“Songs from the Foundry”, anche Galleria Poggiali partecipa alla Collectors Night

Galleria Poggiali di Pietrasanta ospiterà la mostra collettiva “Songs from the Foundry”, che si terrà il 6 luglio 2024 in concomitanza con la IX edizione della Collectors Night. La mostra sarà ospitata nelle due sedi della galleria, situate in via Garibaldi 8 e nell’ex fonderia di via Marconi 48, e resterà aperta per tutta la stagione estiva.

L’esposizione, curata con l’intento di creare un dialogo tra collaborazioni storiche e nuove, si distingue per la varietà di tecniche e temi proposti dagli artisti partecipanti. Tra questi, spicca Luca Pignatelli, reduce dal successo della personale alla Glyptothek di Monaco. Pignatelli è noto per la sua capacità di sovrapporre immagini collettive e universali, astratte e figurative, di epoche antiche e contemporanee. Le sue opere, tra cui le celebri “Afroditi” e “Muse”, utilizzano come supporto i teloni dei magazzini ferroviari, creando un effetto definito dalla critica come “Teatro della memoria”.

Fabio Viale, maestro nell’illusione materica, espone sculture che trasformano il marmo in materiali apparentemente leggeri come polistirolo, carta e popcorn. Le sue opere fondono e confondono le linee del tempo con busti classici recentemente realizzati e talvolta tatuati.

La giovane Amy Bravo presenta un nuovo nucleo di lavori creati nel suo studio di New York. Le sue opere integrano oggetti del corredo familiare per rivendicare la propria identità, un diritto personale e inalienabile. Un simile approccio si ritrova nelle opere di Goldschmied & Chiari, artiste italiane che giocano sul confine tra estetizzazione estrema e rivendicazione politica, utilizzando strumenti come i fumogeni.

La mostra ospita inoltre opere di artisti di spicco della storia dell’arte come Arnulf Rainer, Enzo Cucchi, Eliseo Mattiacci e Gilberto Zorio. Questi lavori dialogano sorprendentemente con quelli dell’americano Esteban Ramon Perez, creando un incontro di sensibilità materiche tra voci distanti per provenienza, tempo e spazio.

Tra le altre opere esposte, le giocose composizioni umane di Roberto Barni, le grandi tele a tema naturale di Giovanni Frangi, le opere tessili di Basil Kincaid e le buffe sculture di Erwin Wurm completano il ricco panorama artistico della mostra “Songs from the Foundry”.

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