Ex direttore del British Museum suggerisce un tariffa d’ingresso di £20

Nel panorama sempre in mutamento delle istituzioni culturali londinesi, il British Museum è una delle eccellenze che da sempre offre un accesso completamente gratuito a cittadini e turisti. Tuttavia, una recente proposta di Mark Jones, ex direttore dell’istituzione, ha lanciato una discussione che potrebbe cambiare questa storica tradizione. In un’intervista rilasciata al Sunday Times il 30 Giugno, Jones ha infatti suggerito che i visitatori stranieri dovrebbero pagare un biglietto d’ingresso di £20 (pari a circa $25).

“Da qualche parte, i soldi devono provenire,” ha osservato Jones, che nel corso dell’ultimo anno ha ricoperto il ruolo di direttore ad interim presso il British Museum. Secondo Jones, gli ingressi ai musei dovrebbero rimanere gratuiti per i contribuenti britannici e per i visitatori stranieri al di sotto dei 25 anni. Al contrario, gli ospiti stranieri dovrebbero pagar un’entrata generale per avere accesso a istituzioni come il British Museum e il Natural History Museum.

La proposta di Jones è radicata nella tradizione culturale britannica che da sempre vede l’accesso gratuito ai musei come un diritto consolidato. “I britannici attribuiscono un gran valore all’accesso gratuito ai musei – quella è la nostra tradizione,” ha sottolineato Jones, “Le persone che supportano i musei come contribuenti non dovrebbero anche doversi sobbarcare il costo d’ingresso”.

Questo tariffario proposto da Jones avrebbe però un duplice vantaggio: da una parte aiuterebbe a gestire il sovraffollamento negli spazi del museo e a ridurre i tempi d’attesa per gli ospiti, dall’altra genera fondi extra. “Il museo è troppo affollato per consentire alle persone una fruizione adeguata; lottare tra la folla non offre il giusto stato d’animo per ammirare le collezioni,” ha commentato Jones al Sunday Times.

Gli introiti aggiuntivi potrebbero anche portare a un miglioramento dei salari degli addetti e a una diminuzione del prezzo dei biglietti per le mostre speciali. Jones sostiene quindi che questo approccio possa al contempo migliorare il mantenimento del museo e il servizio offerto ai visitatori.

Nel Dicembre scorso, il British Museum ha annunciato un controverso accordo di sponsorizzazione decennale con BP, stimato intorno a £50 milioni ($63.3 milioni) che contribuirà al rifacimento e alla ripresentazione della collezione permanente del museo. Il costo totale, tuttavia, del cosiddetto “restauro estensivo” dell’istituzione londinese si stima tra i £400 e i £500 milioni, secondo quanto riportato dall’Independent.

L’ex direttore del Victoria and Albert Museum ha anche sottolineato la necessità di trovare nuovi flussi di finanziamento per affrontare questioni lungamente dibattute, come quella della condivisione delle lastre del Partenone con la Grecia. “Se volessimo mai trovare un modo per creare una partnership con i greci sulle lastre del Partenone, dovremmo trovare un modo per finanziarlo,” ha dichiarato Jones.

La visione di Jones ripropone una questione critica nel panorama museale e culturale: come bilanciare la necessità di mantenere l’accesso gratuito alle istituzioni culturali con la gestione economica di queste stesse? La proposta dell’ex direttore è sicuramente un punto da cui partire per un’interessante discussione su questo tema cruciale.

Nel mondo del patrimonio culturale evolve la stessa velocità di quelle che custodisce, la ricerca di soluzioni efficaci è un impegno sempre stimolante e attuale.

Artuu Newsletter

Scelti per te

Seguici su Instagram ogni giorno