L’Artista Canadese, Famosa per l’Effigie della Regina Elisabetta II, Fa Causa a un Commerciante d’Arte di Vancouver

Susanna Blunt, l’artista canadese rinomata per aver creato l’immagine di Elisabetta II che ha adornato le monete del Canada sin dal 2003, ha presentato una causa civile contro un commerciante d’arte di Vancouver, Benjamin Lumb. Come riportato dal Vancouver Sun, Blunt, 83 anni, accusa Lumb di aver danneggiato una sua scultura durante una mostra, destando una serie di distruttive reazioni a catena, accostabili all’immagine di dominò che crollano.

La querela, depositata alla Corte Suprema della British Columbia il 30 maggio, fa pesanti accuse a Lumb, titolare dell’affermata galleria d’arte di Vancouver, Benjamin Lumb Art House. Infatti, Blunt sottolinea non solamente la responsabilità del curatore nel danneggiamento subito dall’opera durante l’esposizione, ma attribuisce anche a lui la colpa del furto di una scultura, avvenuto durante una mostra collettiva da lui curata nel 2021. Nella causa, Blunt sostiene che i pezzi siano stati mal confezionati e danneggiati dopo la mostra del 2022 presso la precedente sede di Lumb a West Vancouver, classificando la sua azione come “spensierata e negligente”.

A causa di problemi di salute, afferma l’artista, la denuncia è stata presentata a due anni dall’episodio. Blunt sostiene inoltre che Lumb si sia scusato per i danni e abbia promesso di rimborsare lei per il valore della scultura rubata, cosa che fino ad oggi non ha fatto. Lumb è accusato anche di non aver denunciato il furto alla polizia, contrariamente a quanto aveva promesso all’artista.

Nel tentativo di difendersi da queste accuse, Lumb, sconcertato, ha rilasciato un’intervista al Vancouver Sun. Afferma di aver appreso della causa legale dalla stessa pubblicazione e sottolinea di non aver avuto alcun contatto con Blunt dal termine della mostra del 2022. “Non c’è mai stata alcuna conversazione sul risarcimento per nulla”, sostiene.

In merito alle accuse di danneggiamento delle sue opere, Lumb ha dichiarato: “Abbiamo rovesciato un pezzo insieme mentre lo stavamo posizionando su uno scaffale. È caduto e ha colpito uno scaffale di plexiglass. Il pezzo caduto è stato danneggiato, ma non irreparabilmente”. Ha inoltre sottolineato i risultati positivi della mostra d’arte, che ha aiutato ad accrescere la reputazione e la notorietà dell’artista: “Abbiamo organizzato un’ottima mostra e abbiamo venduto la stanza, abbiamo venduto due delle sue opere”.

Tuttavia, le accuse di Blunt vanno oltre, comprendendo anche una violazione del contratto e un’inadempienza al dovere di diligenza, risarcibili “per un importo da stabilire”.

Nessuno della galleria ha risposto alla richiesta di commento da parte di ARTnews. Questo controverso caso evidenzia le sfide che gli artisti devono affrontare nel proteggere le loro opere, sottolineando l’importanza di contratti ben stipulati e di un attento monitoraggio dei propri lavori durante le esposizioni.
Rimane in attesa di vedere come si svilupperà la questione legale tra Blunt e Lumb, questione che potrebbe avere ripercussioni significative sulla tutela dell’arte contemporanea.

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