo di vita del salmone in forma umana, con la voce narrante di Marianne Faithfull.
La fotografia di moda diventa parte della riflessione con “In Vogue with Nature”, un archivio digitale che raccoglie le più iconiche copertine di Vogue dedicate al rapporto tra moda e natura. Da British Vogue a Vogue Italia, da Vogue Cina a Vogue Brasile, le immagini selezionate raccontano come il fashion system abbia interpretato il legame tra corpo e paesaggio, tra sostenibilità e creatività, creando connessioni visive capaci di ridefinire il concetto stesso di bellezza.
L’ultima sezione, “Semi di Conoscenza – A Library of Knowledge”, è una biblioteca temporanea che offre una selezione curata di libri e riviste internazionali per approfondire le tematiche del festival. Tra saggi di fotografia ambientale, testi di filosofia ecologica e pubblicazioni indipendenti, questa sezione invita alla riflessione su un mondo in trasformazione, dove l’immagine diventa un potente strumento di cambiamento.
PhotoVogue Festival 2025 non è solo una celebrazione dell’immagine, ma un atto di resistenza visiva. In un’epoca di crisi ecologica e sovraccarico mediatico, il festival sceglie di dare spazio a fotografie capaci di generare consapevolezza e meraviglia, offrendo una prospettiva più ampia e interconnessa della realtà. BASE Milano diventa un laboratorio di visioni, un luogo in cui fotografia, arte e attivismo si intrecciano per ridefinire il nostro ruolo nel mondo e suggerire nuove possibilità di esistenza, un’immagine alla volta.