Un nuovo capolavoro a Tortona: “La Signora Maffi. Una maestra di scena” di Umberto Boccioni

Dal 5 giugno un nuovo capolavoro “La signora Maffi. Una maestra di scena” (1909) di Umberto Boccioni è entrato nella collezione della Pinacoteca Divisionismo di Tortona.

Il ritratto rappresenta un’importante acquisizione e porta con sé una storia incredibile, anche tra passaggi di proprietà e ritrovamenti. È la Professoressa Sharon Hecker a ricostruirne la vicenda e a raccontarlo. Il quadro fu esposto quando l’artista era ancora in vita nella sua storica personale del 1910 a Ca’ Pesaro e nel 1916, alla sua morte, ereditato dalla madre Cecilia Forlani Boccioni, mentre nel 1917 l’opera viene acquistata da Enrico Bachi.

Durante le leggi razziali, i beni della famiglia Bachi vennero confiscati, ma il quadro resta salvo, probabilmente custodito altrove. Dopo la guerra il dipinto rimase alla famiglia Bachi fino al 1961, poi venduto e passato di mano più volte fino al 2005, anno in cui l’Istituto Mario Negri è beneficiario di una generosa donazione di opere d’arte da parte del prof. Giuseppe Mattioli con l’intento di supportare la ricerca del Dipartimento di Oncologia intitolato alla Fondazione Nerina e Mario Mattioli – Onlus. Tra le opere donate, spiccava proprio La signora Maffi. Una maestra di scena. Pochi mesi fa, a gennaio 2025, l’opera viene acquisita dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Tortona, andando così ad arricchire la prestigiosa collezione della Pinacoteca del Divisionismo. 

Umberto Boccioni La Signora Maffi Una maestra di scena 1909

Siamo profondamente grati alla Fondazione della Cassa di Risparmio di Tortona per questa importante donazione – racconta il Prof. Giuseppe Remuzzi, Direttore Istituto Mario Negri – che unisce il valore dell’arte al sostegno concreto della ricerca scientifica. Investire nella ricerca e nei giovani talenti significa costruire il futuro: significa credere nella conoscenza come motore di progresso e nella formazione come chiave per affrontare le sfide di domani. Il sostegno della Fondazione non è soltanto un aiuto concreto, ma anche un forte segnale di fiducia nei confronti della scienza e delle nuove generazioni”.

Il ritratto di Adalgisa Maffi colpisce per la sua resa plastica e luministica, capace di modellare il volto con intensità scultorea e vibrazioni di luce. Un’opera chiave nella storia di Boccioni per ricostruirne l’evoluzione dal Divisionismo al Futurismo, grazie ad una nuova attenzione alla forma e al movimento. Di Adalgisa Maffi non si hanno molte notizie, ma si sa che fu attiva nella scena lirica milanese come maestra di scena, una figura simile a quella di un direttore artistico dell’epoca.

Pinacoteca Divisionismo Tortona veduta

Era molto presente nell’ambiente culturale e artistico milanese, e il ritratto del 1909 realizzato da Boccioni ne testimonia la vicinanza a quel vivace contesto. Il ritratto di Adalgisa Maffi fu ritenuto da Boccioni stesso, già nel 1910, in occasione della mostra presso l’Opera Bevilacqua La Masa, una delle sue opere più importanti. Come sottolinea la storica dell’arte Giovanna Ginex, il dipinto colpiva per la sua forza espressiva e plastica, tanto da essere giudicato all’epoca “volgare” e persino “eccessivo”. Questa reazione evidenzia quanto l’opera fosse innovativa e anticipasse il superamento dei canoni tradizionali, aprendo la strada alla rivoluzione futurista.

La recente acquisizione deLa signora Maffi si inserisce dunque in un percorso di crescita della Pinacoteca di Tortona, già arricchita pochi mesi prima dallo studio preparatorio del Quarto Stato,Il cammino dei Lavoratori, di Pellizza da Volpedo. Due opere chiave che confermano il museo come punto di riferimento per il Divisionismo e le sue evoluzioni verso il Futurismo e le avanguardie. 

Con un patrimonio di 145 opere e un nuovo allestimento tematico e moderno, il museo valorizza la ricchezza del Divisionismo e ne esplora le connessioni con scienza, memoria e società.

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