Liste Art Fair 2024: sei gallerie da non perdere

Ogni anno l’atteso appuntamento della Liste Art Fair di Basilea, il polmone artistico che dal 10 al 23 giugno respira l’arte contemporanea più all’avanguardia, fa parlare di sé. Quest’anno, 91 gallerie provenienti da 35 paesi diversi hanno presentato più di 100 artisti distinti nel panorama artistico contemporaneo. Mentre i riflettori del mondo dell’arte si sono accesi sulle loro opere, Liste Art Fair ha avuto un ruolo chiave nel posizionare questi artisti emergenti sulla scena artistica globale. Nei loro spazi espositivi ho avuto l’occasione di parlare con sei proprietari di gallerie che mi hanno condiviso il concept dei loro stand, il processo di selezione degli artisti, e l’accoglienza del visitatore.

Alla Temnikova Gallery, gli artisti residenti a Tallinn, Edith Karlson e Flo Kasearu, hanno esplorato questioni sociali ed esistenziali. Polansky Gallery ha messo in luce il lavoro di Eliška Konečná sulla disconnessione tra corpo e ambiente. L’installazione di Gladys Kalichini presso la Rele Gallery si è concentrata sulla storia coloniale dello Zambia. Sophie Tappeiner Gallery ha presentato le sculture in ottone di Irina Lotarevich che esplorano forme metaforiche.

La Temnikova Gallery ha presentato un’arte intrisa di problemi sociali ed esistenziali, con all’opera d’arte centrale il lampadario scultorio di Karlson intitolato “Doomsday”, che incide profundamente sul trauma della maternità e le conseguenze che questo lasca sul corpo materno. Kaserau ha quindi invitato il pubblico a riflettere su concetti come casa, famiglia e focolare attraverso l’esposizione di una miniatura in sapone della casa famigliare di 113 anni.

Il corpo umano si pone come oggetto di studio anche per Eliška Konečná, l’artista ceca la cui arte può essere ammirata al Polansky Gallery. Il suo lavoro diventa un giardino di allusioni al Paradiso Terrestre, luogo di disconnessione tra il corpo e l’ambiente. L’intera installazione – comprensiva di una scultura – sembra unendo loop infinito dove tutto il dolore è autoinflitto e risulta impossibile uscire dal trauma. “Quest’anno, abbiamo ricevuto un feedback molto esteso – per lo più positivo, ma anche riflessioni e commenti insoliti – e siamo sinceramente grati”, ha dichiarato Filip Polansky, il proprietario e direttore della galleria.

Più avanti Irina Lotarevich mette in scena la problematica del corpo attraverso installazioni di sculture in ottone presso la Sophie Tappeiner Gallery. Dall’esposizione delle sue opere emerge quel rigore strutturale tipico della contenzione, del regolare, dell’archivio, del misurato e dell’organico interpretabile in senso anatomico.

Fra installazioni meticolose, sculture in ottone e installazioni di profondo significato storico, la Liste Art Fair si conferma come un crogiolo diversificato e dinamico d’arte contemporanea, gettando un ponte fra culture e discipline diverse. Questo evento rappresenta un vero e proprio laboratorio di idee ed è stimolante vedere come ogni galleria, attraverso la propria interpretazione artistica, presenti le proprie opere in modo unico e personale. Concludendo, visitare la Liste Art Fair è un vero viaggio multisensoriale all’interno dell’arte contemporanea globale. Se state progettando di visitare la prossima edizione della Liste Art Fair, non perdetevi queste sei gallerie.

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