Scompare ad 89 anni Barbara Gladstone, gallerista visionaria e controversa

Si è spenta la scorsa a Parigi la gallerista Barbara Gladstone, fondatrice delle omonime gallerie, all’età di 89 anni. Barbara era una che in americana chiamano dealer: fiuto per gli affari unito ad una grande sensibilità artistica visionaria, il mix esplosivo che le ha consentito di creare una delle gallerie prestigiose di New York, oggi con sedi Bruxelles, Seoul e Roma. Quattro decenni in cui la Gladstone è stata una figura centrale nella promozione e nello sviluppo dell’arte contemporanea, partendo dalla piccola Lompoc, California, cittadina in cui è nata.

Barbara però, non è stata un talento precoce. Quando ha aperto infatti la sua prima galleria nel 1980, aveva 46 anni, era due volte divorziata e madre di tre figli. All’epoca, insegnava storia dell’arte alla Hofstra University e aveva iniziato a collezionare stampe perché erano accessibili a prezzi più bassi rispetto ad altre opere d’arte, passione l’ha spinta a entrare nel business della vendita di stampe, iniziando una carriera che l’avrebbe portata a rappresentare alcuni degli artisti più influenti del nostro tempo.

Barbara Gladstone with Matthew Barney’s work. Ph. Dean Kaufman

La Gladstone Gallery è rapidamente diventata un punto di riferimento per l’arte innovativa, ospitando artisti di fama mondiale come Matthew Barney, Alex Katz, Joan Jonas, Wangechi Mutu, Keith Haring, Robert Rauschenberg, Carrie Mae Weems, Arthur Jafa e molti altri. La sua capacità di scoprire e promuovere talenti emergenti ha reso la sua galleria un’istituzione centrale nel panorama artistico internazionale.

Nel 1998 ha perso suo figlio Stuart, anch’esso gallerista, a causa di un linfoma di Hodgkin, e nel 2008, ha istituito il Stuart Regen Visionaries Fund presso il New Museum in suo onore supportando una serie di conferenze pubbliche con importanti pensatori internazionali nei campi dell’arte, dell’architettura, del design e della cultura contemporanea, contribuendo a promuovere il dialogo e l’innovazione nel campo dell’arte.

Le sculture di Anish Kapoor alla Gladstone Gallery nel 1984

Di recente, la carriera di Gladstone non è stata priva di controversie. Nel gennaio 2024, è stata coinvolta in una causa legale che accusava lei e il suo socio, Max Falkenstein, di abuso nei confronti dei dipendenti.

“Barbara valorizzava le sue relazioni con gli artisti sopra ogni altra cosa e rimase loro sostenitrice fino alla fine,” hanno detto Falkenstein, Brown, Luce, e Tsai in una dichiarazione. “Ha sostenuto artisti che stavano aprendo nuove strade con il loro lavoro e li ha accompagnati mentre sviluppavano le loro pratiche, osservando che ‘bisogna percepire nel lavoro di qualcuno la possibilità di longevità.'”

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