The Big Egg Hunt è la caccia al tesoro gratuita che fino al 27 aprile invita tutti i cittadini londinesi a partecipare alla ricerca di gigantesche uova di Pasqua decorate da artisti e designer di tutto il mondo.
Promossa dalla tenuta Clarence Court, celebre per le uova pregiate prodotte da esemplari unici di volatili, in collaborazione con Elephant Family, la ONG impegnata nella salvaguardia dell’elefante asiatico, rara specie in via d’estinzione.
Uova-scultura costellano l’intera capitale britannica, dai quartieri piú storici come Chelsea, Canary Wharf, Covent Garden e Marble Arch, ai luoghi piú conosciuti come Battersea Power Station, The Barbican, The British Museum e The Royal Albert Hall; basta un click per installare l’app The Big Egg Hunt” sul proprio telefono per spuntare le uova trovate sul percorso, visitando al contempo i punti piú iconici di Londra.
Fondato nel 2003 da Mark Shand, fratello della regina Camilla di Inghilterra, Elephant Family oggi è promosso dagli stessi reali e dalla Principessa Eugenia e propone ogni anno iniziative creative per garantire i fondi necessari alla conservazione degli habitat e della fauna asiatica; dal 2024 tornato a Londra dopo una breve sosta a New York, l’evento torna nella metropoli per offrire divertimento accessibile e aumentare la consapevolezza comune.
La grande caccia al tesoro trova le origini in un’altra celebre parata, la Elephant Parade, che vedeva sparse per la città sculture delicatamente decorate di elefanti, per promuovere l’obiettivo di salvaguardia e conservazione dell’animale: dal 2006 Marc Spits e suo figlio Mike inviano il ricavato all’ospedale che installa protesi a elefanti feriti dalle mine antiuomo in Thailandia, visitato in prima persona dal fondatore e raccontato nel docu-film The Eyes of Thailand. Dall’anno successivo Rotterdam inaugura la serie di parate, seguito da Anversa, Amsterdam, Londra, Milano, Hog Kong ed infine Taiwan per il suo decimo anniversario: un mese o due per trovare le sculture nascoste per poi terminare con aste di beneficenza cui guadagno viene destinato a Elephant Family e agli Amici dell’Asian Elephant Hospital.
A seguito dell’edizione del 2010 dell’Elephant Parade, nasce per volere dello scrittore culinario Tom Parker Bowles con il nome di Faberge Big Egg Hunt, sponsorizzata da Faberge e in supporto all’organizzazione Action for Children: nel 2012 piú di 200 uova in vetro alte un metro vengono sparse per Londra decorate da personaggi del calibro di Vivienne Westwood, Diane von Fürstenberg, Alex e Ridley Scott. Secondo il Guinnes dei Primati parteciparono alla caccia e alle donazioni piú di 12.000 persone che resero quella prima caccia un record mondiale, con un ricavato di 667.000 sterline.
L’edizione del 2025 avrà come protagonisti artisti affermati ma anche giovani emergenti che avranno modo di farsi conoscere non solo dalle istituzioni ma anche dal pubblico cittadino attraverso un linguaggio giocoso e inusuale. Il Young Victoria & Albert Museum, l’istituzione dedicata ai piú piccoli appassionati d’arte, parteciperà con l’artista ungherese Szabolcs Bozó che presenterà un uovo unico ispirato alle fiabe della sua infanzia: uno stile fresco contraddistingue l’opera di Szabi (Pécs, 1992) mutuato dalla tradizione del suo Paese, che nei decenni ha alternato periodi fertili a momenti di chiusura dovuti al grande contrasto con il successo dei fumetti e dei cartoon americani.
Tra gli altri partecipanti si incontra anche la designer Laxmi Hussain, disegnatrice che trova la quotidiana ispirazione nelle forme che la circondano, specialmente nella fluidità del corpo femminile e nella maternità. Altra artista presente é Anna Pakosz che forgia un uovo improntato all’astrattismo che la caratterizza e fortemente legato a un percorso psicologico che connette pubblico e artista in un dialogo sulla libertà e intimità. La Big Egg Hunt non è solamente una creativa caccia all’uovo di Pasqua, ma promotrice di valori che la società sta rischiando di dimenticare: il percorso che ogni partecipante deve seguire per la ricerca è la metafora di un viaggio piú ampio, che dal piccolo contributo di ognuno di noi trova le risorse per alimentare e proteggere il mondo che ci circonda.