Sanremo, tutte le performance che hanno fatto la storia del Festival

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Quando nel 1951 ebbe luogo la prima edizione del Festival di Sanremo con Nilla Pizzi che cantava Grazie dei Fiori, non si sarebbe immaginato che nel 2023 sarebbe arrivat* Rosa Chemical a cantare Made in Italy, che ha legato la tradizionale italianità con un messaggio di libertà, personale e sessuale, di cui l’artista si fa portabandiera.

Nilla Pizzi, 1951.

Ciò che faceva scandalo e stupiva negli anni Cinquanta oggi non sorprende più. E se è vero che non è Sanremo senza polemiche…

Rino Gaetano, 1978.

Già nel 1978 si cominciano a sentire le prime avvisaglie di cambiamento quando Rino Gaetano si presenta davanti al pubblico ingessato dell’Ariston con Gianna. In un elegante frac attillato, papillon bianco, maglietta a righe bianche e rosse e scarpe da ginnastica. Per la prima volta nella storia di Sanremo compare la parola “sesso” nel testo di una canzone (“comincia un mondo, un mondo diverso, ma fatto di sesso, chi vivrà vedrà“).

Loredana Bertè, 1986.

Come lei nessuna mai. Lo scettro di regina di look stravaganti va sicuramente a chi della provocazione ha fatto uno stile di vita, Loredana Bertè che al Festival del 1986 si presentò con un finto pancione mentre cantava Re scritta per lei da Mango. “Una donna incinta non è malata, ma ancora più potente”, spiegava. Con un minidress di latex nero con tanto di borchie realizzato per lei dal costumista Sabatelli.

Anna Oxa, 1999.

A far discutere, nel 1999, è Anna Oxa con il look scelto dalla cantante che si presentò sul palco dell’Ariston con una chioma lunga, liscia e bicolor e un tanga nero in perfetta vista. L’outfit provocante sconvolse platea e pubblico a casa ma le fece vincere il titolo.

Povia, 2009.

Nel Festival 2009 Povia presenta la canzone Luca era gay, un omosessuale che diventa eterosessuale. La comunità Lgbt insorge considerando il brano offensivo e discriminatorio. Scoppia un putiferio con Povia che si difende esibendo cartelloni vari durante la sua esibizione sul palco.

Belen Rodrigez, 2012.

Nel 2012 Belen Rodrigez co-conduce il Festival con Elisabetta Canalis, accanto a Gianni Morandi, fa scalpore quando si presenta sul palco dell’Ariston con un abito con spacco vertiginoso e mostra a tutti la sua farfallina tatuata proprio sopra l’inguine. È stata soggetto di critiche asprissime da, esagerata, eccessiva, volgare.

Achille Lauro, 2021.

Mozzafiato gli outfit di Achille Lauro che con Alessandro Michele, allora direttore creativo di Gucci, sfodera mise iconiche vestendo i panni di David Bowie, San Francesco, la marchesa Luisa Casati Stampa e la regina Elisabetta I. Polemiche a non finire sempre per Achille Lauro che, cantando Domenica accompagnato dall’Harlem Gospel Choir, inscena un battesimo sul palco dell’Ariston con una coppetta di acqua. Pantaloni attillati, piedi e petto nudi e lui che spiega che: “Sono il primo a esibirsi e il battesimo rappresenta l’inizio di ogni cosa”.

Max Gazzè, 2021.

Max Gazzé alla settantunesima edizione del Festival di Sanremo, alla quale ha partecipato con “Il farmacista”, si trasforma in alcuni dei geni più rivoluzionari della storia, da Leonardo a Dalì.

I Maneskin, 2021.

Vincitori di quell’edizione furono i Maneskin, che con la tutina effetto nude hanno lasciato ‘Zitti e buoni’ anche i critici più indefessi.

Chiara Ferragni, 2023.

Chiara Ferragni l’anno scorso sceglie invece di sfoggiare quattro look “parlanti” per diffondere messaggi forti contro l’odio, la violenza e il sessismo. Memorabile “Pensati libera”, ricamato sulla stola bianca dell’abito Dior, che si è trasformato nel bersaglio preferito dell’ironia della rete, tra meme sarcastici e parodie pungenti. Indimenticabile, però, anche il bacio tra Rosa Chemical e Fedez.

Fedez e Rosa Chemical.

Ghali a Sanremo 2024 ci è apparso come un angelo, in un luccicante two-pieces azzurro e blu come il cielo che canta in Casa Mia. Una canzone sulle origini del rapper milanese, che contrappone la freschezza della natura, una natura ideale e in qualche modo riparatrice, alla contaminazione operata dall’uomo, intossicata dalla guerra e dal digitale: ed ecco allora che suonano profetiche e anche un po’ sinistre le sue parole, quando ci dice “Benvenuti nel Truman Show“.

Vedremo quali sorprese ci riserverà l’edizione di quest’anno: magari, come si vocifera, alla fine arriveranno davvero anche i trattori…

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