Marina Abramović a Glastonbury: sette minuti di silenzio per marcare un ‘Momento Oscuro’

Glastonbury, l’afosa fiera musicale inglese che ogni anno genera un’onda d’urto sonora, si sta preparando per l’edizione di quest’anno. Il programma è denso come sempre: tra gli ospiti ci saranno nomi di grande rilievo come SZA, Coldplay, Paul McCartney, Avril Lavigne, solo per citarne alcuni. Ma oltre alle voci melodiose e alle note vibranti, quest’anno l’artista Marina Abramović interromperà il trambusto con un intervento pubblico silenzioso della durata di sette minuti.

L’artista serba, note per le sue opere che sfidano i limiti del corpo umano e della mente, ha descritto questo gesto come un “intervento pubblico” volto a portare la pace nel mondo del conflitto. “Voglio vedere come posso andare oltre l’acido, oltre i funghi, oltre tutto ciò che c’è e toccare quel momento nella loro anima e solo per sette minuti fermare tutto,” ha riflettuto Abramović in un’intervista al Guardian.

Siamo in un momento di grande tensione dominato dal rumore, siano essi sonori o metaforici, ed è il desiderio dell’artista di trovare un lampo di silenzio nel caos. Il gesto è audace, perché coinvolge una moltitudine di persone, tra 175.000 e 200.000, ben oltre la capienza di qualsiasi sala espositiva in cui Abramović si è mai esibita.

Circa, un’organizzazione artistica britannica conosciuta per situare opere d’arte sui cartelloni pubblicitari in tutto il mondo, è l’ente che realizza questo audace esperimento di Abramović. L’opera è ufficialmente chiamata “Seven Minutes of Collective Silence”.

Sebbene non siano stati resi noti i dettagli su come l’artista riuscirà a far tacere una folla così vasta per tanto tempo, è noto che Abramović ha visitato Stonehenge la mattina presto per “assorbire tutta l’energia possibile” prima della performance. Apparirà sul palco nel tardo pomeriggio, vestita con abiti disegnati da Riccardo Tisci, che secondo l’artista comunicheranno “pace” in qualche modo.

Nell’articolo del Guardian, Abramović accenna a un “momento oscuro nella storia umana”, sebbene non specifici a quale evento o fenomeno si riferisca. Si esprime inoltre contrario all’uso della protesta come strategia utile e sottolinea l’importanza di un processo introspectivo personale: “Penso sempre che la protesta porti più protesta; l’odio porta più odio. Penso sia importante rivolgersi al proprio io. È facile criticare tutto il resto ma che cosa posso fare io per cambiare?”

Nonostante l’artista non possa presumere che l’intera audience di Glastonbury si rivolga in massa verso l’introspezionismo, è sicuro che la performance avrà un seguito senza precedenti. Nel 2023, infatti, ben 210.000 persone hanno partecipato al festival, stabilendo un record di affluenza.

La convocazione del silenzio di Abramović in un luogo solitamente noto per il suo clamore costituisce un esperimento artistico affascinante. Che il pubblico risponderà positivamente o meno, ciò che è certo è che l’esibizione susciterà conversazioni e riflessioni. E, in ultima analisi, forse questo è tutto ciò che un artista può davvero sperare di ottenere.

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