20 anni dopo la tragica scomparsa di Michel Majerus, il suo laptop viene restaurato: si aprono scenari insospettati

Il 6 novembre 2002 un aereo della Luxair si schiantò mentre cercava di atterrare all’aeroporto di Lussemburgo. Tra i 20 passeggeri a bordo che persero la vita, vi era Michel Majerus, un promettente artista lussemburghese la cui carriera era già stata coronata da un riconoscimento internazionale per le sue pitture audaci e aguzze, imbevute di pubblicità, videogiochi, copertine di dischi, storia dell’arte e un vasto assortimento di altri riferimenti culturali.

Nonostante la sua prematura scomparsa a soli 35 anni, la reputazione di Majerus non ha fatto altro che crescere. Artisti della nuova generazione, come Jamian Julinao-Villani e Egan Frantz, lo hanno citato come una delle loro influenze. Nel 2022, l’Istituto di Arte Contemporanea di Miami ha ospitato una retrospettiva di Majerus e ben cinque musei e spazi artistici tedeschi hanno organizzato mostre dedicate alla sua opera, la cui varietà spazia dalle fredde pitture di testi che richiamano i CD di musica techno, a astrazioni impassibili, fino a un half-pipe decorato con grafica computerizzata.

Ora, alla luce di un progetto di restaurazione davvero prodigioso, si apre una nuova forma di accesso alla vasta opera di Majerus. Il suo laptop, recuperato dal luogo dell’incidente aereo, è stato restaurato grazie alla collaborazione tra il suo patrimonio artistico, l’artista Cory Arcangel, grande ammiratore di Majerus, e l’organizzazione di arte digitale Rhizome. Arcangel ha lanciato un’innovativa serie YouTube dal titolo “Let’s Play Majerus G3”, e una mostra congiunta con Majerus, che proseguirà fino a marzo del prossimo anno presso la casa patrimoniale di Berlino, che un tempo era lo studio dell’artista stesso.

Non era certo che il progetto avrebbe avuto successo. “Abbiamo lavorato su questo per molti anni, ben consapevoli che avrebbe potuto essere un grande fallimento. L’hard disk poteva essere corrotto oltre ogni possibilità di recupero”, ha rivelato Arcangel in un’intervista. A dispetto delle difficoltà previste, Dragan Espenschied, direttore del restauro di Rhizome, è riuscito a farlo funzionare esattamente come faceva nel passato, un’impresa complessa nota nel settore tecnologico come emulazione.

Attraverso questa finestra digitale sul passato, abbiamo accesso diretto al processo creativo di Majerus, un vero e proprio studio virtuale. Il laptop contiene file legati a progetti di mostre mai realizzate, fotografie scattate con la sua Nikon, nonché schizzi e bozzetti delle sue opere. In particolare, offre un’analisi dettagliata di come Majerus costruiva digitalmente le sue immagini e preparava gli allestimenti delle sue esposizioni.

L’approccio informale e genuino di Arcangel, che accompagna il pubblico attraverso questa risorsa unica, rende l’arte di Majerus accessibile a un pubblico ancora più ampio. In questo modo, anche a distanza di 20 anni dalla sua scomparsa, l’eredità di Majerus continua a vivere, a evolversi e a ispirare nuove generazioni di artisti.

Artuu Newsletter

Scelti per te

Seguici su Instagram ogni giorno