RETREAT di Jacopo Di Cera: installazione digitale per la salvaguardia dei ghiacciai

Alla scoperta di RETREAT di Jacopo Di Cera, l’installazione che trasforma dati scientifici sulla fusione dei ghiacciai in un’esperienza immersiva e sostenibile, sensibilizzando sull’emergenza climatica.

Nel 2025, Anno Internazionale della Conservazione dei Ghiacciai, Jacopo Di Cera presenta ad Art Dubai Digital l’installazione RETREAT, un’opera digitale che racconta il drammatico arretramento del Ghiacciaio della Brenva. Attraverso una cascata di 32 monitor realizzati con materiali riutilizzati e accompagnati da un paesaggio sonoro immersivo, l’artista traduce dati scientifici in una narrazione visiva ed emotiva, sottolineando il ruolo della sostenibilità come principio progettuale. RETREAT si configura come un invito urgente a ripensare il rapporto tra uomo, natura e tecnologia in un’epoca di crisi climatica.

Jacopo Di Cera Retreat ph Cifra

Il 2025, proclamato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite come Anno Internazionale della Conservazione dei Ghiacciai, segna un punto di svolta nella consapevolezza globale della drammatica situazione degli ecosistemi glaciali.
I ghiacciai, che oggi ricoprono circa il 10% della superficie terrestre, rappresentano una riserva cruciale di acqua dolce — custodendo circa il 69% delle risorse idriche dolci del pianeta — e svolgono un ruolo insostituibile nel mantenimento dell’equilibrio climatico globale, agendo come regolatori termici naturali.

Tuttavia, l’azione congiunta del riscaldamento globale, dell’inquinamento atmosferico e delle alterazioni antropiche ha avviato un processo di fusione accelerata senza precedenti nella storia recente. Secondo l’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), la maggior parte dei ghiacciai montani potrebbe scomparire entro la fine di questo secolo, contribuendo in modo significativo all’innalzamento del livello dei mari e alterando irreversibilmente i cicli idrologici.

Le conseguenze di questo fenomeno sono molteplici e drammatiche. La progressiva diminuzione delle riserve glaciali di acqua dolce comprometterà la sicurezza idrica di milioni di persone, in particolare nelle regioni che dipendono dai cicli di scioglimento stagionale per l’irrigazione e il consumo domestico. Parallelamente, la perdita degli habitat alpini causerà l’estinzione di numerose specie endemiche, determinando un grave impoverimento della biodiversità globale. Anche i settori economici, quali il turismo montano, la produzione di energia idroelettrica e la pastorizia, subiranno profonde trasformazioni e contraccolpi, mettendo in crisi le economie locali che tradizionalmente si fondano su questi equilibri naturali.

Jacopo Di Cera Retreat ph Cifra

Il Manifesto europeo per una governance dei ghiacciai e delle risorse connesse, promosso dal MUSE di Trento e da altre istituzioni scientifiche europee, sottolinea la necessità urgente di un approccio multilivello che integri conoscenze scientifiche avanzate, governance partecipativa e pratiche efficaci di mitigazione ambientale.

In questo quadro di profonda emergenza, l’arte si configura non solo come veicolo di denuncia, ma anche come strumento di attivazione della coscienza collettiva. È in tale contesto che si colloca RETREAT di Jacopo Di Cera, un progetto che, attraverso il digitale, dà forma e voce al dramma silenzioso della crisi glaciale.

CIFRA: arte digitale per il cambiamento

L’installazione RETREAT è presentata da CIFRA, piattaforma internazionale di arte digitale, nata per promuovere l’intersezione tra tecnologia, creatività e consapevolezza ecologica. Attraverso un programma curato di esposizioni e collaborazioni globali, CIFRA si propone di utilizzare i linguaggi digitali non solo come strumenti estetici, ma come motori di cambiamento culturale e sociale. La partecipazione ad Art Dubai Digital 2025 si inserisce nel progetto Set Plan, che intende trasformare dati scientifici e questioni ambientali in esperienze artistiche immersive, capaci di stimolare nuove forme di empatia e responsabilità. Con RETREAT di Jacopo Di Cera, CIFRA riafferma il suo impegno a sostenere visioni artistiche che pongano al centro la sostenibilità, l’innovazione e il dialogo tra arte e scienza​.

RETREAT nasce da una riflessione profonda sull’urgenza della crisi climatica e si fonda su una rigorosa analisi dei dati relativi al Ghiacciaio della Brenva, situato nel massiccio del Monte Bianco. Nel corso dell’ultimo secolo, il Brenva ha registrato una perdita superiore ai 300 metri di spessore, di cui 200 metri soltanto negli ultimi vent’anni​​. Questo processo, documentato attraverso report scientifici, viene rielaborato da Di Cera in una narrazione artistica che traduce l’informazione quantitativa in una sequenza di immagini in movimento, concepita per stimolare una percezione consapevole e immediata della trasformazione in atto.

