Londra, marzo 2025. Le Spring Sales hanno acceso queste settimane che ci conducono alla primavera. Sotheby’s e Christie’s si sono sfidate in una delle sessioni d’aste più attese e complesse dell’anno, con l’obiettivo di inviare un segnale positivo dopo un 2024 decisamente fiacco. Un segnale che, da un lato, risvegliasse i portafogli dei collezionisti e, dall’altro, li rassicurasse nel mettere le proprie opere all’incanto.
Le prime grandi aste del 2025, però, non hanno entusiasmato. Solo due artisti, Lisa Brice e Paul Delvaux, sono riusciti a incantare. Da Sotheby’s Londra, lo scorso 4 marzo alle 19 ora locale (le 20 in Italia), è andata in scena la prima delle due aste. In catalogo figuravano tutti i grandi nomi: Picasso, Richter, Nara, Fontana, Burri, Bacon, fino all’opera più discussa, Crude Oil (Vettriano) di Banksy.
La vendita serale al 33 di New Bond Street ha totalizzato 62,5 milioni di sterline, una cifra poco esaltante. Diverso, però, l’entusiasmo in sala, dove circa 500 persone si erano accalcate per assistere alla performance del Banksy.
La tela del 2005, ispirata a un celebre dipinto dello scozzese Jack Vettriano (scomparso il weekend precedente all’età di 73 anni) e proveniente dalla collezione del frontman dei Blink-182 Mark Hoppus, è stata battuta per 4,3 milioni di sterline (commissioni incluse), all’interno della stima di 3-5 milioni. Un risultato “moscio”, così come continua a essere “moscio” il mercato. Alcuni si aspettavano addirittura un nuovo record per Banksy, ma il martello si è fermato ben lontano dai 18,5 milioni ottenuti nel 2021 da Love is in the Bin. Il risultato è stato accolto con un applauso sommesso.
L’altro pezzo forte della serata era Cosmic Eyes (in the Milky Lake), un grande dipinto del 2005 di Yoshitomo Nara. L’immagine, sorprendentemente stilizzata, raffigura una giovane ragazza semi-sommersa nel latte, con occhi dalla colorazione spettacolare. Stimato tra 6 e 8 milioni di sterline, il lavoro ha raggiunto 9 milioni (commissioni incluse), segnando il tredicesimo prezzo d’asta più alto per Nara, da tempo un punto fermo della fascia alta del mercato. La qualità quasi galattica di quegli occhi ha catturato l’attenzione, ma non ha scatenato rilanci frenetici.
La sorpresa della serata è stata la monumentale After Embah (2018) di Lisa Brice, pittrice sudafricana, ma londinese d’adozione. Quest’opera, una surreale evocazione di uno squallido bar, mescola riferimenti a celebri dipinti di Édouard Manet con l’immagine della rapper Nicki Minaj in una posa di sfida, interpretata come una provocazione affascinante all’autocompiacimento dello sguardo maschile. Stimata tra 1 e 1,5 milioni di sterline, ha innescato un lungo duello tra una donna in sala e un cliente telefonico, con quest’ultimo che ha prevalso a 5,4 milioni (commissioni incluse), stabilendo un record per l’artista. Nel 2021, un’altra versione della stessa composizione era stata venduta per 3,2 milioni di dollari.
Tra le altre opere più contese, la scultura in bronzo Moonmad (1956) di Max Ernst, grazie alla sua freschezza sul mercato e alla distinta provenienza, è stata inseguita da sei offerenti fino a 2,1 milioni di sterline (commissioni incluse). Il grande Sacco e Nero 3 (1955) di Alberto Burri ha invece raggiunto 4,9 milioni di sterline, superando la stima minima di 2,5 milioni.
Il giorno successivo, il 5 marzo alle 18 ora locale, è iniziata da Christie’s una doppia sessione di vendite: prima la 20th / 21st Century: London Evening Sale, poi la consolidata The Art of the Surreal Evening Sale.
L’asta si è conclusa con un totale di 130 milioni di sterline (commissioni incluse), più del doppio dei 62,5 milioni ottenuti la sera precedente da Sotheby’s. Tuttavia, con 72 lotti suddivisi tra sessioni separate (20/21 e surrealiste), Christie’s ha offerto quasi il doppio delle opere rispetto ai 38 di Sotheby’s. La maratona è durata quasi tre ore, con solo quattro invenduti, lo stesso numero della casa rivale.
Le vendite sono state guidate da René Magritte, con alti risultati per Paul Delvaux, Tamara de Lempicka e Francis Bacon. La rivelazione della serata è stata la sessione surrealista, istituita nel 2001 dallo specialista Olivier Camu. L’asta, esclusivamente londinese, è diventata un evento sempre più solido nel calendario di Christie’s, aiutata dalla grande mostra dedicata al surrealismo del Centre Pompidou di Parigi nel 2024.
Composta da 25 lotti, la 24ª edizione ha totalizzato 48,1 milioni di sterline (commissioni incluse), quasi raddoppiando la stima minima pre-asta, con un solo lotto invenduto. La reconnaissance infinie (1933) di Magritte, un enigmatico olio raffigurante una minuscola figura umana su una sfera fluttuante sopra montagne spoglie, è stato l’unico lotto della settimana a sfondare il muro delle otto cifre, raggiungendo 10,3 milioni di sterline (commissioni incluse).
Tre importanti dipinti di Paul Delvaux, rimasti nascosti nei depositi di Christie’s per circa quarant’anni, hanno scatenato intense battaglie tra offerenti, generando 12,9 milioni di sterline contro una stima iniziale di 5 milioni. La ville endormie (1938), con le sue donne sonnambule immerse in un’atmosfera onirica, ha guidato il gruppo a 6,2 milioni (commissioni incluse), superando di gran lunga la stima di 1,2-1,8 milioni.
La vendita principale del XX/XXI secolo di Christie’s ha totalizzato 82,2 milioni di sterline, in linea con la stima pre-asta (61,5-93 milioni). La sala ha visto un ritmo costante di offerte, senza però grandi sorprese o momenti di eccitazione Le quattro opere più attese – di Francis Bacon, David Hockney, Amedeo Modigliani e Tamara de Lempicka – erano garantite per almeno 4 milioni di sterline ciascuna e sono state aggiudicate dopo pochissimi rilanci. Portrait of a Man with Glasses III (1963) di Bacon e Portrait du Docteur Boucard (1928) di Lempicka hanno ottenuto 6,6 milioni di sterline ciascuno.
In un contesto di crisi geopolitica globale, organizzare aste di successo è una sfida. Sebbene alcuni risultati siano stati incoraggianti, nulla suggerisce un’inversione di tendenza in un mercato ostinatamente ribassista. Sotheby’s ha registrato un calo del 24% rispetto agli 82,2 milioni dello scorso anno e del 54% rispetto al 2023. Inoltre, quest’anno mancava la sezione The Now, dedicata ai nomi emergenti.
Anche da Christie’s l’incertezza del mercato si è fatta sentire. I 130,3 milioni raccolti sono stati il 34% in meno rispetto ai 196,7 milioni di marzo 2024. I mercanti sottolineano che Londra fatica a far crescere il proprio mercato d’aste, ora che le principali vendite si devono suddividere tra Londra, Parigi, Hong Kong e New York. La Londra post-Brexit ha un problema? “C’è un problema più grande”, afferma Josh Baer.