Prassitele e il trucco della cortigiana Frine

In questa rubrica vi raccontiamo storie, aneddoti, gossip e segreti, veri, verosimili o fittizi riguardanti l’arte e gli artisti d’ogni tempo. S’intende che ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti sia puramente casuale…

Di Prassitele, uno tra i massimi scultori greci del tardo classicismo, sono note le vicende, le sculture, e anche gli amori. Uno di questi fu per la cortigiana Frine, tra le più celebri, anzi, secondo il commediografo Posidippo, “di gran lunga la più celebre” delle etère greche del periodo. Originaria di Tespie, in Beozia, Frine si trasferì ad Atene, probabilmente con la famiglia, dopo che gli ateniesi distrussero Tespie e ne cacciarono tutti gli abitanti.

Amos Cassioli Frine nello studio di Prassitele 1878

Bellissima, seducente, intelligente e ambiziosa, Frine seppe ben presto farsi conoscere e apprezzare, ma si attirò anche, come la Bocca di Rosa di De André, “l’ira funesta” di molti, e di molte: al punto che fu a un certo punto anche accusata di empietà e trascinata in tribunale (celebre è l’aneddoto, che vorrebbe che il suo avvocato, Iperide, avesse scoperto il seno dell’etera per farne apprezzare la bellezza ai giudici, convincendoli così ad assolverla giacché, così vuole la leggenda, tanta beltà non poteva produrre alcunché di malvagio). Secondo Diogene Laerzio, Frine tentò anche di sedurre il filosofo Senocrate: rifugiatasi nella sua casa, ottenne a quanto pare di dormire nel suo letto, ma, non riuscendo a sedurlo, raccontò poi di aver dormito con una statua, e non con un uomo.

Angelica Kauffmann Frine seduce il filosofo Senocrate

Anche l’aneddoto che vogliamo raccontarvi riguarda una statua, ma di Prassitele. Perdutamente innamorato di lei, lo scultore ateniese, che l’aveva anche ritratta, completamente nuda, nei panni di Afrodite Cnidia, si offrì un giorno di regalarle una delle sue sculture: che scegliesse lei, le disse, quella che preferiva.

Eros copia romana da originale greco

Lei però, sapendo poco d’arte, e non sapendo quale fosse la migliore, escogitò allora un bello stratagemma. Mandò, di buon mattino, un servo a casa di Prassitele, urlando che il suo studio aveva preso fuoco. Lui, scendendo di gran fretta dal letto, gridò: “Salvate almeno l’Eros!”. Così lei seppe qual era la statua preferita dell’artista, e scelse quella.

Le puntate precedenti degli aneddoti sulle vite degli artisti le potete trovare qua:

Picasso e quella strana passione per il bagno

Manet, Monet e quel giudizio velenoso su Renoir

Annibale Carracci, i tre ladroni e l’invenzione dell’identikit

Quando Delacroix inventò l’arte concettuale

Il senso di Schifano per la logica e per gli affari

Gentile Bellini, lo schiavo sgozzato e il mestiere della critica

Bacon e il giovane cameriere bello come il Perseo del Cellini

Filippo Lippi, quando l’arte lo salvò dai turchi

Turner: il mio segreto è disegnare solo ciò che vedo

Renoir e il fuggitivo di Napoleone III travestito da pittore

Di quando Renoir fu scambiato per una spia

Renoir e la politica del turacciolo

Corot, il falso Corot e la crociata contro gli Albigesi

Tamara de Lempicka e D’Annunzio, di un ritratto mai fatto e di un amplesso mai consumato

Modigliani e quell’affresco sparito da Rosalie di Montparnasse

Il prossimo aneddoto sulla vita degli artisti lo trovate qua:

Bruegel il Vecchio e quella gente che non voleva proprio uscire dalla chiesa

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