L’opera accompagna lo spettatore in un percorso visivo che rappresenta il passaggio dal ghiaccio all’acqua, un ciclo continuo che sottolinea l’irreversibilità dei mutamenti climatici​.

RETREAT si sviluppa attraverso una composizione verticale che unisce 32 monitor upcycled, dando vita a una cascata di immagini in movimento, dove ogni sequenza scivola da uno schermo all’altro in un flusso continuo. La scelta di una struttura verticale, in cui i monitor sembrano precipitare l’uno sull’altro, richiama visivamente il concetto di scioglimento, di trasformazione irreversibile del ghiaccio in acqua.

Jacopo Di Cera Retreat ph Cifra

L’opera non presenta un inizio né una fine definiti: il loop continuo delle immagini accentua l’idea di un processo naturale ormai fuori controllo, evocando l’incessante deterioramento delle masse glaciali causato dall’azione antropica. In questo modo, RETREAT riesce a condensare in un’esperienza visiva immersiva la ciclicità e l’ineluttabilità dei cambiamenti climatici, costringendo lo spettatore a confrontarsi con l’urgenza della crisi.

Attraverso una narrazione fluida e multisensoriale, Di Cera trasporta il visitatore da una condizione di staticità monumentale — il ghiaccio, nella sua forma più solida — fino al dissolversi instabile dell’acqua, simbolo di perdita e di mutamento perpetuo.

La tecnologia digitale, spesso percepita come simbolo di consumo e obsolescenza, viene qui reinvestita di un significato etico: gli schermi riciclati, la scelta dei materiali sostenibili, l’uso della luce e del suono immersivo configurano RETREAT non solo come rappresentazione artistica, ma come pratica concreta di responsabilità ambientale.

Di Cera stesso sottolinea: “RETREAT dimostra che il digitale può essere non solo mezzo di documentazione, ma uno strumento per costruire una nuova coscienza ambientale, capace di coinvolgere e trasformare il pubblico”​.

Attraverso la metafora visiva del Ghiacciaio della Brenva — qui diventato simbolo della fragilità ambientale — RETREAT invita a una riflessione più ampia sul destino del nostro pianeta, sollecitando una presa di coscienza urgente e imprescindibile.

Ad amplificare la dimensione emotiva dell’opera, si aggiunge il sottofondo sonoro realizzato da Jacopo Di Cera in collaborazione con Massimiliano Ionta, specialista in sound design immersivo. Il suono evoca il lento ma inarrestabile disfacimento dei ghiacci, combinando suoni naturali e spazializzazione audio per creare un ambiente immersivo di forte impatto percettivo​.

“Abbiamo voluto trasformare i dati in empatia e l’empatia in azione. È una ricerca su come l’arte digitale possa generare una presa di coscienza autentica” racconta Di Cera.

Jacopo Di Cera: un artista tra linguaggi visivi e impegno sociale

Jacopo Di Cera, nato a Milano nel 1981, è un artista che coniuga in modo distintivo arte visiva e impegno sociale. Dopo aver conseguito la laurea in Economia Aziendale, intraprende una carriera nel marketing, trasferendosi a Roma nel 2005. Qui, avvicinandosi progressivamente alla fotografia, intraprende un percorso di formazione accanto a grandi maestri internazionali, che lo porterà a sviluppare uno stile riconoscibile per la sua immediatezza e potenza narrativa.

Le sue opere, presentate anche alla Biennale di Venezia, a Paris Photo e MIA Photo Fair, si caratterizzano per la capacità di raccontare storie complesse e profonde attraverso un linguaggio visivo diretto, capace di coinvolgere emotivamente il pubblico e di stimolare una riflessione critica sui grandi temi sociali e ambientali del nostro tempo.

RETREAT rappresenta la ricerca su come l’arte digitale possa diventare uno strumento di interpretazione e comunicazione della crisi ambientale. Lontana da ogni estetizzazione fine a sé stessa, l’installazione integra scienza, tecnologia e responsabilità sociale, offrendo una nuova grammatica visiva per raccontare una delle sfide più gravi del nostro tempo.

In un’epoca in cui la necessità di agire è più impellente che mai, RETREAT invita a una riflessione critica sul futuro delle nostre risorse naturali, ponendo al centro del dibattito non solo il problema del cambiamento climatico, ma anche il modo in cui tecnologia e creatività possono contribuire a costruire una cultura della sostenibilità.

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