Sono stati diffusi i primi dati ufficiali relativi alle fiere d’arte contemporanea che hanno animato la Torino Art Week 2025, conclusasi domenica 2 novembre. Come accade ormai da diversi anni, i numeri delle principali manifestazioni fieristiche sono tra i primi indicatori analizzati per valutare l’impatto e la tenuta del sistema-arte torinese. Nonostante l’assenza di cambiamenti eclatanti, l’edizione 2025 restituisce una fotografia complessivamente stabile: i flussi di pubblico si mantengono in linea con quelli dell’anno precedente, con differenze marginali tra le varie fiere e una conferma generale del modello diffuso e multilivello che caratterizza la settimana dell’arte torinese.
La fiera principale, Artissima, ha comunicato un’affluenza di 34.500 visitatori, identica a quella del 2024. Il dato, se da un lato segnala una tenuta importante in un contesto economico complesso, dall’altro evidenzia un possibile limite nella capacità di espansione del pubblico. L’offerta è rimasta coerente con il posizionamento curatoriale e internazionale della fiera, che ha ospitato quest’anno 176 gallerie provenienti da 36 paesi. Secondo quanto dichiarato dalla direzione, la risposta da parte del pubblico è stata positiva, con una forte concentrazione di visitatori nel fine settimana, in particolare tra sabato e domenica. I riscontri commerciali sono stati eterogenei ma in generale valutati come soddisfacenti.

Tra le fiere collaterali, Flashback ha chiuso con oltre 26.000 visitatori. È un dato in crescita rispetto al triennio precedente, che conferma la capacità della fiera di attrarre un pubblico diversificato, interessato tanto all’arte antica quanto al contemporaneo. Il formato rimane riconoscibile e distinto, e contribuisce alla pluralità dell’offerta torinese senza porsi in concorrenza diretta con Artissima.
Paratissima, nella sede dell’ARTiglieria di via Bramante, ha dichiarato circa 18.000 ingressi, segnando un lieve calo rispetto al 2024. Resta comunque una delle piattaforme espositive più frequentate dagli artisti emergenti, pur con segnali che indicano una possibile saturazione del format. Il modello espositivo, ibrido tra mostra e fiera, continua a parlare a un pubblico giovane e creativo, ma potrebbe necessitare di un aggiornamento per mantenere attrattività nei prossimi anni.
APART Fair, fiera recente che unisce arte contemporanea e antiquariato, ha stimato circa 15.000 visitatori. Il posizionamento di nicchia resta evidente, così come il target più maturo e collezionista. L’affluenza risulta coerente con l’offerta, anche se non particolarmente rilevante sul piano numerico rispetto ad altre manifestazioni.
Per quanto riguarda The Others, non sono stati diffusi dati ufficiali. Tuttavia, secondo quanto riportato da fonti stampa e dichiarazioni interne, i flussi sarebbero stati in linea con l’edizione 2024, con un incremento percepito nel weekend. L’assenza di cifre precise rende difficile una valutazione puntuale, ma la fiera rimane una realtà significativa per l’arte emergente e le pratiche indipendenti, pur con un impatto contenuto in termini quantitativi.
In attesa di dati più completi, in particolare sull’indotto economico e sulla distribuzione dei flussi tra le fiere e gli spazi espositivi cittadini, l’impressione generale è quella di un equilibrio raggiunto. Nessuna fiera ha registrato aumenti consistenti, ma nemmeno contrazioni critiche. Il sistema delle fiere torinesi sembra confermare la sua capacità di attrazione, pur mostrando segnali di stabilizzazione che andranno osservati con attenzione. La tenuta del pubblico è un dato positivo, ma la mancata crescita potrebbe riflettere un bisogno più ampio di ripensamento strategico a medio termine.


