Iconografia di Chiara Ferragni come Madonna Addolorata

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Giuseppe Veneziano è stato il primo: in tempi non sospetti, come si dice, ovvero ancora in periodo pre-pandemico, e precisamente nel 2018, l’artista aveva preso a modello la celebre e meravigliosa Madonna Colonna di Raffaello, conservata nella Gemäldegalerie di Berlino, e vi aveva messo il volto di Chiara Ferragni e del figlio Leone, appena nato. Titolo? La Madonna di Instagram.

Giuseppe Veneziano, La Madonna di Instagram, 2018.

Passano tre anni, ed è sempre Veneziano a tornare sul tema (della serie: repetita iuvant), questa volta prendendo a modello non Raffaello, bensì Botticelli: ed ecco, nei panni della cosiddetta Madonna del Libro, conservata al Museo Poldi Pezzoli di Milano, ancora la nostra influencer con in braccio il figlio Leone, questa volta intitolata La Madonna degli influencer.

Giuseppe Veneziano, La Madonna degli influencer, 2021.

Ma, nel frattempo, anche un altro artista, Francesco Vezzoli, nel 2020 “ruba” l’immagine dalla Madonna con il bambino che le porge un frutto, di Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato, conservata a Roma, all’Accademia nazionale di San Luca, per rappresentare, per il mensile “Vanity Fair”, un Ritratto di Chiara Ferragni come Madonna con Bambino.

Francesco Vezzoli, Ritratto di Chiara Ferragni come Madonna con Bambino dipinta da Giovan Battista Salvi detto il Sassoferrato, 2020.

Insomma, la Chiara nazionale, divenuta nel frattempo testimonial di musei prestigiosi come gli Uffizi e pronta a qualsiasi campagna che puzzasse anche solo vagamente di beneficienza, era già lì lì per essere beatificata su reti unificate, se non addirittura in odor di santità.

Ecco però che, in questa fine del 2023, la vicenda della vendita dei Pandori Balocco griffati, con tanto di zucchero a velo “rosa Ferragni”, dove l’influencer più ricca del mondo ha fatto una assai magra figura sostenendo di far beneficienza per i bambini oncologici senza però farla realmente, imitandosi a un’operazione smaccatamente commerciale (la donazione all’Ospedale Regina per l’acquisto di un macchinario per le cure dei bambini malati di cancro era infatti già stata fatta da Balocco precedentemente, a maggio 2022, dunque ben prima del periodo natalizio, di conseguenza non aveva nulla a che fare con le vendite del pandoro griffato Ferragni, come i suoi post avevano lasciato intendere: cosa che le è costata una multa salatissima dall’Antitrust per pubblicità ingannevole); questa vicenda, dicevamo, ha rapidamente ribaltato anche la percezione collettiva dell’immagine della nostra Chiara Nazionale.

Ecco allora che, non più Madonna salvifica con bambino in braccio, Chiara, svelta nel travestimento come nel captare i sentimenti dei suoi fans, si è presentata ai suoi 29,6 milioni di followers in un’altra veste: quella della Madonna addolorata (e quasi piangente).

Vestita in felpa grigio-topo anziché nelle nuances di tutti i toni delle ciprie e dei mascara, come era solita fare precedentemente, si è lasciata andare a un lungo, commovente e strappalacrime monologo social sugli errori che si compiono, sulla necessità di ammetterli e sul farsi perdonare, garantendo una cospicua donazione – la bellezza di un bel milione di euro, cifra “pesante” anche per un portafoglio come il suo, ma allo stesso tempo molto simbolica, in quanto identica a quella incassata dalla sua società coi pandori Balocco per la sfortunata campagna della donazione-fuffa, e uguale, è il caso di dirlo, anche alla multa somministratagli dall’Antitrust, con tanto di meme subito circolato in rete: “Pensati multata!”.

Domenico Cunego, La Vergine che guarda in alto con le mani incrociate sul petto, da Guido Reni, 1776.

Dunque, quale iconografia suggerire per la “nuova” immagine, addolorata e penitente, della nostra Santa Chiara, forse un po’ meno santa di prima, ma pur sempre molto instagrammabile?

In attesa di nuove opere e di nuovi interventi artistici, ne suggeriamo noi alcune: una Beata Vergine addolorata, ad esempio, come quella, celebre, del Guercino, non ci starebbe affatto male: o come quella, altrettanto commovente, di Guido Reni; o, perché no, anche una Mater Dolorosa, magistralmente dipinta da Tiziano e da Jacopo Bassano.

Madonna di Civitavecchia.

Ma forse più di tutte, Chiara Penitente starebbe bene nei panni di una bella Madonnina, di quelle tanto tristi quanto miracolose: come quella di Civitavecchia, per esempio, con tanto di lacrimoni che le scorrono copiosi sulle guance. Meglio ancora se veri, questa volta, e non fatti solo a favore di telecamera.

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