Kuruvilla, storie dipinte per raccontare il presente. Con una mostra e una Moleskine d’artista

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Scrittura e pittura sono contrassegnate dall’unicità, per paradosso, delle sue due identità, italiana e indiana. Gabriella Kuruvilla, di padre indiano e madre italiana è un incontro di mondi, e di culture.  Il tema del doppio – o la dualità – che caratterizza le sue origini non è infatti per lei solo un modus vivendi, ma anche un modus operandi, che si rivela nella scelta di esprimersi attraverso due diverse forme creative: la pittura e la scrittura, che messe in relazione, diventano una lo specchio dell’altra. 

Ogni quadro è un racconto (e viceversa)” il titolo della mostra, presentata a Gli eroici furori di Milano sino al 27 marzo, rende esplicito il legame, l’arte visiva si trasforma in arte narrativa, l’immagine si traduce in parola. Accanto ad ogni tela, infatti, è appeso un taccuino Moleskine su cui è narrata la storia dipinta nell’opera.

Con uno stile pop, ma diretto ed essenziale, l’artista esprime pensieri ed emozioni legati a tematiche intimistiche e a problematiche sociali. Creando, a volte, un ponte tra l’Italia e l’India e i loro immaginari, due parti di lei. L’identità di Gabriella Kuruvilla non è riconducibile a una sola unità, ma è giocata sugli incroci, sui contrasti a volte solo apparenti. 

Ogni suo quadro è rappresentazione di un pensiero o di un’emozione racchiusi, a volte, in un proverbio o in un modo di dire. Il disegno e il colore sostituiscono le parole: l’arte narrativa diviene arte visiva, e descrive un concetto o un sentimento attraverso linee e tinte essenziali, che richiamano il mondo della street art.

In questa intervista esclusiva, Gabriella Kuruvilla ci racconta come sono nate le opere di questa mostra. 

Foto di Gabriella Kuruvilla.

Partiamo da titolo dell’esposizione, “Ogni quadro è un racconto (e viceversa)”. È questo il tuo modo di vivere l’arte?

“Dino Buzzati quando gli chiedevano conto del suo lavoro era solito rispondere: “Quello che mi interessa è narrare delle storie”, mi ritrovo molto in questa frase. Per me è come se la pittura fosse una sintesi iconografica di un pensiero, di un’emozione. Questa tensione emotiva si sviluppa poi come una vicenda, come un breve racconto, che poi è quello che ho deciso di fare con questa mostra e cioè di rendere esplicito questo legame”.

Ci sei riuscita, i tuoi quadri raccontano delle storie e le tue Moleskine sono dei piccoli quadri.

“Sono molto contenta di questo. Se ciò rimanesse solo un concetto, potrebbe sembrare solo teoria, ‘ogni quadro è un racconto e ogni racconto un quadro’. Nel momento in cui riesci a rendere visivo e quindi a trasformare quella che potrebbe sembrare solo una teoria, e riesci a metterla in scena, è come se fosse un riassunto anche di te, della tua vita, una pratica del tutto quotidiana del tuo modo di lavorare”.

Dove attingi per creare le tue storie dipinte? 

“Sono sempre descrizioni, narrazioni della società contemporanea legata alle migrazioni che fanno parte del mio vissuto ma anche della mia attenzione di fronte a questo mondo nuovo e multietnico. Massimo Recalcati una volta ha detto di me che riesco a mettere in forma ironica la lontananza che separa gli esseri umani e a raccontare il loro modo di cercarsi”.

In questi ultimi lavori metti in scena anche i luoghi comuni, dei proverbi popolari.

“Moltissimi di questi sono delle figurazioni di modi di dire che attingono alla cultura popolare, sono già delle immagini. ‘non voglio mica la luna’, ‘un pugno di mosche’, sono appunto delle brevi frasi che hanno un rimando immediato a un’immagine. E questa immagine racconta una situazione, un’emozione, un pensiero”.

L’esposizione è accompagnata anche dalla Moleskine d’autore che Gabriella Kuruvilla ha realizzato per la Moleskine Foundation, che racchiude al suo interno più di 1500 opere con protagonista il celebre taccuino, interpretate da altrettanti artisti di tutto il mondo. La mostra è realizzata in collaborazione con ACRA, una ONG attiva da oltre cinquant’anni con progetti di cooperazione internazionale in diversi paesi dell’Africa e dell’America Latina, che in Europa e in Italia promuove una cultura di dialogo, integrazione, scambio interculturale e solidarietà.

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